La comunità educante al lavoro per creare una Policy comunitaria di promozione e garanzia dei diritti dei minori: Rivoli si racconta

di

Tra novembre e dicembre sono partiti i lavori di confronto per la creazione di una Policy comunitaria di promozione e garanzia dei diritti dei minori, ovvero una dichiarazione d’intenti che guidi la comunità educante che si è creata intorno al progetto Comunit-Azione a disegnare per i bambini e gli adolescenti un ambiente protetto e positivo, capace di tutelarne i diritti (di questa attività avevamo parlato ampiamente in questo post).

Abbiamo chiesto a Valeria Grassone, educatrice della Cooperativa Educazione Progetto, e a Cristina Milanesio, del CISA Rivoli, di raccontarci com’è andato il confronto tra i partner nel Comune di Rivoli (operatori della scuola e dei servizi socio-sanitari ed educativi).

***

Il percorso di costruzione della Policy è partito su Rivoli con due focus group rivolti ai docenti delle scuole secondarie di primo e secondo grado partner di Comunit-Azione: gli istituti comprensivi “Giacomo Matteotti”, “Primo Levi” e “Piero Gobetti”, l’ I.I.S. “Giulio Natta” e l’I.I.S.S. “Oscar Romero”. All’iniziativa hanno aderito anche altri docenti interessati alla tematica trattata, educatori ed operatori del servizio civile di enti del territorio. Sono stati offerti input di riflessione sulla differenza tra situazioni di disagio/pregiudizio e abuso, con relativi obblighi di denuncia da parte dei docenti in quanto pubblici ufficiali; a seguire ci siamo soffermati sull’iter di segnalazione distinguendo tra il momento della rilevazione con gli indicatori fisici e comportamentali che devono mettere in allerta l’operatore e motivarlo a proseguire con l’osservazione, e la fase di segnalazione vera e propria, con le modalità di contatto dei servizi sociali e sanitari. Un ultimo aspetto che è emerso durante i focus group è l’assenza di linee guida specifiche sulla tematica presso gli istituti che hanno aderito all’iniziativa. Questi punti sono stati ripresi e approfonditi nel corso del workshop territoriale che si è tenuto venerdì 4 dicembre con l’intervento degli esperti dell’AslTo3 e di Cisap. È stata l’occasione per confrontarci sulle paure che spesso si legano alla segnalazione, in particolare il timore di aver mal interpretato i segnali del minore o il dubbio che la segnalazione possa non essere proficua nel modificare la situazione che desta preoccupazione. La parte finale del workshop è stata dedicata ai lavori di gruppo per la creazione di una bozza di Policy che verrà confrontata con i lavori prodotti dagli altri Comuni per giungere alla stesura di linee guida che possano essere approvate e adottate dagli istituti e dagli enti del terzo settore.
Valeria Grassone

***

Quando parliamo di tutela dei minori parliamo di sostegno e cura delle loro famiglie, parliamo di progetti e interventi volti alla prevenzione delle varie forme di sofferenza e malessere delle famiglie, interventi che mirano al recupero e sostegno dei ruoli genitoriali. Nel corso degli anni i servizi sociali di Rivoli hanno cercato di sostenere i nuclei familiari che si sono rivolti al servizio, ma anche di essere presenti sul territorio. Il sostegno si è realizzato con interventi domiciliari sia educativi che di volontariato: penso al progetto “Amico Grande” dove giovani studenti universitari affiancano minori nello studio e nelle attività extrascolastiche. La presenza nel territorio si è realizzata in parte con progetti di recupero scolastico – qui penso all’esperienza di “Sbocciati”, che è partita con dei piccoli gruppi pomeridiani gestiti con noi operatori insieme a dei volontari, per poi diventare progetti solidi e continuativi dentro le scuole, con incarichi a cooperative; penso anche alla nascita e allo sviluppo del Centro per le famiglie, che offre servizi a favore di tutta la cittadinanza del Consorzio e da gennaio 2021 promuoverà nuove attività attraverso la collaborazione con nuove associazioni e cooperative. La collaborazione come partner del progetto Comunit-Azione è stata un’ulteriore occasione di incontro e di presenza sul territorio, poiché siamo tutti consapevoli che la creazione di una Policy di tutela dei minori può realizzarsi solo all’interno di una comunità educante, una comunità che non è più solo territoriale ma anche virtuale, all’interno di rapporti di fiducia e di collaborazione tra le persone, siano cittadini, genitori, operatori, volontari , insegnanti. Il workshop di Comunit-Azione, realizzato proprio in questo “anno COVID” (anno dove le fragilità personali, sociali ed economiche stanno aumentando in modo significativo), è stata un’occasione per ripartire, per permettere agli operatori che trascorrono gran parte del loro tempo con i ragazzi di darsi degli strumenti ulteriori per porsi in ascolto dei minori, per chiedersi di cosa ci sia bisogno nelle scuole al fine di promuovere non solo le competenze cognitive, ma anche un benessere emotivo. Come continuare questa esperienza? Di fronte a nuove criticità e fragilità dobbiamo saper creare e mantenere spazi di ascolto e di incontro: collaborazioni e sinergie possono essere occasioni per costruire nuove risposte e nuove progettazioni territoriali. E così mi viene in mente questa citazione: “Mettersi insieme è un inizio, rimanere insieme è un progresso, lavorare insieme un successo.”
Cristina Milanesio

Regioni

Argomenti

Ti potrebbe interessare

I nostri ragazzi pensano in grande

di

di Daniele Angius, educatore nelle scuole di La Loggia Primo incontro in classe. Iniziamo leggendo l’articolo 12 della Convenzione ONU sui diritti...

Il Service Learning a Torino cresce

di

Si prospetta un anno ricco di meraviglie per Comunit-Azione! Inaugurata a settembre la seconda annualità dei lavori (seguite la nostra pagina Facebook...

Il nostro contributo al Patto Globale sull’Educazione voluto da Papa Francesco

di

Siamo felici di pubblicare l’abstract del discorso di Piera Gioda di CISV Solidarietà S.C.S., cooperativa capofila di Comunit-Azione, intervenuta il 31 gennaio...