Museinforma: Arteteca fra cultura e sociale

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Museinforma è arrivato alla 15ma edizione. Un’esperienza di formazione e di confronto tra operatori culturali. Quest’anno ha proposto un Convegno sul tema “Cultura, Integrazione e Inclusione Sociale”. Un’iniziativa realizzata l’8 e il 9 novembre, nell’ex Carcere borbonico di Avellino.

Il potenziale inclusivo della cultura

Come sostengono gli stessi organizzatori di Mediateur, “i mutamenti che caratterizzano la nostra società, soprattutto riguardo alla persistente crisi economica, all’aumento di conflitti sociali, alla nuova composizione demografica, modificano anche il ruolo delle istituzioni culturali. Sempre più chiamate a impegnarsi e ad operare in un’ottica ‘inclusiva’ ”.

Tra le esperienze più significative che coniugano cultura e sociale, l’evento di Avellino ha proposto le Ludoteche museali Arteteca. Le ha presentate, nell’ambito del suo intervento, il direttore del museo archeologico dell’antica Capua di Santa Maria Capua Vetere, dott.ssa Ida Gennarelli.

L’impegno sociale del museo archeologico dell’antica Capua, un sito del Polo Museale della Campania

Introducendo la ludoteca inaugurata il 23 settembre scorso, presso il museo archeologico dell’antica Capua (MAAC), la dott.ssa Gennarelli ha evidenziato come l’incontro con il progetto Arteteca. Più in generale, con il lavoro dell’impresa sociale Con I Bambini, soggetto attuatore del Fondo di contrasto alla povertà educativa minorile, rientri appieno nel progetto culturale del museo, arricchendo e rafforzando una  serie di esperienze precedenti:

– Un Monumento per Amico (ottobre 2014), il primo progetto di integrazione sociale del museo, finanziato dal Bando Microprogettazione sociale del Centro di Servizio per il Volontariato della provincia di Caserta. Quest’ultimo ha coinvolto una rete di utenti della Salute mentale della Uosm 21 Asl Ce, Centri di Servizi per Volontariato (CSV Asso.Vo.Ce)  l’Avo (Associazione Volontari Ospedalieri) l’allora Soprintendenza Archeologica di Salerno, Benevento, Avellino e Caserta – l’Uosm (Unità operativa di salute mentale) di Santa Maria Capua Vetere e l’AIDO di Maddaloni.

– La Cultura Abbatte i Muri (2017) è l’iniziativa svolta in occasione di Famiglie al Museo (FAMU 2017) organizzata con le comunità dei migranti, il Comune di Santa Maria Capua Vetere e i Lions capuani e sammaritani.

– Il Mito di Spartaco a portata di Mano e L’arte in ogni Senso (appuntamenti annuali) propongono invece un percorso di accessibilità fisica e sensoriale. Il tutto dedicato alle persone con disabilità. L’edizione 2018 vede la collaborazione della  Lega del Filo d’Oro della Campania.

Il successo dei musei passa dal sociale

Il rinnovato dinamismo dei siti culturali italiani, seguito alla riforma ministeriale del 2014, mira ad un obiettivo che il circuito capuano fa proprio. Rendere il museo un luogo di incontro, di riflessione, di crescita, di benessere sociale. Oggi i musei sono percepiti in modo completamente diverso dal pubblico. Sebbene vi sia ancora molto da fare, la riforma ha innescato una rivoluzione che ha coinvolto particolarmente i  musei autonomi. Questi ultimi hanno raggiunto ingressi e incassi fino a pochi anni fa inimmaginabili. Una tendenza che ha trascinato nel suo vortice anche i siti cosiddetti minori, tra cui il MAAC e l’Anfiteatro Campano.

L’integrazione sociale e l’attenzione alle fragilità sociali è parte di questo riavvicinamento, numericamente indubitabile, dei cittadini ai luoghi di arte e di storia. Non potrebbe essere altrimenti visto che la fruizione di musei e siti archeologici è stata definita dal Parlamento “servizio pubblico essenziale e fonte di benessere sociale”. Quindi riconosciuto come diritto primario il valore della cultura e della formazione.

 

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