Didattica alternativa. Idee per ridurre la distanza

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I laboratori di didattica alternativa sono continuati online al Liceo Gullace di Roma. E si sono rivelati uno stimolo per vivacizzare la didattica a distanza

 

Come migliorare la didattica a distanza? Incentivare la partecipazione, la motivazione e l’attenzione degli studenti è importante e bisogna trovare modalità, più che strumenti, utili per questo scopo. In previsione di eventuali nuove ondate di contagi, ma anche per iniziare a pensare ad una scuola diversa.

La didattica alternativa del progetto #AltaFrequenza ha offerto spunti interessanti per affrontare il distanziamento sociale e la dispersione scolastica.

Vogliamo parlarvi di…

 

Finita la scuola, infatti, si è concluso anche il laboratorio di didattica alternativa che Diversamente ha condotto in tre classi del liceo Teresa Gullace, nel Municipio VII di Roma.
Un laboratorio che sembrava essere partito sotto una cattiva stella. Alessandro e Marina avevano svolto le primissime lezioni in aula quando il lockdown ha fermato ogni cosa. In quel momento le scuole hanno dovuto reinventare, prima di tutto, la didattica ordinaria. Sperimentare il laboratorio a distanza, però, ha dato nuovi stimoli a una didattica online che, dopo un mese, affrontava già un periodo di stanca.

 

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Superare l’incertezza iniziale

Il 10 marzo ci siamo trovati, improvvisamente, tutti a casa. La velocità con la quale i poli educativi di #AltaFrequenza hanno riprogrammato online le attività con i ragazzi è stata fondamentale per preservare  la relazione loro. Ma portare avanti laboratori pensati per la partecipazione in aula sarebbe stato molto difficile.

Al liceo Gullace avevamo appena iniziato un laboratorio dedicato alla creazione di cortometraggi. Una modalità per raccontare storie anche con il proprio cellulare. Ma lavorando in gruppo con i propri compagni di classe. Scrivendo, girando e montando insieme. Come continuare a distanza un lavoro simile?
Abbiamo tenuto fortemente allacciati i contatti con gli insegnanti. Alessandro, operatore di Diversamente, ha proposto di entrare nell’aula virtuale della didattica a distanza e continuare, nonostante tutto, questo lavoro appena cominciato.

All’epoca tutti speravamo ancora che il mese di aprile ci avrebbe riportato la normalità. Neanche immaginavamo una fase 2 così simile alla fase 1 per chi lavora con i ragazzi. Per questo motivo, il laboratorio non riprese immediatamente. Ma quella sorta di scoramento che abbiamo scoperto quando ci siamo resi conto che il distanziamento sarebbe durato a lungo ha richiesto nuovi stimoli per portare avanti la didattica a distanza. Tenere vivi i contatti con i docenti ha funzionato e siamo stati di nuovo invitati in classe.

La didattica alternativa può servire anche a questo: fermare l’inerzia di una scuola privata di una reale presenza.

 

Puntare sull’autonomia dei ragazzi

Mantenere gli stessi obiettivi del laboratorio, realizzare cortometraggi, era una sfida importante. Abbiamo fatto affidamento sull’autonomia degli studenti che hanno partecipato a questa sperimentazione. Gli operatori del progetto hanno dato delle istruzioni, hanno offerto gli strumenti metodologici durante le ore di didattica a distanza previste dalla scuola, ma è grazie all’impegno e alla volontà dei ragazzi se il laboratorio ha realizzato quanto si era prefissato.

I video sono stati realizzati completamente in casa. Autonomamente i membri di ogni gruppo si sono tenuti in contatto ed hanno lavorato al proprio progetto. Si sono consultati via chat e ogni settimana hanno restituito un feedback ai docenti e agli operatori che hanno condotto i laboratori.

 

Raccontare con i cortometraggi il Covid-19

Lo scenario ha imposto le storie da raccontare. Alessandro e Marina hanno chiesto ai ragazzi di raccontare il periodo che stavano vivendo: ci siamo proposti di realizzare dei brevi docufilm sul Covid.

Lavori di gruppo e circa 15 video da produrre. Ognuna delle 3 classi coinvolte nel liceo Gullace (due 2^ e una 3^) è stata divisa in 5 o 6 gruppi. Ragazze e ragazzi si sono cimentati nella diverse fasi della realizzazione di un video. Dalla scrittura al montaggio.

 

Fasi del laboratorio di didattica alternativa

Tra aprile e maggio si sono messi all’opera. Quindi, lavorando sempre in casa e a distanza. I video sono montaggi di filmati, immagini e audio realizzati partendo da sceneggiature scritte dagli stessi ragazzi. Liberi di scegliere anche gli argomenti, quasi tutti legati alla vita durante il lockdown.

Il risultato ci ha spesso lasciati piacevolmente stupiti. Non possiamo negare che i mezzi oggi a disposizione, dalle fotocamere alle più intuitive applicazioni per il montaggio presenti sugli smartphone, hanno aiutato gli studenti nella realizzazione di prodotti di buona qualità anche dal punto di vista tecnico.
Ma il laboratorio ha permesso loro di mettere in gioco la creatività e riattivare la capacità di lavorare in gruppo. Ha dato a tutti una valida motivazione per mettersi in contatto, come una sorta di psicoterapeuta per adolescenti, con lo scopo di produrre qualcosa di bello.

In questi ultimi giorni di scuola del mese di giugno abbiamo salutato gli studenti e li abbiamo ringraziati per quello che hanno prodotto. Hanno tutti portato a termine un laboratorio difficile da realizzare in queste condizioni. Un’esperienza probante anche per Alessandro e Marina. Ora non ci resta che montare insieme i contributi dei singoli gruppi per restituire un prodotto coerente e unitario.

 

Perché sperimentare didattica alternativa?

Portare in aula modalità diverse di fare lezione, stimolare la partecipazione con strumenti innovativi, può dare un contributo positivo all’intera classe. Ai docenti, agli studenti e alla Scuola stessa come organizzazione.

Si possono sperimentare strumenti trasferibili agli insegnanti. Ragazze e ragazzi sviluppano competenze utili per ottenere un apprendimento più efficace. Anche per noi operatori e progettisti di interventi per il contrasto alla povertà educativa può rivelarsi un’occasione per sorprenderci di quanto scopriamo durante questa esperienza. Uno spunto per riformulare cambiamenti in itinere per il progetto.

Come ci ha insegnato questo caso, generato da condizioni straordinarie, la didattica alternativa crea percorsi alternativi. Necessari sia per gli insegnanti che per i ragazzi.

 

Questo post fa parte di una serie di articoli che raccontano come #AltaFrequenza affronta a Roma l’emergenza Covid-19 e il distanziamento sociale

Scopri tutte le iniziative che abbiamo preso per » Affrontare il distanziamento sociale

 

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