Formazione alla Genitorialità: una nuova rubrica di T.E.R.R.A.

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Rubrica di formazione alla genitorialità: “Genitori pro&contro” di Paola Rizzo.

Sabato 21 gennaio u.s., si è svolto a Cittadella Cielo- Nuovi Orizzonti di Frosinone, presso la “Sala T.E.R.R.A.”, il primo incontro di Formazione alla Genitorialità. L’argomento proposto aveva come titolo: “L’Attaccamento Sicuro nel bambino” e la Dott.ssa Francesca Terenzi dell’ ITCI di Roma ci ha aiutato a capire un po’ meglio cosa significhi il termine attaccamento, che tipi di attaccamento esistono ed il ruolo dei genitori in questa primissima fase della vita di ogni essere umano.

È un argomento molto conosciuto per gli addetti ai lavori ma non per tutti, anche se sarebbe molto utile avere qualche informazione in più per una mamma ed un papà che sono in attesa di un bambino oppure che è appena nato. Si sa che il compito dei genitori è il più difficile e non mi risulta che esistano delle scuole per insegnare a fare la mamma ed il papà. Non esiste il “genitore perfetto”, ma tutti possiamo diventare genitori consapevoli e quindi genitori con una buona conoscenza di sé e dell’altro.
Questa semplice rubrica, dunque, nasce proprio per questo: darci delle dritte circa l’educazione dei figli, partendo da teorie scientifiche ed esperienze di vita così da non sentirci soli ma condividere un percorso di crescita insieme.

L’argomento trattato di cui sopra è di estrema importanza per la formazione alla genitorialità. Infatti, un attaccamento sicuro prima di tutto mette le basi affinché il bambino costruisca una buona stima di sé e quindi diventi un adulto realizzato a livello emotivo, psichico e relazionale. Questo avviene quando un bambino, nei primissimi anni di vita, sente che le figure di attaccamento (mamma e papà) sono sensibili ai suoi bisogni e sanno dargli protezione e senso di sicurezza.
Il bambino percepisce che il caregiver è affidabile, questo crea una base sicura affinché il piccolo si senta tranquillo nell’esplorare il mondo. Ad esempio, nel caso di un neonato, ciò significa cambiarlo, nutrirlo e fornirgli un supporto di tipo affettivo soprattutto quando piange e non sta bene. Avere una figura di riferimento che lo sappia confortare e sia in grado di prendersi cura di lui, genera in lui la percezione di essere un bambino degno di avere qualcuno che possa soddisfare i suoi bisogni. Al contrario, un bambino i cui bisogni non vengono soddisfatti svilupperà uno stile di attaccamento insicuro.

formazione genitorialità_genitori_attaccamento

Lo schema presente è molto utile per capire e conoscere quale tipo di attaccamento abbiamo vissuto in
primis quando eravamo piccini. È importante riconoscerlo, perché molto spesso il nostro vissuto lo ripetiamo nei figli; tendiamo cioè a utilizzare le stesse modalità che hanno avuto i nostri genitori con noi; ovviamente se lo stile ricevuto è stato sicuro sarà di aiuto, ma se invece è stato ambivalente o disorganizzato oppure evitante potremmo trovare qualche difficoltà nella relazione con il bambino e quindi nel sentirci genitori adeguati o insicuri.

Spero di aver acceso in voi il desiderio di conoscere e conoscersi! In attesa di ritrovarci al prossimo approfondimento di formazione alla genitorialità, vi saluto caramente.
Se avete domande potete scrivermi qui: education@nuoviorizzonti.org

 

“Genitori pro & contro” rubrica del Progetto T.E.R.R.A. a cura di Paola Rizzo.
Mamma di tre bambini di 13, 10 e 6 anni.
Educatrice fascia “infanzia” e Consulente Familiare.

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