I.P.S.I.A San Salvo, “T.E.R.R.A. che emoziona e che suona” insieme per le tradizioni
di Nuovi Orizzonti
Le Officine “T.E.R.R.A che emoziona” e “T.E.R.R.A che suona”, del progetto nazionale selezionato da Impresa Sociale CON I BAMBINI, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, all’I.P.S.I.A. “Mattioli” di San Salvo, in Abruzzo, si uniscono in una collaborazione tra musica e teatro che condurrà alla realizzazione di un saggio finale che rappresenterà il lavoro svolto nel corso dell’anno scolastico.
Sotto la guida degli esperti Angelo Pagano e Michelangelo Mucilli, della Compagnia Teatro Sperimentale R. Bevilacqua, partner del progetto T.E.R.RA., Talenti Empowerment Risorse Reti per gli Adolescenti, e grazie alla collaborazione della dirigente scolastica Prof.ssa Annarosa Costantini e del referente di Istituto, Prof.ssa Angela Strippoli, gli studenti della classe IV D hanno l’opportunità di riscoprire l’importanza del dialetto e delle proprie origini con il tema delle officine di quest’anno “Usi e costumi dei nostri nonni”.
Il saggio finale delle officine “T.E.R.R.A che emoziona” e “T.E.R.R.A che suona” dell’I.P.S.I.A è previsto nella mattinata del 28 maggio 2022 presso l’Aula Magna dell’Istituto, con la rappresentazione teatrale di un’antica commedia in dialetto abruzzese “Lu tacchje” del regista Angelo Pagano. Il testo racconta come i nostri nonni, anzi bisnonni, si univano in matrimonio all’inizio del ‘900. “Lu tacchje” era un pezzo di legno che serviva per conoscere la futura sposa e veniva depositato dal giovane pretendente davanti alla casa della futura sposa. Questa sorta di rito amoroso, con le sue peripezie senza tempo, è uno spaccato di vita paesana dei nostri nonni nella realtà contadina prima dell’emigrazione.
Per il saggio finale, prendendo spunto dal testo teatrale, Michelangelo Mucilli, insieme agli studenti del progetto musicale, ha scritto la canzone: “Sto matrimonio!!. Tale musica farà da colonna sonora della rappresentazione teatrale “Lu tacchje”.
“Con questa collaborazione, tra gli studenti delle due officine – affermano Angelo Pagano e Michelangelo Mucilli – siamo riusciti a raggiungere l’obiettivo di interessarli e farli entrare finalmente nel progetto con assidua e costante attenzione”.
Gli alunni subito sono stati entusiasti, ricordiamo le emozionanti parole di Luca: “… finalmente posso capire quello che dice mio nonno quando parla in dialetto!”
Un’opportunità unica quella di aprire le porte della scuola alle tradizioni e ai valori di un tempo, permettendo così ai giovani di oggi di riappropriarsi delle proprie origini e perché no, per molti, è anche un’occasione di riavvicinarsi ai nonni con occhi diversi.
A cura di
Valentina Celani
Responsabile Comunicazione Progetto T.E.R.R.A
Associazione Insieme Verso Nuovi Orizzonti ONLUS.
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