STEM Camp: diario di una nuova avventura insieme

di

Dal 22 al 26 agosto, a Cuneo abbiamo sperimentato un nuovo format per il nostro progetto: lo STEM Camp, una settimana di full immersion nelle materie STEM e nel paesaggio, totalmente gratuita e riservata ai ragazzi residenti nel comune piemontese, che nell’anno scolastico 2021-2022 hanno frequentato le classi 1ª, 2ª, 3ª della scuola secondaria di primo grado.

Il Comune di Cuneo, dunque, ha promosso il programma estivo come ente partner del progetto STEM*Lab e ha dedicato la sua Casa della sostenibilità, oltre che al progetto espositivo “Change”, all’accoglienza di una serie di attività educative outdoor, basate sul nostro metodo e sull’approfondimento dei temi legati al cambiamento climatico.

L’elemento chiave dello STEM camp, infatti, è stata la connessione tra le diverse discipline, promuovendo come sempre la sperimentazione, lo scambio tra pari e la libertà di apprendere con i propri tempi. Si tenta, si costruisce, si sbaglia e si impara dagli errori, proprio come negli STEM*Lab che abbiamo attrezzato nei 13 presidi scolastici coinvolti dal progetto.

In questo caso, la capacità di osservazione dei e delle partecipanti è stata ampliata dalla possibilità di vivere gli spazi all’aperto, arricchendo la settimana di camp con uscite nel territorio cittadino e nel Parco fluviale e una gita in valle Varaita.

A coordinare le attività educative, con il sostegno del Centro di Iniziativa Europea soc. coop. C.d.I.E. – coordinatore per STEM*Lab Lombardia, è stato ingaggiato il team di educatori di Itur, organizzazione dedicata allo sviluppo del territorio dal punto di vista culturale e turistico.

L’aspetto principale del lavoro si è concentrato sulla selezione degli ambienti di apprendimento. Sono state predisposte differenti postazioni utili alle esperienze vissute dai ragazzi e dalle ragazze nelle varie giornate, includendo: uno spazio falegnameria, uno di robotica e circuiti, uno spazio empowerment con illustrazioni e citazioni motivazionali, uno dedicato alla fisica e alla tecnica, uno spazio arte e ceramica e, infine, un’area di confronto e incontro libero.

Questo tipo di costruzione dell’ambiente educativo è stato ispirato anche alle teorie di Loris Malaguzzi, che definisce l’ambiente di apprendimento come “Terzo Educatore”. Un approccio molto simile a quello usato negli STEM*Lab grazie al Tinkering e disponendo gli oggetti in maniera tale da incoraggiare la circolarità di movimento o prevedendo la possibilità di decomprimere eventuali tensioni in un angolo di totale libertà.

 

Le attività sono state sviluppate a partire da proposte laboratoriali diverse tra loro ogni giorno: analisi di case studies urbani significativi per le politiche di rigenerazione del paesaggio cittadino (New York, Copenaghen, ecc.), avvicinamento alla matematica e alla sua applicazione attraverso la sezione aurea, visite guidate outdoor e osservazione della natura, workshop di autocostruzione di piccoli oggetti e architetture temporanee, recupero di materiali di riciclo, sperimentazione tra musica e tecnologia con il Theremin.

Lo scopo ultimo è quello di rendere sempre più evidente come le STEM siano alla base di moltissime azioni che compiamo nella vita di tutti i giorni e come costituiscano per tutte e tutti una possibilità imperdibile di sviluppare il proprio talento.

Ti potrebbe interessare

Inclusione sociale e comunicazione non ostile ai tempi della didattica a distanza

di

In tempi di didattica a distanza, è necessario continuare a dedicare attenzione all’inclusione e a una comunicazione non ostile. L’accelerazione provocata dalla...

Yeah_Science_Twitch: la divulgazione scientifica va in onda

di

Continua la nostra esplorazione dei nuovi canali attraverso i quali passa la divulgazione scientifica, che sta prendendo sempre più spazio sui social,...

Arrivederci a settembre: appunti sulla DAD dalle scuole del Piemonte

di

Questo strano anno termina sicuramente con un carico di grande affaticamento per gli ostacoli superati, la mancanza del rapporto reale tra docenti...