Yeah_Science_Twitch: la divulgazione scientifica va in onda

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Continua la nostra esplorazione dei nuovi canali attraverso i quali passa la divulgazione scientifica, che sta prendendo sempre più spazio sui social, proponendo un’offerta culturale caratterizzata da contenuti di qualità e innovativi nelle modalità di trasmissione. Abbiamo incontrato Roberto Cighetti, docente di scienze naturali e anatomia tra i fondatori di Yeah_Science_Twitch, insieme ad Agnese Picco, Luigi Pio D’Errico, Chiara Ferrari, Andrea Tagliapietra e Tea Fonzi.

 

Come è nata l’idea di aprire un canale su Twitch e quali sono i campi e le rubriche che riscuotono maggiore interesse?

« Io insegno scienze a scuola, dove esistono già molti progetti attivati dal Ministero o da enti del terzo settore per approcciare a queste materie in maniera differente dall’insegnamento tradizionale, ma sentivamo ancora la necessità di un ampiamento della collaborazione tra i diversi campi del sapere. Così abbiamo deciso di usare questa piattaforma che nasce per il gaming o per fare dirette, perché vi avevamo individuato un buco per quanto riguarda il settore delle scienze. L’idea nasce da Agnese Picco, archeologa e laureanda in storia, che quasi due anni fa mi ha coinvolto ed insieme abbiamo raccolto altre adesioni. Ora siamo in sei, molto ben bilanciati tra uomini e donne, con specializzazioni in biomedicina, connessione tra neurologia e musica, nutrizione, scienze naturali, storia dell’arte e iconologia.

 

 

Su Twitch una delle cose più importanti è la costanza e noi copriamo almeno una sera a settimana sul nostro canale. “Yeah Talk Twitch” è la rubrica dedicata alle interviste con persone che hanno percorsi affini alle nostre esperienze e che invitiamo a parlare con noi come esperti su argomenti specifici. A volte siamo partiti dall’attualità e, ad esempio prendendo spunto da un episodio dello scorso anno al Lucca Comics, abbiamo invitato una YouTuber e Twitcher che si occupa di Cosplay (la pratica di indossare un costume che rappresenti un personaggio di fumetti o serie tv per interpretarne il modo di agire), un fenomeno che nasconde un mondo culturale molto interessante. In questa occasione ci siamo posti domande sul senso dei messaggi che si riescono a far passare ai più giovani con questo tipo di travestimenti. Altre rubriche che hanno avuto molto successo, poi, sono quella curata da me sugli esperimenti “scientwitchfici” ovvero la scienza messa in pratica in presa diretta pasticciando anche un po’, oppure le letture serali commentate di vecchi classici e opere teatrali oppure ancora i cooking show con la nutrizionista. »

 

Cosa ha aggiunto questo strumento alle vostre metodologie di divulgazione?

« Il nostro è un pubblico leggermente diverso da quello che abitualmente si può trovare su Twitch che è molto giovane, trattandosi di una piattaforma nata per il gaming. La fascia di età con cui siamo partiti era un po’ più alta e prevalentemente proveniente da Instagram, perché singolarmente siamo nati tutti da lì, ma nel corso dell’anno si sono aggiunti tanti nuovi utenti nativi di Twitch. Abbiamo trovato in questo social uno strumento molto utile per la diretta, anche per via del fatto che è possibile creare una regia multipla e condividere materiali e inquadrature diverse in contemporanea. In più c’è la possibilità di interagire in maniera molto immediata con il pubblico attraverso la chat. Uno scambio così veloce non esiste ancora su nessuna altra piattaforma e nemmeno in un programma televisivo, che è la cosa più simile a Twitch. Ci interessa attirare un pubblico più giovane e non appiattirci su video patinati come quelli di YouTube, desideriamo aumentare il coinvolgimento e la spontaneità dello scambio. Questo aspetto mancava completamente nell’ambito della divulgazione scientifica. »

 

In che modo un’iniziativa come la vostra può cambiare la percezione delle materie scientifiche? Cosa davvero queste discipline hanno da insegnare alle ragazze e ai ragazzi di oggi?

« L’altro tema che ci preme sottolineare è quello per cui non consideriamo nel nostro raggio d’interesse solo materie canonicamente considerate scientifiche come fisica, chimica, matematica o biologia, ma abbiamo voluto includere anche la scienza dell’archeologia, la scienza delle discipline storiche e l’indagine alla base dell’interpretazione delle immagini. Il filo conduttore del nostro canale è sempre il metodo scientifico, che sottintende anche le discipline umanistiche. Lo scopo è quello di metterlo a disposizione di tutti e farlo entrare nel bagaglio personale di conoscenza anche di chi in un primo momento può sentirsi molto lontano da questi campi del sapere. Non abbiamo necessariamente come principale obiettivo la formazione, ma sicuramente per noi è fondamentale incuriosire e allargare i dibattiti che attiviamo, facendo comprendere la complessità del mondo che ci circonda, dove tutto può essere analizzato in maniera più approfondita. Inoltre, sono molto interessanti anche le live più leggere di chiacchiera libera, in cui ci diamo un argomento e ne dibattiamo tutti insieme dai diversi punti di vista, dando luogo ad un contenuto multidisciplinare che solitamente viene molto apprezzato. »

Interazione, spontaneità nell’approccio, curiosità e competenza. Le soft skills sviluppate nell’educazione alle STEM, grazie al confronto e alla sperimentazione che il metodo scientifico ci offre, passano ora anche da Twitch.

 

 

Intervista raccolta da Nicoletta Daldanise | assistente al coordinamento STEM*Lab

 

 

 

 

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