Genitori e figli adolescenti ai tempi del Coronavirus

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La vicinanza costante, oltre che obbligata, è una condizione in cui genitori e figli adolescenti raramente si trovano, in tempi normali. Le “tensioni dell’età”, unite alla difficile situazione, rischiano di diventare ancora più pesanti da gestire… Ma è davvero un percorso inevitabile? Abbiamo chiesto qualche suggerimento pratico al dottor Roberto Massa, lo psicologo che nel Progetto Stelle di Periferie cura i rapporti con i genitori e le attività di formazione e supporto alla genitorialità. Di seguito il suo contributo.

Genitori e figli adolescenti: utilizziamo questo tempo per capirci

L’uomo è finito in gabbia, costretto da un nemico invisibile a rifugiarsi in casa e a uscire solo se in possesso di un valido motivo. La nostra strapotenza umana viene messa in discussione, mentre la natura sembra espandersi dalle sue riserve confinate. In questo scenario così nuovo e altrettanto inaspettato sono tanti i pensieri che sentiamo emergere: a livello morale e sulla libertà, a livello economico e sul rischio di povertà e a livello psicologico e sociale… con il rischio di fare un’insalata mista di possibili problemi e soluzioni.

Confiniamo il campo, invece, a un tema specifico. Ci interessa aprire uno spazio di confronto e di riflessione sul rapporto tra genitori e figli adolescenti ai tempi del virus. Il poco spazio a disposizione, la noia, l’inevitabile vicinanza e la conseguente (reciproca) invadenza, l’immobilità forzata. .. Questi elementi possono “accendere la miccia” più spesso di come si era abituati, e far emergere piccoli e grandi problemi che si vanno ad aggiungere a quelli che già premono sul nostro equilibrio psichico. Vorrei qui accennare ad alcune possibili problematiche e alle modalità per affrontarle.

Mio figlio parla poco ed è sempre chiuso in camera sua

In più occasioni, ciò che è difficile, è scegliere il tempo di ingresso nel mondo dei figli. Spesso ci sono delle aperture da parte loro che non vengono colte. Si entra aprendo la porta di sorpresa e andandocene via sbattendola. Quello che si può fare, invece, è provare a informarci sul loro mondo. Se non risulta possibile farlo direttamente tramite i nostri ragazzi, è utile servirsi di un confronto con altri genitori che sono sulla stessa barca. Si possono trovare tante informazioni anche su internet riguardanti le loro attività di gioco o il loro linguaggio. La cosa importante è avvicinarci a questi elementi senza sminuirne l’importanza. Soprattutto, scegliamo di calarci nel loro mondo per scoprirlo e non per giudicarlo.

Utilizzo smodato di pc, smartphone, tablet, play station

Il punto di vista del genitore è difficile che combaci con quello del proprio figlio, a volte sembrano inconciliabili, ma non è così. Evitiamo ogni forma di divieto, aprendo al confronto e al compromesso. Per esempio sul tempo e sulla modalità di utilizzo dei dispositivi elettronici cerchiamo di metterci nei panni dell’altro… L’obiettivo è quello di arrivare a stabilire insieme alcune regole di base condivise.

Fare attività insieme e dedicare tempo all’altro

Si può essere scettici su questo argomento, ma è sicuro che a tutti i figli piace fare alcune attività con i propri genitori. Ciò che serve è coinvolgerli nella scelta e mettersi in posizione d’ascolto rispetto alle loro richieste ed idee. In questo modo i due mondi, apparentemente così distanti, possono trovare un punto di contatto e delle aperture utili per non sentirsi, vicendevolmente, inadeguati o estranei.
A dirsi sembra facile mentre metterlo in pratica sembra impossibile. Ma, soprattutto in questo periodo, in cui il tempo sembra dilatarsi, abbiamo l’opportunità di metterci in gioco e in discussione. Un vero ascolto senza aspettative nei confronti dei nostri ragazzi è un passo che può contribuire a creare un rapporto fatto di onestà e di fiducia. Una base importante, per loro, da cui partire nella costruzione della futura vita adulta.

Ph Julia M Cameron – Pexels

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