Dipendenti Lavazza al Centro S.O.S

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Imparare a riconoscere dove affonda le radici la violenza di genere, quali sono gli stereotipi, le gabbie culturali che la alimentano. E quali sono i segni di allarme che bisogna saper riconoscere per prevenirla. Sono alcuni dei temi che saranno affrontati, venerdì 6 ottobre, nel secondo dei tre incontri di formazione per le/ i dipendenti del Gruppo Lavazza, che a partire da quest’anno possono partecipare al programma di volontariato aziendale.

L’idea del corso è nata dopo la presentazione alla Nuvola dei Centri Antiviolenza E.M.M.A. capofila del progetto S.O.S. che ha, tra i suoi obbiettivi, anche la sensibilizzazione della cittadinanza su tutti gli aspetti della violenza di genere.

“Abbiamo pensato ad una attività – spiega Selene Cascella del gruppo di coordinamento del progetto S.O.S. – che aiuti anche gli uomini a capire dove si annida la violenza. Le dipendenti interessate potranno proseguire con la formazione specifica per fare volontariato nei nostri centri antiviolenza, che sono aperti solo alle donne”.

A tenere la formazione è Anna Maria Zucca, la presidente dei Centri EMMA: “Utilizzerò anche alcuni dei testi per l’infanzia che abbiamo acquistato per la biblioteca del Centro S.O.S che è aperta a tutti. Albi illustrati e libri attenti alla rappresentazione di genere con protagonisti bambini che non si vergognano di piangere e principesse che si salvano da sole. Cambiare gli stereotipi culturali è un lavoro lungo e complesso ma è la strada che dobbiamo percorrere per fermare la violenza di genere. Perché anche nella forma più estrema, il femminicidio, non è un mai un raptus ma nasce dalle strutture della cultura patriarcale che assegna alla parte maschile ruoli di controllo e possesso.”

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