Paternità e maternità: modelli da reinventare
di centriantiviolenzaemma
Si è tenuto a Torino un nuovo incontro di formazione del Progetto S.O.S. Sostegno Orfani Speciali.
Giovanna Zitiello, coordinatrice del centro antiviolenza della Casa della Donna di Pisa, e Stefano Ciccone, della associazione Maschile Plurale, hanno proposto una riflessione su paternità e maternità. Due ruoli condizionati da regole sociali e culturali. In aula le operatrici e gli operatori dei centri antiviolenza e della comunità educanda che hanno aderito al progetto in Piemonte Liguria e Valle d’Aosta.
Dati ufficiali ancora non ci sono, ma si stima siano una cinquantina gli orfani e le orfane di femminicidio che potrebbero, in queste tre regioni, essere sostenuti con le risorse messe in campo dal progetto e le professionalità che si stanno creando.
“Dobbiamo offrire loro – ha spiegato Stefano Ciccone – strumenti che li aiutino a capire i nessi tra modelli di paternità e violenza. Quanto relazioni basate sul controllo e sul potere producano dinamiche violente all’interno della famiglia e tra i generi. È possibile superare questo modello costruendo relazioni diverse, più equilibrate e libere.”
A partire da sé, dalla propria esperienza, anche la riflessione sul ruolo della maternità nella costruzione dell’identità femminile proposta da Giovanna Zitiello. “Le madri che subiscono violenza – ha ricordato la formatrice ed esperta di genere – vivono rapporti di sottomissione che espongono alla violenza anche i loro figli. Gli orfani e le orfane di femminicidio devono poter recuperare i ricordi positivi di chi li ha amati e cresciuti.”
Il lavoro di analisi approfondita su maternità e paternità sarà importante anche nella relazione con le famiglie affidatarie che sceglieranno di essere seguite dal progetto finanziato con il bando “A Braccia Aperte” da Con i Bambini.
Canale YouTube Centri Antiviolenza E.M.M.A. Onlus per prendere visione degli aggiornamenti sul progetto S.O.S.: https://www.youtube.com/channel/UCQYNwBEylFUjHBWJtGEKl2g
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