S.O.S. assegnate le prime doti
di centriantiviolenzaemma
Borse di studio per poter frequentare l’università, spese mediche, libri e tasse scolastiche. Sono solo alcune delle “doti” erogate fino ad ora dal Progetto S.O.S.
“L’elenco è molto più lungo – spiega Anna Maria Zucca presidente di E.M.M.A capofila del progetto – perché le doti vengono definite sulla base dei bisogni espressi da chi ha scelto di entrare nel progetto. È un sostegno che abbiamo pensato su misura”.
Al momento sono una ventina tra Piemonte e Liguria i potenziali beneficiari rintracciati, 10 sono stati già presi in carico.
“Speriamo che tutti decidano di aderire e che il numero salga ancora perché, purtroppo, sono di più gli orfani e le orfane di femminicidi avvenuti nelle due regioni. Per giuste ragioni di privacy arrivare a loro e far conoscere le possibilità offerte da questo progetto pilota è difficile. Abbiamo toccato con mano quanto, dopo la perdita della madre in modo cosi violento, diventino invisibili. Alcuni vengono affidati a parenti che vivono in altre regioni, altri cambiano cognome, come prevede la legge, e i servizi sociali, con cui collaboriamo, spesso ne perdono le tracce. Per questo il passaparola è molto importante”.
Nonostante queste difficoltà sono già 14 le doti erogate.
“Come spiegavo all’inizio, il sostegno viene definito caso per caso e può essere modificato nel tempo – racconta Anna Maria Zucca – perché i bisogni possono cambiare. Ad una famiglia, ad esempio, ora rimborsiamo le spese mediche e quelle per raggiungere l’ospedale dove il minore è in cura. Ad un ragazzo che ha scelto di frequentare l’università a Torino oltre alle tasse abbiamo riconosciuto un contributo per affittare una stanza e non dover viaggiare”.
Ad una altra famiglia affidataria, in particolare difficoltà, garantiamo anche il supporto di un educatore. Ma c’è anche chi ci ha chiesto di pagare attività sportive o ricreative, dal corso di nuoto a quello di chitarra. Tutti gli aiuti, voglio ricordarlo, sono a fondo perduto. Non dovranno essere rimborsati”.
Nel caso venga richiesto, sono previsti anche percorsi di sostegno psicologico e psicoterapeutico.
E poi ci sono i corsi professionalizzanti come quello seguito gratuitamente da un ragazzo ospitato in ostello insieme ad altri coetanei che studiano o lavorano. Il supporto formativo ed educativo è garantito dai partner del progetto specializzati in questo settore.
“Le doti, precisa Anna Maria Zucca, servono a garantire il superamento dei traumi e delle difficoltà e a reinventarsi un futuro”.
Aiuti concreti agli orfani speciali ma anche azioni di prevenzione della violenza di genere.
Il progetto S.O.S. organizza attività di formazione per chi lavora nella scuola, nei luoghi di aggregazione giovanile, dalle associazioni sportive agli scout delle regioni coinvolte dal progetto: Piemonte, Liguria e Valle D’Aosta.
“Le relazioni tossiche, basate sul potere, fanno male ma spesso non vengono riconosciute come tali. Abbiamo pensato di partire dalla comunità educante – spiega Anna Maria Zucca – per diffondere l’idea che servono rispetto e ascolto per scardinare la violenza”.
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