Il lavoro delle comunità di accoglienza: strumenti e metodologie della relazione educativa

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Nei giorni 15 e 16 gennaio 2024  si sono tenute le prime due giornate del secondo modulo di approfondimento del percorso Bambine, bambini e adolescenti fuori famiglia – Le lenti del trauma e della dissociazione nei percorsi di accoglienza centrato sul lavoro delle comunità di accoglienza, degli strumenti e delle metodologie della relazione educativa, sempre nell’ambito dell’azione 6.2 Capacity Building del Progetto Restart.

Il modulo ha visto la partecipazione attiva delle educatrici e degli educatori a cui, come sempre, è stata proposta una modalità di apprendimento e approfondimento basata su lavori esperienziali e attivazioni emotive.

Il lavoro, oltre a riprendere alcune tracce già proposte nelle tre giornate introduttive di novembre, si è concentrato sulla proposta di interventi concreti a sostegno del lavoro educativo, dispositivi pratici ed efficaci nella relazione con i minorenni collocati in comunità: dalle strategie di un ascolto attivo ed empatico, alle tecniche di gestione dei momenti di discontrollo, ai dispositivi utili ad aiutare i bambini, le bambine e gli adolescenti a rientrare nella finestra di tolleranza.

Creatività, ascolto, resilienza, allegria, flessibilità, leggerezza, empatia, pazienza, imprevedibilità, accoglienza …  Queste sono alcune delle caratteristiche positive che gli educatori che hanno partecipato alla formazione si riconoscono e considerano fondamentali nella relazione educativa, affinché possa rappresentare un’ Esperienza Positiva Infantile.

Nell’affiancare l’équipe della Fondazione Eos Onlus, specializzata in contrasto del maltrattamento e dell’abuso all’infanzia, che ha proposto il ciclo formativo, è stato prezioso il contributo della dottoressa Monica Procentese, pedagogista esperta di lavoro delle comunità di accoglienza, della Cooperativa Irene ‘95, partner di progetto.

Prossimi appuntamenti: venerdì 26 e sabato 27 gennaio ore 9-13 per il Modulo “La partecipazione dei care Leavers nei percorsi di accoglienza e living care”.

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