Facciamo i compiti? Sì, ma insieme

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Ci sono bambini e ragazzi  che sono in Italia da pochi mesi e che ancora non parlano bene l’italiano; altri con problemi specifici (BES o DSA) per cui hanno avuto un insegnante di sostegno; ragazzi con difficoltà a livello cognitivo e rispetto all’organizzazione dei materiali didattici… E ce ne sono tanti altri che, semplicemente, desiderano andare bene a scuola, stare insieme, sentirsi supportati.

Sono storie di bambini e ragazzi che frequentano lo Spazio Studio Pisacane, attivo da ottobre, nonostante difficoltà e restrizioni legate al Covid.

Tor Pignattara, il quartiere

Vivono in uno dei più affollati quartieri di Roma, Tor Pignattara, considerato periferia, anche se si trova molto vicino al Centro. Fa parte del Municipio V che, da solo, supera i 250.000 abitanti: molti di più della maggior parte dei Comuni capoluogo di provincia. Tor Pignattara di abitanti ne ha 48.000 ed è quello con la maggior densità di popolazione. Una popolazione con una forte presenza di famiglie straniere, spesso in condizione di disagio, comunque a rischio di emarginazione sociale, di devianza e dispersione scolastica causati dalla scarsità di risorse economiche, sociali, lavorative e formative.

In tutto il V Municipio si riscontra una diffusa povertà educativa, che in alcuni quartieri, tra i quali Tor Pignattara, va spesso a sovrapporsi ai circuiti della microminalità legata alla tossicodipendenza. È quindi cruciale il lavoro preventivo, rivolto a bambini e  adolescenti, per contrastare modelli devianti e proporre alternative credibili ai giovani del territorio.  ​

La comunità educante

A Tor Pignattara da anni Cemea del Mezzogiorno gestisce la ludoteca Casa delle Arti e del Gioco (che si trova accanto alla scuola Pisacane) e a poca distanza l’associazione Asinitas propone attività interculturali e corsi di italiano per stranieri. Nella scuola è inoltre attiva l’associazione di genitori Pisacane 0-11. Tutti ben conosciuti dagli insegnanti, con i quali collaborano.

 

Spazio studio PisacaneCemea del Mezzogiorno già durante lo scorso anno scolastico gestiva un’attività di  sostegno allo studio per la primaria, il venerdì pomeriggio. Quest’anno la direzione scolastica ha chiesto di attivare anche uno spazio dedicato alle prime medie il lunedì e giovedì. L’associazione, portando avanti le attività del progetto “Radici di Comunità”, ha così deciso di proseguire la collaborazione con il progetto DOORS – Porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale” di Cies onlus (collaborazione iniziata già dall’estate scorsa, quando ha portato alla realizzazione dell’iniziativa “Estate insieme” in V Municipio) e di mettere a disposizione le risorse del progetto “Radici di Comunità” per il coordinamento educativo di questi spazi di studio. Sia Cies che Cemea, infatti, hanno colto l’opportunità di aggregare risorse messe a disposizione dei rispettivi progetti educativi

Si sono così formati due gruppi classe di 7/8 ragazzi delle medie. Sono invece 53 gli iscritti delle elementari, con una frequenza che varia mediamente tra i 7 i 13 bambini, a causa della periodica chiusura di questa o quella classe a causa del Covid.

Crescere insieme

Così si studia e si fanno i compiti nelle aule messe a disposizione dalla scuola. Ed è giusto sottolineare che la Pisacane è una delle poche scuole che, a Roma, ha scelto di tenere aperti gli spazi scolastici nel pomeriggio per le attività extrascolastiche: un buon esempio di “Scuola aperta”.

La maggior parte di questi bambini e di questi ragazzi ha famiglie che non sono in grado di supportarli sul piano scolastico: spesso non hanno le competenze, le madri non parlano sufficientemente l’italiano, le risorse economiche scarseggiano e non bastano per un supporto a pagamento, oppure non hanno spazi abitativi sufficienti, trovandosi a volte a vivere in condizioni di sovraffolamento.

Obiettivo dello Spazio studio Pisacane non è solo quello di sviluppare le competenze dei bambini e dei ragazzi coinvolti: questi pomeriggi sono occasioni di socialità, dove si impara ad aiutarsi reciprocamente e a cooperare, riscoprendo così il gusto di relazioni significative. Insomma l’obiettivo è la crescita della persona, non sono solo dello studente: un obiettivo ambizioso, reso possibile dalla collaborazione interna alla comunità educante (scuola, famiglie, associazioni).

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