Le emozioni? Conosciamole insieme!
di cemeadelmezzogiorno
Il mostro dei colori è di umore strano, è confuso
stralunato, che cosa gli succede?
Le sue emozioni sono tutte mescolate e non funzionano
Lo aiutiamo a metterle in ordine?
Anna Llenas, “I colori delle emozioni”
Una delle attività di Estate Insieme – l’iniziativa del progetto Radici di Comunità che si è svolta a Roma, nel V Municipio – sono stati i laboratori “Narrazione ed emozioni”, svolti nei pomeriggi di luglio: il giovedì nella ludoteca “Casa delle Arti e del gioco” a via Policastro e il venerdì nei casali Falchetti e Garibaldi di Centocelle.
Si è trattato di laboratori esperienziali, rivolti ai bambini tra 6 e 11 anni, organizzati dal Ce.R.F.(Centro Ricerche sulla Famiglia) e condotti dai dottori Mihaela Cojocaru, Massimiliano Marciano e Giacomo Pittelli, in Via Policastro; dalle dottoresse Marisa Oliva, Silvia Fabbretti e Sara Sangiorgi, a Casale Falchetti. L’obiettivo era offrire uno spazio in cui i bambini – attraverso attività ludiche come disegno, racconto o costruzione di una storia – potessero esprimere e raccontare le emozioni: come riconoscerle, gestirle e ritagliare il proprio spazio all’interno di un gruppo.
Conoscere e raccontare le emozioni
I laboratori erano strutturati in modo da lavorare a piccoli passi, rispettando tempi e modalità di ciascun bambino nell’inserirsi nel gruppo di lavoro, avere uno spazio proprio dove raccontare liberamente le proprie emozioni e riconoscere quelle dell’altro attraverso attività ludiche: su empatia ed intelligenza emotiva, giochi sul linguaggio del corpo, sui propri vissuti, sulle emozioni negative che vanno riconosciute e vissute, sulle competenze sociali.
I bambini, partecipando agli incontri, hanno preso contatto con le proprie emozioni – imparando insieme a distinguerle e riconoscerle – lavorando anche su quelle più complesse, per esempio quelle legate alla vergogna che, incomprese, possono divenire fonte di senso di inadeguatezza. Ampio spazio è stato dedicato alla narrazione personale, al racconto delle proprie vite, attraverso i personaggi e le storie raccontate in gruppo.
Il laboratorio delle emozioni è divenuto un momento di condivisione e confronto anche sui momenti più intimi, come quelli familiari. La recente situazione emergenziale ha avuto un impatto emotivo notevole sulle nostre vite e su quelle dei nostri bambini. Nei gruppi sono emersi stati emotivi come paura, rabbia e angoscia. Nel marasma di questi ultimi tempi, i bambini avevano bisogno di uno spazio in cui potersi esprimere e sentirsi ascoltati, nel quale la confusione emotiva potesse lasciare il posto a una maggiore comprensione.
Un’esperienza significativa
In conclusione, possiamo dire che il laboratorio è stata un’esperienza significativa per i bambini.
Dal punto di vista delle relazioni abbiamo visto i legami tra i partecipanti rinsaldarsi, incontro dopo incontro. Era evidente il loro bisogno di tornare a far parte di un gruppo in cui potessero dialogare, apprendere, costruire insieme all’altro una storia a più mani.
Tutto ciò ha avviato un processo trasformativo del gruppo e dei singoli, rimettendo in moto aspetti del mondo interno bloccati dai contesti limitati, in cui i bambini sono stati obbligati a vivere nel periodo del lock-down.
Il feedback è stato molto positivo: disponibili a mettersi in gioco, i bambini hanno acquisito consapevolezza delle proprie abilità e fragilità. Alla fine di ciascun incontro chiedevano quando sarebbero tornati, cosa avrebbero fatto nell’incontro successivo. Ogni volta hanno portato a casa un prodotto sul tema delle emozioni, insieme ad una cartellina colorata in cui raccogliere i ricordi.
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