Entra nel vivo l’attività di sostegno alla didattica, a Roma, Marino e Monterotondo

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Una buona notizia: da qualche settimana, nell’ambito del progetto Patti d’Impatto, a Roma, Marino e Monterotondo sono riprese le attività di sostegno, interrotte a seguito della chiusura dell’attività didattica nelle scuole a causa dell’emergenza Covid 19, per gli alunni degli Istituti comprensivi partner nei territori di Roma (Torre Angela, Centocelle e Casalotti) Marino, e Monterotondo.

Grazie alla collaborazione con la scuola e grazie ai docenti coordinatori, attraverso le piattaforme DAD adottate dagli Istituti o utilizzando altre piattaforme di comunicazione da remoto, sono stati organizzati i gruppi per il supporto compiti, supporto all’apprendimento della lingua italiana per gli alunni stranieri e di supporto alla preparazione degli esami di terza media sia per la scuola primaria che per quella secondaria. L’obiettivo è quello di riprendere le attività di sostegno ai ragazzi che presentano maggiori fragilità, soprattutto in un momento come quello attuale, nel quale la perdita dei riferimenti quotidiani mette a rischio proprio l’inclusività dei soggetti più deboli.

In piccoli gruppi, attraverso lezioni live e con le modalità asincrone permesse dalle piattaforme, quindi con i materiali raccolti dai docenti, video, test e con tutto ciò che la tecnologia è in grado di offrire a supporto della didattica, si sta cercando di raggiungere il maggior numero possibile di allievi per continuare il programma di supporto iniziato qualche mese fa e bruscamente interrotto, in attesa che l’evolversi della situazione possa permettere di riprendere almeno in parte l’attività in presenza.

L’impressione generale è che al di là di alcuni limiti, il supporto della tecnologia è comunque un strumento capace di accorciare le distanze. Rivedersi, risentirsi e ritrovarsi, sia pure in modalità diversa, ha permesso al nostro percorso di non interrompersi e ha contribuito a mantenere un legame con i ragazzi più fragili e con maggior rischio di potere perdere la strada a fatica intrapresa. Quegli stessi ragazzi che durante gli incontri in presenza ci facevano disperare e che in questo momento, anche solo con un vocale what’sapp, comunicano di non vedere l’ora di tornare in classe.

Inoltre si sono registrate altre piccole e grandi sorprese: alcuni ragazzi sono diventati dei veri e propri peer educator nei confronti dei loro compagni, supportandoli nello scaricare le app o nel reperire le foto dei compiti per chi non ha neanche i libri. In altri casi, alunni che non si erano ancora collegati nelle lezioni, supportati poi dagli operatori di Patti d’Impatto, hanno preso familiarità con questa difficile dimensione e si sono finalmente uniti alla classe.

La collaborazione con la scuola e l’attivazione sinergica di canali e risorse in parallelo stanno portando ancora una volta a significativi risultati. Ci aspettano ancora diverse settimane di lavoro in questa modalità “straordinaria” e lavoreremo per implementare gli strumenti e la loro efficacia per coinvolgere al massimo nella didattica anche chi al momento ha più problemi e mostra maggiori resistenze.

A presto!

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