Laboratori di street art, partecipazione e condivisione a Palermo

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È Palermo la seconda città che ospita la serie di laboratori di street art che coinvolgeranno 12 scuole, 4 mila ragazzi e 5 città italiane nella realizzazione di 4 murales in Italia per “OpenSPACE: Spazi di Partecipazione Attiva della Comunità Educante”.

Per l’attuazione del progetto è stata selezionata la scuola Borgese XXVII Maggio, pienamente coinvolta nell’elaborazione del grande murale la cui esecuzione sarà guidata da Inward – Osservatorio Nazionale sulla Creatività Urbana e la realizzazione da un noto esponente della street art italiana. Il quartiere di riferimento è Villaggio Ruffini, che ospita molti ragazzi provenienti dai quartieri limitrofi quali Zen, Pallavicino, San Lorenzo e Tommaso Natale; alcune di queste sono ritenute aree urbane calde e complesse entro cui sono state rilevate un alto tasso di povertà e criminalità. L’importanza di connettere le comunità, soprattutto di giovanissimi, con il territorio in cui vivono e crescono è certamente uno degli aspetti più delicati ed interessanti del connubio riqualificazione artistica e rigenerazione sociale: proprio per questo per beneficiari, tutor e docenti focalizzarsi sulla conoscenza, la comprensione e la cura del territorio è sembrato estremamente importante.

In questo caso l’attenzione è ricaduta su un edificio individuato come punto focale per l’attuazione dei laboratori; si tratta di Villa Magnisi, una villa settecentesca – che si trova alle spalle della stessa scuola – nata come dimora nobiliare ed oggi sede dell’Ordine dei Medici e degli Odontoiatri della Provincia di Palermo che ora ospita numerosi convegni e manifestazioni culturali. Le classi coinvolte nel progetto sono state 6, nello specifico le prime, le seconde e le terze delle sezioni E e G, per un totale di 126 alunni.

«Vista la composizione delle classi e il temperamento degli alunni, i laboratori sono stati quasi interamente volti ad attività pratiche; inizialmente, insieme ai ragazzi, abbiamo parlato dei quartieri abitati dagli stessi analizzando i punti di forza e di debolezza che li caratterizzano. Abbiamo anche analizzato i pochi riferimenti storici ritrovati sulla villa», ha spiegato Angelica Palagonia, tutor del progetto su Palermo.

«Successivamente l’attenzione è stata posta sulla struttura architettonica della Villa, ad esempio sulle maioliche che caratterizzano i pavimenti, focalizzandoci dunque sulla storia della maiolica siciliana; abbiamo anche analizzato una serie di cambiamenti derivati dal restauro curato dall’architetto Lo Nardo. In seguito ad una visita guidata, gli studenti hanno poi prodotto cartelloni e disegni ispirati a Villa Magnisi, ricerche ad hoc sull’edificio e sui quartieri nonché degli elaborati di scrittura creativa che richiedevano l’invenzione di una storia ambientata nei locali della Villa», ha concluso Palagonia.

L’esito degli incontri è stato valutato più che positivo! Ogni alunno ha sentito di poter contribuire ad un progetto più grande, fatto di idee, proposte e condivisione, ma soprattutto di partecipare concretamente ad un lavoro che, da un lato, valorizza le competenze dei singoli individui, dall’altro, mette in luce la necessità di riscattare la propria identità superando, proprio tramite la bellezza della creatività, la rabbia derivata dal pregiudizio verso il loro quartiere e la sfiducia nei confronti delle scuola e della società.

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