A scuola di inclusione con l’Intelligenza Artificiale

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Dopo il successo degli scorsi webinar, gli incontri virtuali con gli insegnanti della rete OpenSPACE proseguono.

Martedì 31 marzo è stata la volta del coding con Scratch e mercoledì 8 aprile dell’intelligenza artificiale.

In questi incontri i docenti hanno lavorato sull’attivazione del pensiero computazionale, del problem solving, del creative thinkering e hanno indagato le potenzialità dell’IA a supporto della didattica, soprattutto per quanto riguarda l’accessibilità e l’inclusività.

Si è parlato soprattutto di quanto la tecnologia possa essere inclusiva all’interno dell’ambiente didattico, valorizzando le differenze tra gli studenti e abbattendo le barriere di accesso alla conoscenza.

L’intelligenza artificiale, ad esempio, giunge a supporto della didattica in casi di differenze linguistiche, visive e uditive, offrendo al docente, così come allo studente, la possibilità di avere traduttori e assistenti vocali.

I docenti hanno sperimentato come l’IA può incontrare l’inclusione, non solo nella sua accezione di integrazione degli studenti più fragili, ma anche di sostegno alla riprogettazione di un sistema scolastico che possa essere adatto a qualsiasi bambino.

Insieme alla formatrice FMD Silvia Larghi, i partecipanti hanno indagato i possibili risvolti pratici che in un prossimo futuro l’IA potrebbe avere sulla didattica. La direzione è quella delle esperienze di apprendimento personalizzate, della differenziazione dei percorsi a seconda della velocità e degli stili di apprendimento, ma anche dell’estremamente attuale tutoring al di fuori delle classi e delle scuole.

In queste settimane più che mai la didattica a distanza è entrata a far parte a pieno titolo della quotidianità di docenti e studenti.

“Resto a casa ma imparo ugualmente” è un messaggio ma al contempo un auspicio per far fronte all’emergenza che stiamo vivendo.

I docenti ce la stanno mettendo tutta perché quello che vince è il desiderio di continuare a fare scuola e garantire la continuità didattica. La voglia – emersa durante i nostri webinar – di apprendere nuovi strumenti per poter coinvolgere i propri studenti in modo creativo e inclusivo ne è dimostrazione.

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