Quali sono per la scuola gli elementi di efficacia dell’esperienza condivisa sulla validazione delle competenze acquisite in esperienza in cooperativa?
di meltingpotparma
“Non uno di meno“ è il titolo di un bellissimo film del regista cinese Zhang Yimou in cui la giovanissima protagonista di soli 13 anni si trova improvvisamente a fare da maestra di alunni poco più piccoli di lei in una scuola di un poverissimo villaggio rurale della Cina. La maestra-bambina con tutta la passione e determinazione possibile affronta un viaggio disagevole e un’affannosa ricerca in città per riportare a casa e non “disperdere” uno dei suoi allievi costretto dalla situazione familiare ad abbandonare la scuola e a lavorare in città.
“Non uno di meno” potrebbe diventare uno slogan che sintetizza bene l’obiettivo che la Scuola si è data: fornire ai giovani gli strumenti per l’acquisizione di saperi e competenze indispensabili per il pieno sviluppo della persona in tutte le sue dimensioni. Il primo ostacolo al raggiungimento di tale obiettivo è la dispersione scolastica.
Provvedimenti quali:
- Il Nuovo Obbligo di Istruzione nel 2007, che assume le raccomandazioni del Parlamento Europeo e della Commissione Europea sulle competenze chiave per l’apprendimento permanente.
- L’istituzione del Fondo a contrasto della povertà minorile formativa ed educativa con la legge di stabilità del 2015 che chiama in causa l’intervento di altri partners accanto alla Scuola.
danno testimonianza dell’intenzione dello Stato di permettere l’accesso ai processi educativi a tutti i giovani.
“Competenze” e “sinergie con altre Istituzioni del territorio” sono realtà cardine attraverso cui oggi la Scuola svolge la sua funzione educativa.
Significativo è il riconoscimento, con il Dgl n.13 del2013, di pari valore a tutti gli ambiti di apprendimento, siano essi formali (scuola, formazione professionale, Università) o non formali (come le cooperative e le associazioni).
Ma in cosa l’emersione, l’individuazione e la validazione delle competenze in ambiti non formali ha la sua efficacia per la Scuola?
Le competenze diventano un terreno di dialogo e di intesa tra Scuola e Territorio per il raggiungimento dell’obiettivo comune cioè la crescita e lo sviluppo della persona.
Valutare attraverso le competenze significa riconoscere e valorizzare le esperienze dei percorsi integrati scuola – territorio con la loro funzione di far scoprire o ri-scoprire inclinazioni e potenzialità, favorire apprendimenti e assicurarne la ricaduta sugli esiti scolastici.
Integrare nel sistema di valutazione tradizionale per obiettivi quello per competenze stimola i docenti a vedere con uno sguardo valorizzante gli alunni “che inciampano nel loro percorso di crescita” e a dare loro opportunità di “rialzarsi”.
Il lavoro condiviso tra docenti e realtà del territorio sulla emersione, validazione e certificazione delle competenze mette a disposizione dei docenti documenti e strumenti concreti, pronti e fruibili.
La Scuola si sente ed è ancora legittimamente custode del Sapere e della sua trasmissione in termini di contenuti, di linguaggi e di metodi propri delle discipline. Ha una rigida struttura basata su obiettivi, verifica del raggiungimento dei medesimi e conseguente valutazione.
La valutazione per competenze condivisa con ambiti di apprendimento non formali sollecita e abitua i docenti ad assumerla ed acquisirla nella normale prassi creando un sistema integrato . Questo sistema integrato, a ben vedere , consente l’ideale l’equilibrio, a cui la Scuola mira, tra l’Istruire e l’Educare.
prof. Nicoletta Forcieri
docente referente per l’azione percorsi integrati scuola – cooperative
scuola secondaria di I grado L. Vicini
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