Kiriku ai tempi della pandemia. Come sono cambiati i servizi a Baranzate? Giulia Gagliardi, psicologa
di Fondazione Bracco
Continuiamo la nostra esplorazione con un’intervista a Giulia Gagliardi, psicologa per La Rotonda, che opera all’interno dello Sportello Mamma Bambino e collabora con le educatrici delle scuole e per il sostegno psicologico degli educatori.
In origine, nel periodo pre-Covid lo Sportello Mamma Bambino, che accoglieva circa 60 mamme di provenienza etnica e socio-economica diversa, era stato pensato come luogo di distribuzione di prodotti per i bambini, come aula per incontri psico-sanitari rivolti ai genitori ma anche come spazio “protetto” per ascoltare i bisogni delle mamme (più “libere” che in casa dove di sono figli e marito).
Con il primo lockdown e le sue inevitabili conseguenze (perdita del lavoro, separazioni, sfratti, etc…) erano aumentate le richieste di un aiuto concreto e materiale da parte di un numero crescente di mamme, a discapito di un tempo dedicato all’ascolto e al supporto emotivo.
L’ingresso di nuove mamme all’interno del percorso di accompagnamento offerto dallo Sportello ha spinto le operatrici a riorganizzare il servizio in modo più funzionale, affinché a ogni mamma venisse dedicato il giusto tempo ed il giusto spazio: un nuovo sistema di appuntamenti (10 mamme al giorno, una ogni 10 minuti), affiancato alla presenza costante di una infermiera pediatrica, ha permesso di mettere nuovamente al centro l’aspetto relazionale, unica via per un vero sostegno ed una reale integrazione.
Particolarmente importante è stato il sostegno a nuove famiglie arrivate durante l’estate dal Nord Africa che sono state accolte e accompagnate con consigli su nutrizione e ostetricia.
Grazie a questa scelta, l’intimità caratteristica dello Sportello si mantiene ancora oggi: le circa 80 mamme che arrivano lo fanno perché hanno bisogno di qualcosa di concreto ma anche perché si sono affezionate al servizio e alle persone che ci lavorano.
“Vogliamo essere un luogo chiaro e dedicato”
Il secondo ambito di lavoro di Giulia è la scuola per la fascia 0-6 anni.
Nel periodo pre-Covid erano stati organizzati dei percorsi per genitori a cui avevano partecipato una trentina di mamme e papà.
Alla scuola materna erano stati creati piccoli gruppi di 4/5 mamme per confrontarsi su alimentazione, sonno, gioco, stili di cura, con un taglio psicologico integrato poi da attività di arte terapia e pediatria.
Al nido invece erano stati proposti dei “gruppi di parola” con una dimensione più intima, stimolando le mamme a condividere i loro stati emotivi.
“Fare Kiriku nelle scuole è sempre una grande sorpresa”
Con la pandemia l’attenzione si è spostata sugli operatori, sottoposti a carichi di lavoro molto pesanti e problemi inattesi. Attraverso incontri mensili online di supervisione si sono create occasioni di condivisione della loro fatica quotidiana e scambi di consigli sul loro lavoro educativo sul campo.
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