Una risposta ai bisogni delle famiglie attraverso la conoscenza reciproca e la partecipazione a scuola

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La scuola come punto di riferimento per costruire sinergie educative coerenti, che diventa un polo riconosciuto per i bambini che la frequentano e per le loro famiglie: è questo uno degli obiettivi del progetto Kepler 5 -14, nuovi sistemi educativi per generazioni competenti, selezionato dall’Impresa Sociale Con i Bambini, nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Il progetto è promosso da La Esse, in collaborazione con tre Istituti Comprensivi di Treviso, l’IC Felissent, l’IC Martini e l’IC Coletti, la cooperativa Solidarietà e l’Università di Pisa. Attraverso il coinvolgimento delle mamme e dei papà, creando occasioni di espressione, il progetto mira a sostenere contesti positivi con la partecipazione attiva de diversi soggetti in gioco. La scuola diventa agente di connessione tra diversi bisogni che si incontrano nelle famiglie: il sostegno ai genitori dentro spazi di partecipazione, permette di acquisire nel tempo la capacità di prendere consapevolezza del loro ruolo e di affrontare le sfide educative richieste da una società complessa e plurale. Per conoscere un’azione concreta che si sta sviluppando nell’ambito del progetto Kepler 5-14, abbiamo incontrato la maestra Enrica Giannetti della Scuola Primaria Niccolò Tommaseo, dell’I C Felissent.

Quanto è importante l’attivazione dei genitori all’interno della scuola?
La presenza dei genitori nella vita della scuola è molto importante. I genitori fanno parte della famiglia di provenienza dei bambini e la scuola mira all’apprendimento e alla crescita da tutti i punti di vista.  Per questo riteniamo necessaria la collaborazione tra scuola e famiglia, non sono due agenzie separate e si raggiungono risultati significativi solo comunicano tra di loro. La scuola primaria ha lavorato molto in questi anni ma dobbiamo prendere atto che la nostra società nel tempo è cambiata, alcuni elementi culturalmente diversi necessitano di strumenti diversi, sia quelli della famiglia che quelli della scuola. Per contrastare la povertà educativa dobbiamo attivare una relazione importante con i genitori, per poter attivare una relazione altrettanto importante con i bambini, perché per farli crescere è necessario coinvolgerli in un percorso.

Come si è sviluppato il percorso di coinvolgimento dei genitori nella vostra scuola?
La nostra esperienza alle Scuola Primaria Tommaseo è iniziata con la collaborazione degli educatori di La Esse. Abbiamo colto l’opportunità del progetto Kepler 5 -14. Grazie alle competenze e alle risorse, abbiamo potuto attivare percorsi finalizzati al coinvolgimento e all’integrazione delle famiglie nella scuola, ma anche tra di loro così come nel quartiere, il quartiere in cui ci troviamo che oggi, in cui è più faticoso ritrovare una dimensione di vita e di aggregazione.La scuola è l’agenzia educativa trasversale, aperta, per accogliere culture diverse. Partendo dal confronto con i rappresentati di classe, abbiamo proposto i primi incontri per condividere gli obiettivi dati. In occasione della festa fine anno scolastico, abbiamo dedicato una postazione con banchetto, per far conoscere il progetto di coinvolgimento delle mamme e dei papà. Il gruppo oggi conta sulle forze di 14 persone e si è dato un nome: Insieme got talente lavorerà per condividere le competenze. Ognuno metterà a disposizione della scuola, degli altri genitori e dei bambini le proprie capacità tenendo durante l’anno scolastico dei laboratori di musica, danze, cucina, abilità manuale e gioco.

Quali sono gli obiettivi dei laboratori che saranno realizzati nel prossimo anno scolastico?
Quando abbiamo restituito i risultati ottenuti ai genitori e ai colleghi, abbiamo capito che il prossimo anno vogliamo creare deimomenti aggregativi, nel pomeriggio, tra genitori ma anche genitori e bambini, in base alle disponibilità di ognuno. La scuola aperta si fa punto di riferimento per il dialogo e per lavorare sul progetto di plesso per l’integrazione dei bambini attraverso i vari linguaggi, per esempio le danze e i canti del mondo che affronteremo proprio nei laboratori.

Quanto le proposte extrascolastiche per minori e genitori sono occasioni di crescita e di prevenzione?
È necessario alimentare sempre il patto educativo tra la famiglia e la scuola, un modo per avvicinare le persone alla vita quotidiana nella scuola e per fare vera integrazione e, per esempio, per migliorare e imparare ad esempio la lingua italiana. Solo condividendo occasioni aggregative e di confronto possiamo creare ambienti sani, occasioni e risorse da cogliere per crescere, per tutti noi.

Anche se l’anno scolastico è terminato, state già progettando le azioni per settembre.
Nonostante la stanchezza di fine anno, tra le ultime pratiche da chiudere e le aule e i materialida riordinare, cominciare a gestire la progettazione in vista del nuovo anno è molto stimolante. Le idee che sono emerse, ad esempio, sulla base di quello che abbiamo realizzato con i genitori ci aiutano a pensare a cosa faremo. Continueremi a lavorare su questo filone, per fare integrazione in modo concreto e per affrontare le difficoltà insieme, anche grazie l supporto degli educatori, per coinvolgere un numero sempre più ampio di genitori e per rinforzare il loro legame con la scuola.

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