Kamishibai e disegni all’ora della merenda, via Skype
di L'isola che c'è
Stare insieme online a Rio nell’Elba e Porto Azzurro
La vita degli spazi comunitari elbani ha trovato nuove forme, adattandosi a questo tempo incerto. Dall’interno delle proprie case, nella campagna isolata o nei centri storici, le famiglie sono state messe in contatto in maniera nuova, diretta, attraverso il digitale. Grazie al febbrile lavoro delle educatrici che stanno continuano a tessere la rete di relazioni e opportunità, si manifestano nuovi collegamenti tra persone che vivono diverse condizioni sociali e luoghi distanti. Sono nati così momenti di condivisione da cui affiora una nuova geografia emotiva. Il digitale permette una connessione fortissima da cui emerge la voglia di stare insieme.
Merende su Skype
Merende online: questa è la formula conviviale messa a punto dalle educatrici di L’isola che c’è. Lo scopo è mantenere vivo lo spirito di comunità che anima il progetto e dare continuità alla vita di relazione. Un obiettivo non scontato che rivela criticità e mancanze, ma anche intelligenze e risorse. La complessità di questo tempo mette in luce la bellezza e l’energia della gente dell’Elba, che si tende la mano, reagisce ai grandi limiti e con poco sa fare tanto.
Letture e disegni, la fantasia che ci unisce
Il programma è semplice, si legge una storia con la tecnica di animazione del kamishibai, si invitano i bambini a fare un proprio disegno, si uniscono gli elaborati in un unico grande collage.
La lettura scelta è stata “La mia mano”, un bellissimo kamishibai di Fuad Aziz, pubblicato dalle edizioni Artebambini. Nonostante fossero dietro lo schermo del proprio device, le bambine e i bambini sono stati felici di incontrarsi. Ognuno di loro è stato invitato a disegnare la sagoma della propria mano e a rappresentare quello che alla propria mano piace fare.
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