FORMARE LA COMUNITA’ PER ACCOGLIERE I GIOVANI: PERCORSI PER GENITORI ED EDUCATORI

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La Cooperativa Sociale IL FARO di Macerata (ente capofila del progetto), con i Servizi Sociali Territoriali e con gli Ambiti Sociali di riferimento hanno strutturato percorsi di formazione per genitori ed educatori dei comuni coinvolti, con lo scopo di rendere tutti i cittadini più coinvolti nell’educazione al fine di creare una comunità educata ed educante.

Le azioni del progetto GOALS, che in questo primo anno e mezzo di lavoro hanno operato trasversalmente in tutti i territori coinvolti nella progettazione, hanno stimolato la comunità e fatto emergere un grande bisogno: la necessità di formazione per i ragazzi ma anche per i genitori e per gli educatori che operano con questa fascia di giovani sempre più problematica.

L’intento è quello di aiutare chi quotidianamente si interfaccia con i ragazzi che necessitano di figure non giudicanti, con le quali confrontarsi, per cercare di superare insieme determinate difficoltà. Abbiamo predisposto attività e percorsi che sono frutto di un pensiero strategico, orientato al raggiungimento di obiettivi specifici di tipo educativo nati dai feedback ricevuti dagli adolescenti e dalle richieste di aiuto e supporto dei loro genitori, delle loro famiglie, degli educatori e della comunità intera.

Gli interventi di formazione mirano a realizzare percorsi ed attività di promozione del benessere familiare, come antidoto al disagio che spesso emerge dal confronto generazionale, lavorando in rete con i soggetti del territorio impegnati in attività a carattere sociale ed educativo e promuovendo, più in generale, l’empowerment della comunità locale.  Obiettivo specifico del nostro programma di formazione è quello di spogliare gli adulti dai preconcetti e dagli stili standard del pensiero adulto associati a vissuti anacronistici rispetto alla nostra realtà per ascoltare realmente i bisogni che emergono dagli adolescenti e portarli a confronto con le figure educative.

Vorremmo creare una comunità educante quanto più vicina ai giovani adolescenti, alle loro famiglie e agli operatori che quotidianamente li accompagnano nel loro percorso di crescita, promuovere la presenza attiva delle famiglie, in modo da renderle protagoniste nella linea educativa da seguire con i propri figli, creando relazioni basate sul sostegno e sulla vicinanza.

Lo scopo ultimo è quello di costruire coalizioni capaci di trasformare i contesti educativi territoriali in comunità educanti attraverso il coinvolgimento e la partecipazione di tutti i soggetti territoriali del pubblico, del privato sociale e del privato che possono contribuire alla realizzazione degli obiettivi condivisi che gli stessi si danno.

L’imperativo socratico Conosci te stesso resta oggi, come allora, un impegno arduo da realizzare, ma quanto mai necessario. La consapevolezza circa i nostri punti di forza, le fragilità, le nostre zone d’ombra può aiutarci ad avere un rapporto con noi stessi e con gli adolescenti più consapevole ed equilibrato. Questo rappresenta la base sicura da cui muoversi per affrontare la crisi.

Ogni crisi familiare e, a maggior ragione, ogni crisi adolescenziale, va inscritta, oggi, nella crisi della società occidentale; ai disagi declinati al singolare, va sommato, quindi, il peso che ogni adolescente porta sulle proprie spalle, di un contesto storico che gli si presenta come minaccioso, precario, privo di sicurezze; un carico di angoscia e di ansia che non va ignorato, ma che va ascoltato e compreso.

La comunità è chiamata quindi a resistere in quest’epoca che Spinoza definiva di passioni tristi: resistere significa anche opporsi e scontrarsi, ma soprattutto creare, reinventare, a partire dal presente, una progettualità creatrice, una spinta che renda di nuovo pensabile per ognuno di noi un progetto di vita.

Il nostro obiettivo è quindi fornire gli strumenti per la resistenza e la rete di supporto per non far sentire né soli né in balia di sé stessi, chi oggi si trova a vivere e a lavorare con i nostri adolescenti.

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