Povertà educativa e comunità educante. Conferenza a Cosenza
di donboscocoop
Le sfide della povertà educativa e la costruzione della comunità educante. È questo il titolo della conferenza nazionale che si terrà martedì 14 dicembre al teatro del cubo giallo della Città dei Ragazzi di Cosenza.
La giornata è organizzata dal dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università della Calabria nell’ambito del progetto “Edu-factoring”.
I lavori inizieranno alle 10 e prevedono, la mattina, due laboratori. I workshop saranno utili per condividere buone pratiche, percezioni, relazioni e domande finalizzate a ripensare il concetto di povertà educativa, i metodi e le strategie di fronteggiamento.
Il primo laboratorio, tenuto da Sabina Licursi e Giorgio Marcello dell’Unical, ha come tema “Ripensare il concetto di povertà educativa”. Il secondo laboratorio, a cura di Mariafrancesca D’Agostino dell’Unical, è incentrato sulle pratiche di contrasto alla povertà educativa e mette a confronto diverse esperienze. Saranno, infatti, presenti Andrea Bevacqua e Massimo Ciglio dell’istituto comprensivo Spirito Santo di Cosenza, Claudio Dionesalvi, direttore di “Registro sconnesso”, Giulia Fiocca e Lorenzo Romito del Laboratorio Stalker di Trans-formazione urbana. Ci sarà anche Angelo Serio del Punto Luce di Scalea.
Nel pomeriggio, a partire, dalle 16, è previsto il convegno sulle sfide della povertà educativa e la costruzione della comunità educante al quale sarà presente anche Marco Rossi-Doria, presidente dell’impresa sociale Con i Bambini. Rossi – Doria che illustrerà i progetti di Con i Bambini e la nuova stagione di investimenti in educazione. Per i saluti interverranno il sindaco di Cosenza, Franz Caruso, la dirigente del settore Educazione del Comune, Matilde Fittante, Sergio Principe, responsabile della cooperativa Don Bosco, capofila del progetto Edu-factoring e Lucia Ambrosino, referente del progetto Edu-factoring e della cooperativa delle donne.
Ad introdurre gli interventi sarà Mariafrancesca D’Agostino. Oltre a Rossi-Doria relazioneranno Maria Sabrina Titone, ricercatrice dell’Istituto Demopolis su “Gli italiani, la povertà educativa minorile e la dura lezione del Covid. Presentazione dei risultati dell’indagine Demopolis per l’impresa sociale Con i Bambini” e Giovanni Moro dell’Università La Sapienza di Roma sul ruolo della cittadinanza attiva nel governo del territorio. Loredana Giannicola, ispettrice regionale dell’Ufficio scolastico regionale interverrà su “Rigenerare la scuola: le azioni per contrastare la povertà educativa”. Infine Francesco Mollace, coordinatore della Consulta educazione, scuola, povertà̀ educativa del Forum del Terzo Settore della Calabria si soffermerà sul tema “Alla ricerca di nuovi paradigmi per crescere e formarsi nel mondo pandemico”.
Le conclusioni saranno affidate a Licursi e Marcello. Seguirà un dibattito.
Il XII rapporto dell’Atlante dell’infanzia a rischio di Save the Children, pubblicato a novembre, fotografa una Calabria in cui diseguaglianze e povertà educativa sono presenti fin dalla primissima infanzia. In Calabria solo il 3% di bambine e bambini usufruisce di asili nido o servizi integrativi per l’infanzia finanziati dai Comuni, un dato ben al di sotto della media nazionale che si attesta al 14,7%. La spesa media pro capite (per ogni bambino sotto i 3 anni) dei Comuni calabresi per la prima infanzia è di 149 euro ciascuno, il dato più basso tra tutte le regioni italiane.
Un minore su 10 vive in condizioni di povertà relativa. Gli “early school leavers”, i ragazzi tra i 18 e i 24 anni che non studiano e non hanno concluso il ciclo d’istruzione, sono il 16,6% e i neet, giovani tra i 15 e i 29 anni che non lavorano, non studiano e non sono inseriti in alcun percorso di formazione raggiungono la percentuale del 34,6%. In entrambi i casi si tratta di percentuali inferiori alla media nazionale (rispettivamente 13,1% e 23,3%), ma molto lontane da quelle europee (9,9% e 13,7%).
“È importante, dunque, discutere qui di questi temi – ha sottolineato Sergio Principe – nei luoghi in cui più forte è il disagio. Un lavoro importante, come rete ed enti di terzo settore, lo stiamo già facendo anche grazie al progetto Edu-factoring. Il progetto consente ai ragazzi fragili di lavorare sui propri talenti, ma anche di costruire risposte efficaci alle loro difficoltà e a quelle delle loro famiglie in un grande laboratorio gratuito che è la Città dei Ragazzi. Abbiamo però necessità di accendere i riflettori sulle problematiche esistenti nei nostri territori. Ovviamente vogliamo valorizzare anche le buone prassi, da cui partire e ripartire per ribaltare i dati che vedono la Calabria ultima in classifica per quanto riguarda gli standard educativi”.
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