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MaTeMù (CIES Onlus) apre in sicurezza i propri locali per offrire spazi, connessioni e supporto socio-affettivo e educativo ai ragazzi in difficoltà

Lo Spazio Giovani Scuola d’Arti MaTeMù di Roma – il centro aperto al territorio che dal 2010 offre ad adolescenti spazi gratuiti di crescita artistica e culturale, ascolto, aiuto, orientamento e divertimento – dal 18 marzo 2021 apre tutte le mattine e mette a disposizione computer, connessione e supporto educativo per ragazzi e ragazze che hanno difficoltà a connettersi da casa.

In totale adempimento delle norme di sicurezza, lo scorso 18 marzo, il noto centro di promozione artistica, di inclusione e aggregazione giovanile e lotta alle diseguaglianze sociali, ha deciso così di venire incontro alle mille difficoltà logistiche e psicologiche che molti ragazzi stanno affrontando in questo periodo.
“Abbiamo iniziato con 5 ragazze/i e possiamo arrivare fino a 12 in totale sicurezza – dichiara Dina Giuseppetti, responsabile del centro -. Ci sarà solo un/una ragazzo/a in ogni stanza, tra quelli che possono raggiungerci a piedi o in macchina. Avremo mascherine ffp2 e finestre spalancate.
La presenza e l’affiancamento degli educatori è in grado di garantire la dimensione della relazione, che sostiene nei momenti di disattenzione, di noia, di distanza”.

Con l’autorizzazione del Municipio Roma I e in collaborazione con DOORS – il progetto selezionato da impresa sociale Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto alla povertà educativa minorile, la nuova iniziativa di MaTeMù punta a supportare gli alunni ma si mette a disposizione anche di insegnanti, educatori e educatrici per concordare modalità che aumentino il sostegno.

In una nuova fase di rialzo dei contagi, il Cies, così come molti enti e associazioni impegnati nel sostegno all’infanzia e all’adolescenza, registrano con profonda apprensione l’ennesimo duro colpo inferto agli studenti nuovamente privati dell’ambito per loro più importante, la scuola. Come denuncia Alleanza per l’Infanzia: “La mancata predisposizione di un piano di sostegno educativo a fronte della chiusura della didattica in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado e nei servizi educativi per la prima infanzia nelle zone rosse preoccupa. Le restrizioni aggravano il disagio che tutte/i le/i bambine/i e adolescenti stanno sperimentando in questo lungo anno di pandemia e allarga ulteriormente le disuguaglianze dovute a povertà materiale ed educativa”.

Al fine quindi di offrire una risposta concreta all’ennesima situazione di chiusura che in qualche modo sta ledendo il diritto all’istruzione di bambini e ragazzi, MaTeMù, da sempre attento ai bisogni degli adolescenti, ha deciso di mettere a disposizione spazi, connessioni, device e educatori professionisti. “Crediamo che tutti gli spazi territoriali possano essere a fianco della scuola per superare questo momento – riprende Giuseppetti – e che si debba provare a percorrere tutte le possibilità che ci offre la didattica laboratoriale, facendo fronte alle situazioni di maggiore vulnerabilità e ai rischi di estremizzazione delle marginalità sociali.  L’obiettivo di tutte le attività messe in campo deve essere dimostrare che la distanza che oggi ci è richiesta è solo una distanza fisica, non sociale. Non deve essere distanza affettiva né amplificatore delle differenze di status sociale, come invece rischia di diventare”.

MaTeMù è lo Spazio Giovani Scuola d’Arti del Municipio Roma I, creato e gestito dal CIES Onlus. E’ uno spazio di produzione artistica e culturale, di incontro e di supporto per adolescenti e giovani. MaTeMù vuole contribuire a combattere le disparità di accesso alla cultura e all’arte ed essere un luogo di inclusione e di cittadinanza.
Per questo realizza ogni giorno 11 corsi artistici gratuiti (musica, teatro, hip hop, fumetto), insieme a una scuola di italiano, lezioni con supporto didattico, uno sportello di primo ascolto psicologico, l’orientamento alla formazione e al lavoro e spazi di incontro e socializzazione.
Dopo il primo lockdown MaTeMù, come presidio educativo, è sempre restato aperto, in sicurezza, e ha ospitato più di 30 ragazze/i al giorno, grazie a spazi molto ampi, finestre aperte, misure rigorose e strettissime a garantire la sicurezza. Le lezioni di gruppo sono state trasformate in individuali, e i laboratori più numerosi sono stati divisi in sottogruppi.
I corsi di musica/teatro/hip hop/fumetto, l’aula studio e le normali attività pomeridiane di MaTeMù, invece, proseguono online, tranne lo sportello di primo ascolto psicologico, che continua in presenza.

Ufficio stampa
Luca Attanasio l.attanasio@cies.it
– matemu@cies.it- 0677070411.

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