Il nostro contributo al Patto Globale sull’Educazione voluto da Papa Francesco

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Siamo felici di pubblicare l’abstract del discorso di Piera Gioda di CISV Solidarietà S.C.S., cooperativa capofila di Comunit-Azione, intervenuta il 31 gennaio a Roma al convegno Costruire Comunità. La proposta del Service-Learning promosso dalla Scuola di Alta Formazione EIS dell’Università LUMSA (partner del nostro progetto). L’evento si inserisce nell’ambito delle iniziative seminariali in preparazione alla giornata in cui sarà sottoscritto il Patto Globale sull’Educazione voluto da Papa Francesco (Città del Vaticano, 14 maggio 2020).

Apprendimento e volontariato

La cooperazione rende più agevole
il portare a compimento le cose
e la condivisione può sopperire
a eventuali carenze individuali»
(Richard Sennett, Insieme, 2012)

CISV (Comunità Impegno Servizio Volontariato) è una ong, socia di FOCSIV, la Federazione delle organizzazioni di cooperazione e servizio internazionale di ispirazione cristiana. Lavorando in molti paesi dell’America Latina e anche dell’Africa Occidentale, abbiamo scoperto il Service Learning sul campo: in Argentina, in Brasile, ma anche in Benin. A seguito del protocollo d’intesa firmato ad inizio 2017 tra FOCSIV e Scuola di Alta Formazione EIS, abbiamo posto alla base dei progetti che abbiamo svolto nell’ambito dell’educazione formale l’approccio Service Learning, riscoprendo in esso le motivazioni, i metodi e i traguardi che da anni guidavano le nostre progettazioni di educazione alla cittadinanza globale.

Stiamo in questo momento sperimentando questo approccio, in partenariato con EIS:
– in un progetto DEAR (Development Education Awarness Raising) dal titolo Start the change con le scuole secondarie superiori di 12 Paesi europei, sul tema degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile, ed in particolare della migrazione
– in un progetto di contrasto alla povertà educativa, Comunit-Azione, in 22 scuole di 7 comuni della Città metropolitana di Torino, selezionato da “Con i Bambini” nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

Le riflessioni e gli apprendimenti che sono scaturiti da questa nostra ricerca azione sono forse utili a generare nuovi pensieri e progetti. Volentieri le mettiamo a disposizione.

Siamo partiti con la convinzione che a scuola fosse necessario far crescere la motivazione, la partecipazione, lo star bene, l’autostima. Occorresse cioè creare condizioni socio-affettive più soddisfacenti, rese possibili da un particolare modo di predisporre la proposta formativa, con metodi interattivi, nonviolenti e centrati sul soggetto che apprende. Ma ci siamo accorti che questo può essere insufficiente. L’apprendimento è autentico quando la persona riesce a saper agire i contenuti dei saperi in contesti reali, non solo “artificiosamente” didattici.
Anche il pensare le nostre organizzazioni del Terzo Settore come semplici “palestre esterne alla scuola” in cui fare esercizi di volontariato o azioni a vantaggio della comunità non è sufficiente, anzi può essere riduttivo, perché potrebbe far pensare che noi siamo quelli deputati all’agire e non all’apprendere. E “se c’è tempo queste cose si fanno, ma senza togliere troppe ore all’insegnamento, quello vero!”.
Concordiamo quindi con FURCO (1996) che il Service Learning non è solo impegnare gli allievi in azioni di volontariato, ma si tratta una metodologia di apprendimento che combina lo studio all’interno dell’aula con l’impegno a favore della comunità. Va distinto da altre forme di impegno, che hanno pure sempre un valore educativo, come per esempio il puro volontariato, l’alternanza scuola-lavoro o il tirocinio.

Ci sono molti modi diversi per dare avvio a processi di Service Learning, che possono man mano divenire più rigorosi, ma convergono e si basano sull’importanza data all’esperienza sociale, che sola permette un apprendimento solido ed efficace. In questo percorso vivo e mai uguale, le organizzazioni del Terzo Settore possono apportare un plusvalore specifico.
Concordiamo con SENNET (2012): il bisogno di collaborazione e di sostegno alle interrelazioni è tra le condizioni per migliorare la qualità della vita sociale. In tale orizzonte è la comunità territoriale, in quanto prossima e vicina alle persone, a costituire l’ambiente più proficuo. Essa può diventare infatti ”comunità educante”, assicurando una migliore formazione delle competenze necessarie per un buon funzionamento della soggettività e della intersoggettività.

Nei progetti educativi realizzati con le scuole, gli educatori delle nostre organizzazioni possono gestire con i
docenti alcune applicazioni pratiche della collaborazione, nel contesto di una società complessa, in cui i rapporti sono difficili e spesso improntati all’odio e all’intolleranza.
La conoscenza che possiamo mettere a disposizione sul come realizzare azioni concrete di cambiamento, decise dai minori e alla loro portata, è anche conoscenza di come comportarci socialmente. Il focus devono essere le esperienze concrete, locali, di collaborazione: si deve partire dal basso per mostrare ai nostri ragazzi in formazione che questo è possibile. Solo 20 anni fa si diceva “un altro mondo è possibile” (e pare già trascorsa un’era).
Come professionisti del lavoro sociale sappiamo applicare strumenti utili a mettere in pratica la cooperazione (brainstroming, circle time, metaplan, metodi utili per guidare il processo decisionale e non vanificarlo con l’autoritarismo o il lassismo) e possiamo arricchire la strumentazione didattica dei docenti con cui co-progettiamo e co-gestiamo i percorsi educativi.
La fatica, ma anche la bellezza sta nel costruire processi partecipativi multistakeholder, in cui ognuno (il Comune, il Consorzio dei Servizi Sociali, la ASL, l’associazionismo, i genitori) fa la sua parte per tutelare e far crescere i diritti dei bambini e degli adolescenti.

Dopo anni di lavoro, possiamo dire: “Si può fare!”.

Bibliografia di riferimento:
Furco, A. (1996). Service-learning: a balanced approach to experiential education In Taylor, B. and Corporation for National Service (Eds.), Expanding Boundaries: Serving and Learning (pp. 2-6). Washington, DC: Corporation for National Service
SENNET R., Insieme, Feltrinelli, Milano, 2014
FIORIN., Oltre l’aula, Mondadori, Milano 2016
MORTARI L., Service Learning. Per un apprendimento responsabile, Franco Angeli, Milano 2017

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