Monticchio, 28 giugno 2023 – RACCONTO DI UN DIARIO DI CAMPO ESTIVO – Classi Fuori Classe

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Per la prima volta ho dormito in una tenda da campeggio con il sacco a pelo, mi sono addormentata tardi perché i rumori intorno a noi ci spaventavano così ci siamo riuniti tutti in un’unica tenda e abbiamo parlato fino a notte fonda, è stata un’esperienza nuova ed eccitante vorrei ripeterla il prima possibile!

 Quando apro gli occhi ora sono nella mia cameretta e il ricordo di quella notte mi sorprende, dieci anni fa non avrei mai dormito in una tenda! Ricordo che quella notte ci preparammo con coperte di pile, frontalini luminosi e cuscini, sistemandoci in quattro per ogni tenda tra i rumori continui degli animali a pochi passi da noi. Non riuscendo a prendere sonno restammo così a chiacchierare. Ci svegliò il freddo del mattino e ci preparammo per un’altra giornata alla scoperta di quei luoghi. Quella mattina ci raggiunse Andrea, la nostra guida, con lui c’era Dario che ci avrebbe accompagnato in barca. Ero emozionata e allo stesso tempo spaventata all’idea di uscire in barca, non avevo mai navigato su di un lago, ne parlammo a lungo durante tutto il tragitto con Anna, ipotizzando ciò che avremmo visto e fatto. Arrivati al lago grande Dario ci diede dei salvagenti rossi da indossare, ricordo che salimmo a bordo di una piccola barca in piccoli gruppi, normalmente quel lago non è navigabile ma noi eravamo lì per recuperare alcune trappole per la cattura dei gamberi della Lousiana, una specie invasiva per le nostre acque e per le specie autoctone che abitano il lago. Quello della Luisiana è un tipo di gambero che somiglia al gambero più comune che tutti noi conosciamo, ma si differenzia per il loro colore rosso scuro e intenso e per l’estrema aggressività, che ci fu subito evidente guardando le loro chele affilate, e il modo con cui si dimenavano per liberarsi. Durante quell’esperienza diventammo gli aiutanti dei supereroi, quel giorno avevamo insieme liberato il lago da circa 2000 gamberi! Dario che ci accompagnava ci spiegava che pescare questi gamberi era parte di un ampio progetto di ricerca ambientale che aveva l’obiettivo di riequilibrare la fauna presente in acqua. Quando ritornammo a terra le guide avevano preparato per noi giochi da fare con piante e foglie, predisponendoci poi ad organizzare l’installazione di nuove videotrappole, quelle che ci aiutarono a scoprire degli animali selvatici davvero speciali, che le nostre guide seguivano da parecchi anni.

 

Quella sera nessuno si sentiva stanco, la gita in barca aveva lasciato in noi una sensazione di leggerezza e pace, che ora veniva sostituita dall’eccitazione per un’altra escursione che stava per iniziare, ma questa volta nel buio silenzioso dei sentieri. Presi i nostri frontalini luminosi, le torce e un telo per sdraiarci e guardare le stelle siamo usciti accompagnati da Vincenzo, Dario, Leonardo ed Enzo. Ricordo che per un lungo tratto abbiamo camminato lungo i margini della strada asfaltata e ben illuminata dai lampioni continuando a scherzare e a chiacchierare poi, quando iniziammo ad addentrarci al buio tra l’erba alta e fitta, fummo presi da uno strano timore. Enzo ci chiese di spegnere le nostre torce e di rimanere in silenzio per ascoltare gli animali intorno a noi, grilli, rospi e civette. Camminavamo stretti tra di noi bisbigliando fino alla cima di una collina dove sistemammo i nostri teli e Vincenzo posizionò il cavalletto con la sua fotocamera pronta a fotografare la Luna. Intorno a noi il silenzio più totale, nessuna luce se non quella lunare.

 28\06\2023

 Caro diario,

 

oggi non è stata una giornata impegnativa ma davvero molto divertente! I sorrisi, gli abbracci, il giro sulla barca del Ceas sul lago grande qui a Monticchio, la visita al Museo di Storia Naturale del Vulture, la passeggiata notturna insieme ai miei compagni e le foto alla luna mi hanno fatto scoprire cose nuove ed emozionanti, posti che non avrei mai pensato di visitare e animali che non avevo mai visto come i gamberi della Louisiana, invasivi e infestanti per le nostre acque e per le specie autoctone che ci vivono, ripescarli fa parte di un progetto di ricerca ambientale, li abbiamo contati e la sensazione di averli tra le mani è stata eccitante ma allo stesso tempo strana e spaventosa, sono aggressivi e si dimenano in tutti i modi per farti male e liberarsi, li abbiamo recuperati da alcune reti piazzate nel lago dalle nostre guide circa una settimana fa.

Domani quando mi sveglierò sarà il mio ultimo giorno qui e sarà un’altra giornata bellissima ma anche un pò triste!

A presto,

Abi

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