Monticchio, 27 giugno 2023 – RACCONTO DI UN DIARIO DI CAMPO ESTIVO

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Il terzo giorno del campo estivo era iniziato con le canzoni e i balli che Antonio era solito inventare e il rumore continuo del pallone che Nicolò calciava con forza contro parete della casa. Quando arrivavano le guide di solito non eravamo mai pronti, perché c’era sempre qualcuno da aspettare, tra chi dimenticava di mettersi le scarpe restando in ciabatte e chi dimenticava il pranzo a sacco nella cucina o chi, nonostante i richiami degli educatori, continuava a scappare e a correre intono alla casa. Quella mattina invece, quando arrivò Andrea eravamo stranamente già pronti e messi in semicerchio per ascoltare dalla sua voce l’itinerario della giornata.
Era ormai sera ed io mi stavo perdendo nella lettura del diario che mi appassionava sempre di più, togliendomi il senso del tempo che passava. La soffitta si faceva buia, era ora di cena e mia madre aveva iniziato a chiamarmi. Mi alzai in fretta con il diario tra le mani e inciampai in un bastoncino da trekking, uno di quelli usati al campo, lo afferrai senza pensarci portandolo via con me. Mangiai in fretta, il desiderio di riscoprire quei giorni era troppo forte, non potevo aspettare e mi ritrovai di nuovo da sola nella mia stanza.

A consegnarmi qual bastoncino da trekking era stato proprio Andrea, che aveva assegnato ad ognuno di noi l’attrezzatura e spiegato come doveva essere utilizzata per affrontare salite e discese ripide e scivolose. Partimmo così alla scoperta del Belvedere per ammirare dall’alto la grandiosità dei laghi di Monticchio. L’azzurro del cielo riflesso nei laghi veniva spaccato da una striscia di verde intenso che li delineava in una forma circolare. Ricordo che salire fin lassù era stato faticoso come faticoso era stato anche scendere. I bastoncini certo ci aiutavano ma alcuni di noi sono comunque caduti tra le risate e gli applausi dei compagni.

Quella mattina l’escursione non prevedeva soltanto la visita al Belvedere ma anche quella alle grotte di Crocco. Crocco era il capo indiscusso delle bande di briganti del Vulture, quella del brigantaggio è una storia lunga e controversa che ci appartiene ancora oggi e che racconta della miseria e delle violenze di uno dei periodi più drammatici del nostro paese. In quelle grotte, adesso inaccessibili perchè piene di piante e foglie, Carmine Crocco si nascondeva dagli attacchi nemici e sorvegliava il territorio. A raccontarci le storie sui briganti era stato Enzo un’altra guida del Ceas. Ricordo la passione con la quale aveva ripercorso le storie dei briganti e il suo invito a non dimenticare il nostro passato. L’Abbazia di San Michele Arcangelo è stata l’ultima meta di quella mattina, un edificio imponente e bianco che sorgeva su una collina a ridosso del lago piccolo di Monticchio. Le grandi mura rendevano l’edificio fresco nonostante fuori facesse un caldo da impazzire, questo aveva reso la nostra visita guidata dedicata alla storia dei monaci piacevole e interessante. All’interno dell’Abbazia si trovava la Chiesa di San Michele Arcangelo, costruita interamente dentro la roccia grezza con una navata centrale che finiva in tre ampie finestre da cui si scorgevano i laghi, noi ragazzi giravamo qua e là sorpresi, qualcun altro invece ne approfittava per sedersi e riposarsi.
L’escursione era stata lunga e gli educatori, forse per premiarci, a fine di quella giornata avevano preparato una sorpresa per la quale ci sarebbero serviti cuffie, infradito e teli: la piscina!
Alla fine della giornata, infatti, dopo essere rientrati al campo ed aver rimesso in ordine l’attrezzatura ci siamo diretti verso la piscina, non vedevamo l’ora di tuffarci e giocare con i nostri compagni, ricordo le lotte in acqua e gli scherzi.
Ed ecco che di nuovo il tempo è passato senza accorgermene…
Monticchio, 27 giugno 2023
Caro diario,
qui al campo estivo è tutto così bello, oggi abbiamo attraversato alcuni sentieri ripidi e ci siamo aiutati con i bastoncini da trekking per arrivare ad ammirare i laghi di Monticchio dall’alto, sono davvero meravigliosi! Scendendo ho rischiato di cadere a causa del terreno molto scivoloso, fortunatamente un mio compagno di avventure qui con me mi ha aiutata e sono riuscita a scendere senza farmi male. Come premio ci hanno portati ad una piscina vicino alla Casa scout, anche se per poco tempo ci siamo divertiti moltissimo!
Dopo cena abbiamo preparato il fuoco per il falò, ci siamo seduti intorno e abbiamo cantato, ballato e raccontato storie.
Per la prima volta ho dormito in una tenda da campeggio con il sacco a pelo, mi sono addormentata tardi perché i rumori intorno a noi ci spaventavano così ci siamo riuniti tutti in un’unica tenda e abbiamo parlato fino a notte fonda, è stata un’esperienza nuova ed eccitante vorrei ripeterla il prima possibile! ⛰🗺⛺️

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