La presenza degli educatori a scuola

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Dopo molti preparativi, incontri, formazioni, difficoltà e rallentamenti, dovuti anche al periodo complicato che stiamo vivendo, ce l’abbiamo fatta…Siamo approdati nelle scuole per incontrare gli studenti e le studentesse.

Durante il mese di novembre è iniziata forse la parte più bella della nostra impresa, la parte che da più soddisfazione a chi di mestiere ha scelto di fare l’educatore o l’educatrice. Entrare a scuola come educatore del progetto Bell’Impresa è un po’ come accompagnare gli studenti a scoprire, vedere e a tirar fuori, non solo sogni e progetti, ma anche competenze e capacità che forse non sapevano di avere, semplicemente perché non erano ancora stati messi nella condizione di poterle far emergere.

Per comunicare tutto questo anche ai ragazzi, durante un pomeriggio in una scuola secondaria di primo grado le educatrici hanno deciso di far vedere il cortometraggio della Pixar intitolato “La luna”. Il corto parla di stelle che cadono e vengono pazientemente raccolte ogni giorno da una famiglia di spazzini, nonno, figlio e nipote, che da tre generazioni si tramandano una professione, insegnandola anche al membro più piccolo della famiglia.

Ad un certo punto accade un imprevisto, atterra una stella gigante, il nonno e il padre, chiusi negli schemi mentali rigidi del loro mestiere non sanno come fare, così il bambino prende l’iniziativa, non perché sia esperto ma perché ha due alleati dalla sua parte: la fiducia che il nonno e il papà gli hanno dato, consegnandogli il cappello che lo fa sentire parte della squadra e il pensiero creativo o pensiero laterale, che gli permette di andare oltre le azioni abituali dei suoi familiari. Mentre gli adulti discutono lui trova una soluzione agendo e dando libero sfogo al suo ingegno. E’ stato interessante offrire questo spunto creativo ai ragazzi, che si sono poi sbizzarriti nell’esprimere i sogni e le aspettative che ripongono in questo percorso.

Per poter fissare nella memoria non solo le emozioni, ma anche le riflessioni che questo inizio di anno particolare sta portando, in modo che possano diventare spunti e strumenti di lavoro, anche le educatrici le hanno condiviso il senso del loro lavoro nella scuola:

L’EDUCATORE A SCUOLA è….

  • Offrire ai ragazzi una possibilità diversa, dove si apprende, ma dove lo si può fare diversamente dal contesto classe che, a volte a qualcuno può stare stretto, per altri un contesto libero dalla preoccupazione o dall’ansia dei voti. Impegnare mani e testa è liberatorio e rilassante
  •  Creare uno spazio di socializzazione disteso, dove si da importanza all’ascolto e non perché se non si ascolta non si possono apprendere i contenuti della lezione, ma perché per poter costruire un progetto insieme è fondamentale sapersi ascoltare. Noi come educatrici accompagnamo questo processo, alleniamo l’ascolto partendo dal “fare insieme”.
  • Realizzare progetti per la comunità e il bene comune ci proietta in un prossimo futuro e ci permette anche di immaginarlo più sereno, anche solo perché potremo condividere la stessa panchina al parco. progettare aiuta comunque l’ottimismo.
  • Offrire ai ragazzi la possibilità di essere protagonisti e di sperimentare la libertà creativa e anche di avere qualcuno a cui poter raccontare non solo progetti e desideri, ma anche i momenti di difficoltà e sconforto.

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