Nuova officina delle competenze a Pescantina
di associazionelefate
Il laboratorio di Officina delle Competenze, all’interno del progetto Bell’Impresa! è iniziato per l’anno scolastico 22/23 anche presso la Scuola Secondaria di Primo Grado “I. Pindemonte” (IC02) di Pescantina.
Dopo un primo incontro con alcune docenti, nel quale si sono calendarizzati gli incontri ed è stata fatta una panoramica del gruppo dei ragazzi e ragazze ai due educatori, l’Officina delle Competenze è iniziata a novembre. Ad oggi, nel complesso, si sono svolti sei incontri a cui hanno partecipato nove studenti e studentesse appartenenti a classi e sezioni differenti, sia di seconda che di terza.
I primi incontri sono stati mirati alla presentazione dei partecipanti e alla costruzione della consapevolezza del gruppo e della sua coesione interna. A tal proposito i due educatori hanno presentato ai ragazzi una serie di attività partecipative volte alla consolidazione del gruppo: giochi di presentazione di se stessi e del contesto nel quale ci si stava per addentrare (per esempio tramite l’utilizzo simbolico, ma anche pratico, di alcuni attrezzi da lavoro), giochi di cooperazione, gestione del gruppo e capacità di leadership (come, per esempio, il “gioco della medusa” e il “gioco delle torri”) e stesura di un cartellone in cui sono stati ideati e scritti insieme una serie di regole concordate insieme. L’intento è stato quello di stimolare ragazzi e ragazze a ragionare e co-progettare il modo di stare insieme più che “ricevere” un decalogo di regole impartite dagli adulti.
Merita una menzione a parte, ma rientrante sempre tra i giochi conoscitivi proposti durante i primi incontri, il “gioco delle piere” nel quale si è dato a ciascun ragazzo un pezzo di legno ricavato da uno scarto di falegnameria e sul quale si è chiesto ad ognuno, in prima battuta, di aggiungere il suo pezzo a quello sottostante, in modo da creare una torre e, mentre veniva posizionato il pezzo, di verbalizzare una competenza che si pensava di poter portare all’interno dell’Officina; in seconda battuta, di smontare la torre appena creatasi, chiedendo a ciascuno una competenza che secondo lui il gruppo avrebbe potuto donare singolarmente.
Tale competenza poi, è stata scritta sul pezzo di legno, tramite pirografo e portata da ogni partecipante a casa. Questo gioco ha dato la possibilità di dimostrare a ciascuno l’importanza di dare qualcosa al gruppo, ma anche la forza che il gruppo può avere nel restituire qualcosa al singolo.
Durante gli incontri successivi, invece, si è passati ad una fase più operativa: innanzitutto sono state raccolte idee ed esigenze da parte della scuola, nell’ottica che gli stessi partecipanti all’Officina potessero far attivamente emergere idee per rendere la scuola un posto migliore.
In particolare una proposta è piaciuta molto ai partecipanti: un professore, sapendo della presenza dell’Officina, ha comunicato un problema legato alla sporcizia lasciata dal passaggio di cani con padroni poco accorti nel vialetto antistante l’istituto e che serve come passaggio degli studenti per l’accesso alla palestra. Da questo problema si è inizialmente fatto un sopralluogo con i ragazzi dell’Officina e, successivamente, svolto un brainstorming su come poter ovviare a tale problema. La condivisione e la raccolta di idee hanno portato alla proposta di creare due cartelli: uno rivolto al padrone e uno diretto, sarcasticamente, al cane. Il primo recita: “Non fare lo struzzo, raccoglila!”; mentre il secondo: “Ciao cane, ricorda al tuo padrone di non fare lo struzzo”. Si è proceduto, negli incontri successivi, su due versanti: da un lato si è iniziato a far prendere confidenza ai ragazzi con gli attrezzi da lavoro, per cui sono state svolte delle esercitazioni di taglio del legno con seghetti alternativi su compensato; dall’altro lato si è proceduto con la realizzazione e il montaggio dei due cartelli sopracitati alla cancellata. Si è proceduto alla scrittura sui cartelli di legno tramite pirografo, alla pittura, al fissaggio della vernice impermeabilizzante, al traforo per l’affissione e all’esposizione vera e propria sul cancello della scuola che divide questa dal vicoletto in questione.
Durante l’ultimo incontro, in prossimità delle vacanze natalizie, i due educatori hanno introdotto il lavoro, più teorico, sulle competenze da sviluppare nei prossimi mesi, con lettura di queste e presa di coscienza su quali, per ciascuno, sono quelle acquisite e quelle da acquisire, secondo il proprio sentito.
In generale il gruppo, durante questi primi sei incontri è apparso sereno, disteso e con voglia sia di stare nel qui ed ora dell’Officina, sia di fare, progettare, creare, costruire insieme. È un gruppo consapevole e capace di una buona manualità, propositivo, e che ha dimostrato un buon spirito critico ed affiatamento.
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