UNA CITTA’ SU MISURA
di coophermete
Una città che nasca e cresca con i suoi abitanti, forte di un’idea di servizi pubblici, impegni personali e collettivi – in una parola di diritti e doveri – che rispondono ai criteri di bisogno e sostenibilità, una città in cui protagonista è la sua comunità, ognuno è ciò che vuole essere e nessuno rimane escluso.
Il tutto con un’età media di 10 anni!
L’esperienza è stata reale ed è stata vissuta da un centinaio di bambini e ragazzi, che dal 31 luglio all’11 agosto hanno passato le giornate nella Mini Valpo, la Città dei Ragazzi. Mini Valpo – su modello di un analogo progetto educativo altoatesino, “Mini Bolzano” – è la ricostruzione di una città in miniatura in cui i ragazzi trovano riprodotte le principali strutture di una vera città, dai negozi alla redazione del telegiornale, dal municipio con il suo consiglio comunale agli uffici pubblici, all’impresa privata, agli spazi di creazione, divertimento e sviluppo. La città si è presentata come un gigantesco gioco di ruolo in cui i bambini e i ragazzi sono stati chiamati a gestire no-stop la vita quotidiana nello spazio cittadino e ad autogovernarsi rispetto alle strutture e alle attività. Le regole sono quelle della convivenza civile e delle buone pratiche per vivere in società in modo corretto:
bambini e adolescenti sono diventati protagonisti apprendendo attraverso il gioco anche alcuni concetti fondamentali, come quelli di legalità, solidarietà, impegno.
Sin dal primo giorno i giovani abitanti della Mini Valpo hanno sperimentato l’organizzazione di una città con la costruzione degli uffici basilari, quali l’anagrafe, l’ufficio ecologia, di collocamento, la banca.
“Quando una persona diventa cittadino?
Quale lavoro vorrei provare oggi?
Se consegno i soldi in banca, rimangono miei?”
Queste sono alcune delle domande che i ragazzi si sono posti e alle quali hanno anche dato una risposta attraverso la sperimentazione.
A Mini Valpo esiste una moneta fittizia e i bambini ricevono uno stipendio dopo ogni ora di attività, così hanno iniziato a riflettere su concetti di economia sociale, su come usare i loro fondi, su cosa investire, su come sviluppare una città che non punti al mero guadagno ma ad uno sviluppo equilibrato anche dal punto di vista sociale e ambientale.
E’ stato eletto un Sindaco bambino, di 10 anni, con una vicesindaco sua coetanea.
Hanno fatto una campagna elettorale, hanno scelto delle idee da proporre ai loro concittadini:
hanno parlato di bellezza, di natura, di come rendere gli spazi migliori;
hanno parlato anche di Benessere, di sport, di voglia di promuovere iniziative ginniche; hanno votato, in modo segreto, con delle urne;
hanno infine incontrato un sindaco adulto che è venuto in visita qualche giorno dopo.
Gli educatori a Mini Valpo hanno avuto il ruolo di facilitatori e hanno lasciato ai bambini e ai ragazzi la libertà di scegliere. Per alcuni è stato sorprendente, per altri anche difficile, perché spesso la vita quotidiana del mondo adulto è molto strutturata e già stabilita e i giovani non sono abituati ad avere la responsabilità delle proprie azioni. Ciò ha comportato molta sperimentazione, ma anche sbagli, imprevedibilità, discussioni…sempre nell’ottica della crescita e del mettersi in gioco per imparare.
Inoltre i bambini sono stati affiancati da 9 ragazzi tra i 18 ai 30 anni provenienti da Cina, Messico, Spagna che hanno aderito ad un progetto di Workcamp internazionale ed hanno portato all’interno di Mini Valpo la loro esperienza di interculturalità e degli approfondimenti sul tema della cittadinanza e della mobilità.
Altri attori importanti sono state le 5 Pubbliche amministrazioni che hanno creduto nell’idea tanto da parteciparvi attivamente con testimonianze di Sindaci, tecnici degli uffici anagrafe ed ecologia, vigili urbani, che sono state prontamente raccolte dal Giornale della MiniValpo.
Già, perché è nato anche un ufficio stampa:
un ufficio che ha fatto informazione,
che ha raccontato gli accadimenti salienti nella città,
che ha promosso le iniziative nascenti,
che ha intervistato gli ospiti e incontrato una giornalista vera,
che ha stampato ben due numeri di un giornalino.
Testimonial di rilievo sono stati anche alcuni imprenditori locali che hanno partecipato all’iniziativa portando il proprio contributo e affiancando i bambini nell’esplorazione di lavori veri: così alcuni ragazzi si sono cimentati nell’arte della lavorazione dei materiali, quali l’argilla, per estrapolare da un blocco uniforme utensili utili alla vita comune, come dei vasi.
Nello spazio dell’atelier delle belle arti, i bambini attraverso il fare, hanno acquisito competenze pratico manuali e hanno avuto la possibilità di sperimentare uno scorcio della bellezza del lavoro artigianale che permette di creare dal niente, di realizzare cose inedite grazie alla propria fantasia e creatività.
Altri ragazzi hanno incontrato un’esperta di armocromia e bodyshape e dopo aver riflettuto sul valore del corpo e del benessere, hanno attivato un servizio estetico e di acconciature a favore degli altri giovani abitanti di Mini Valpo.
Altri ancora hanno dato vita al bar! Già, una città non può esistere senza un bar, luogo per antonomasia di ritrovo, di incontro, di scambio, di socialità. I bambini, armati di grembiuli, cuffiette e guanti hanno cucinato delle merende pianificando la spesa, il costo (sempre in moneta fittizia), la realizzazione e il servizio.
L’incontro con attori rilevanti della comunità adulta e la scelta di sperimentarsi in alcuni settori rispetto ad altri, ha avuto un forte valore orientativo nei bambini e ha permesso lo sviluppo di pensieri e riflessioni profonde. Un ragazzino di 12 anni ad esempio, dopo aver scelto di “lavorare” nella biblioteca comunale ha notato che la maggior parte dei coetanei preferiva la ludoteca e si è chiesto come poter mostrare meglio il valore della lettura. Sono nate così iniziative di lettura animata in piazza e una zona di lettura relax, “sotto una tenda leggera e con le lucine colorate”.
Protagonismo – Orientamento – Esperienze di Cittadinanza
questi sono stati alcuni dei concetti fondamentali per proseguire anche in estate il lavoro che si svolge nelle cooperative scolastiche durante l’anno, volto alla prevenzione alla dispersione scolastica e al coinvolgimento dei giovani.
I veri protagonisti sono stati i bambini, che hanno potuto sperimentare più aspetti della realtà che nella quotidianità solitamente sono gestiti soprattutto dagli adulti; hanno potuto abbandonare il ruolo di spettatori per diventare protagonisti, hanno potuto allenare le autonomie e il senso di responsabilità, hanno sviluppato imprenditività e atteggiamento proattivo.
D’altra parte, Giocare è uno dei modi più efficaci per crescere
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