La parola al Parlamento degli studenti

di Con i Bambini

Cosa significa partecipazione attiva? Perché parlare di Europa deve tornare ad avere un senso fra i più giovani? Come riconquistare la fiducia perduta nei confronti delle Istituzioni? Cosa significa fare Politica oggi (lasciando fuori partiti e movimenti, per una volta)?
Questi sono solo alcuni dei quesiti che ci siamo posti in questi mesi in un’avventura bellissima e condivisa con tante amiche e tanti amici toscani chiamata Parlamento degli Studenti.

In un momento di limbo come quello che stiamo vivendo adesso in Occidente e non solo, dove la fiducia nella Res Publica è ai minimi storici, anche e soprattutto fra giovani e giovanissimi, diventa più che mai necessario riscoprire cosa significa fare politica nel terzo millennio.

Fin da piccolissimi ci hanno abituati ad un’idea di politica che non sta vicino al cittadino, all’ultimo, ma anzi si arricchisce alle sue spalle. Partire dal particolare (un periodo di cattiva politica che negli anni passati ha indubbiamente caratterizzato il nostro Paese), per trarre una tesi generale, insomma. Un po’ come condannare la paternità per un padre su cento che picchia il figlio e ignorare gli altri novantanove che invece se ne prendono cura con passione quotidiana.

Niente di più sbagliato. Il principio stesso su cui il populismo si fonda. Noi crediamo che sia nell’interesse degli studenti non solo riparare la finestra rotta o la porta che non si apre più, ma anche avere i mezzi per leggere con la giusta chiave ciò che li circonda; con la testa nel presente, il cuore nel passato e lo sguardo rivolto al futuro. In quest’ottica e con questo intento abbiamo voluto organizzare un ciclo di assemblee per ascoltare ciò che gli studenti toscani avevano da dirci, passando per tutte le province della nostra regione, da Massa a Grosseto fino ad Arezzo, Firenze, Prato e Pistoia.

Sempre in quest’ottica abbiamo partecipato alle celebrazioni per i sessantanni dei trattati di Roma che sancirono la nascita della nostra Unione oppure, ad esempio, siamo andati a trovare gli amici dell’Associazione Moby Dick a Salerno e Paestum nel maggio scorso per parlare di cittadinanza attiva e partecipazione alla vita pubblica da parte dei più giovani, abbiamo portato avanti la proposta di una legge regionale contro bullismo e cyberbullismo e avanzato una richiesta di revisione dei programmi scolastici delle superiori direttamente al Ministero della Pubblica Istruzione dove chiedevamo di rivedere le pagine di storia moderna e contemporanea, troppo spesso poco affrontata per lasciare spazio ad altri aspetti del nostro passato.

Siamo sessanta studenti da tutta la Regione Toscana che credono nel cambiamento praticandolo ogni giorno con umiltà e voglia di mettersi in gioco.

Perché la partecipazione ci sta a cuore e, come diceva il grande Giorgio Gaber, “libertà è partecipazione”.

 

Articolo e foto di Matteo De Liguori
Parlamentare delegato della Consulta provinciale degli Studenti di Prato

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