“L’agricoltura, il lavoro più nobile”: la storia di Kareem, dall’Egitto

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Tramite Ortobra, Kareem sta svolgendo un tirocinio nella sede torinese di Eataly

Oggi ha diciott’anni, ma quando è arrivato in Italia era un MSNA, minore straniero non accompagnato: nel suo Paese di origine ha lasciato l’amata famiglia, che oggi cerca di aiutare grazie anche al progetto Youth and Food.

Kareem ha diciott’anni e appesa accanto al letto, nella camera da letto di Torino in cui dorme, ha la foto di suo padre. «Amo la sua presenza» spiega. Il padre vive in Egitto, e così anche la mamma – sul muro c’è un grande foglio a forma di S, l’iniziale del suo nome, e la scritta “ti voglio bene”. «Ho tre fratelli e tre sorelle, sono tutti ancora in Egitto, tranne un fratello che vive a Milano e fa il cartongessista» aggiunge. L’Egitto, in questa storia, è un piccolo centro poco distante da una città che si chiama Asyut, grande centro abitato affacciato sul Nilo, nel cuore del Paese. Lì Kareem Mohyeldeen Abdelnazor Ahmed è nato, e lì ha appreso i rudimenti dell’agricoltura. «La mia è una famiglia di contadini, da sempre tutti lavorano la terra e vendono all’ingrosso cereali come orzo, mais e grano, ma anche datteri, cipolle, aglio». Lui stesso ama lavorare la terra perché «è uno dei lavori più nobili: che vita sarebbe senza pane e senza cibo?».

L’amata famiglia, la terra da coltivare e le tre vacche da latte che allevavano, Kareem però se le è dovute lasciare alle spalle. «In Egitto la situazione politica è diventata molto difficile e instabile, soprattutto dal punto di vista economico» racconta.

Tramite Ortobra, Kareem sta svolgendo un tirocinio nella sede torinese di Eataly

«E così un giorno ci siamo trovati a non riuscire più a sopravvivere. Io ho deciso di partire, venire in Italia e provare a lavorare per aiutare la mia famiglia che è rimasta nel villaggio». Al termine di un viaggio che l’ha portato a Dubai, a Beirut, a Istanbul e infine su un gommone verso le coste italiane, è arrivato come MSNA, cioè come minore straniero non accompagnato. Oggi è uno dei sessanta ragazzi coinvolti nel progetto Youth and Food – Il cibo come veicolo di inclusione, messo a punto da Slow Food e selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile.

“Amo questo lavoro e sono onorato di farlo”, racconta Kareem

 

 

Quel lavoro “tra i più nobili del mondo”, cioè l’agricoltura, ora fa parte del suo percorso di formazione: grazie a Ortobra, sta svolgendo uno stage nella sede torinese di Eataly, nell’area dell’ortofrutta: «Amo questo lavoro e sono onorato di farlo, perché è una realtà legata al cibo e valorizza i contadini. Certo, vorrei che anche i nostri contadini, in Egitto, lo fossero altrettanto». Con il corpo è qua, in Italia, a Torino, nel reparto a cui è stato assegnato, tra le cassette di frutta e di verdura; ma la mente corre spesso al suo Paese natale: «Il mio obiettivo? Rendere la vita della mia famiglia in Egitto meno difficile. Cerco di aiutarli anche economicamente, anche a costo di rinunciare a qualche comfort. Grazie a questo stage, riesco ad accantonare ogni mese duecento euro che mando ai miei genitori».

«Il progetto Youth and Food per me è stato una salvezza, un salvagente – racconta Kareem – e la rete composta dalle diverse associazioni è stata una luce nei giorni in cui non sapevo dove guardare e da dove iniziare! Il progetto ha tratto in salvo me e gli altri giovani, riportandoci in superficie mentre stavamo per affogare, dandoci dei punti di riferimento e donando un senso alla nostra esistenza. E poi ci sta insegnando a vivere in autonomia, a organizzare la nostra vita: ormai siamo adulti, anche se abbiamo appena diciott’anni».

Il progetto è stato selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Il Fondo nasce da un’intesa tra le Fondazioni di origine bancaria rappresentate da Acri, il Forum Nazionale del Terzo Settore e il Governo. Sostiene interventi finalizzati a rimuovere gli ostacoli di natura economica, sociale e culturale che impediscono la piena fruizione dei processi educativi da parte dei minori. Per attuare i programmi del Fondo, a giugno 2016 è nata l’impresa sociale Con i Bambini, organizzazione senza scopo di lucro interamente partecipata dalla Fondazione CON IL SUD. www.conibambini.org.

 

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