“Ci sono storie che cominciano nelle case e alcune, invece, all’aperto.
Quella che voglio raccontarvi oggi è nata un mattino di luglio in un giardino segreto, il posto dove sono nato e cresciuto per anni. È nata sotto una buona stella, potremmo dire, perché c’erano tutti gli ingredienti che rendono buona una storia. C’erano tanti bambini con i loro genitori, due educatrici piene di fantasia e uno splendido spazio verde a loro disposizione. Bene, adesso che sapete tutto questo, possiamo cominciare.
C’era una volta – e c’è ancora – un giardino, verde e lussureggiante, pieno di vita, ma nascosto tra le case di Milano. Stretto tra i palazzi, mostra sulla strada a mala pena la cima delle chiome dei suoi alberi: solo i passanti più fortunati riescono ad accorgersi di lui e sono quelli che guardano per aria, verso i tetti della città, perché un pensiero nuovo li ha conquistati, alzano la testa, come bambini.
Io sono Bagolaro, uno degli alberi di questo luogo così speciale, piantato molti anni fa dalla mano di un maestro o di un bambino, non so, ero troppo piccolo per ricordare. Dal mio posto posso vedere il cortile della scuola che sta qui accanto e la porta d’ingresso, che non si apre più come un tempo. Quando ero piccolo i bambini della scuola venivano a giocare ed esplorare la natura ai miei piedi, ma da un po’ di tempo a questa parte hanno perso l’abitudine – chissà perché? – quindi noi ce ne stiamo qui soli, ci guardiamo intorno, ascoltiamo le voci nel vento e le solite chiacchiere degli uccelli.
Un giorno, però, poco dopo che i piccioni avevano finito di fare la colazione, qualcosa di nuovo ha scosso la nostra pace. Piccoli piedi hanno calpestato la terra e l’erba, piccole mani hanno iniziato a toccare cortecce, sassi, muschi, legnetti.
L’acero non la smetteva più di ridere dal solletico! Le ortensie, timide, chinavano le teste rosate per non farsi vedere. E io? Io non potevo credere a quello che stavo vedendo. I bambini e le bambine stavano tornando in giardino!
Ero sbalordito e anche un po’ spaventato, si sa, i bambini non sono sempre buoni e bravi con noi piante, pestano, strappano, grattano, rompono. Infatti, sono rimasto piuttosto stupito nel vedere che quei bambini e quelle bambine si comportavano bene e anche le mamme e i papà, che erano con loro. Tutti ci rispettavano, ci toccavano con delicatezza e non strappavano nulla, anzi, osservavano per terra quei tesori preziosi che solo noi sappiamo donare, modestamente!
A dirla tutta, prima di iniziare l’esplorazione, genitori e bambini si erano fermati nel centro del giardino, su un bel telo colorato. Lo avevano preparato due ragazze, entusiaste e affiatate. Avevano accolto le famiglie e poi avevano letto un libro. Io non sono riuscito a sentirlo tutto, ero troppo preso a guardare i volti dei bambini, rapiti dal racconto. Finita la storia le mamme, i papà e i bambini e le bambine si sono messi a costruire dei cestini con vecchie scatole di scarpe e ritagli di cartone. Riciclare carta e cartone per fare cose creative. Ammetto che ho pensato fosse proprio una buona idea! Sapete, la carta, come quella che si faceva una volta, tagliando alberi, mi dà un po’ i brividi, quindi mi sono sentito sollevato.
I piccoli poi si sono messi a gironzolare, scovando semi, petali di fiori, sassi, bucce, frutti appassiti, trascinando vicino a sé le mamme o i papà, chiamandoli forte per far vedere loro come fossero bravi.
Come erano belli e appassionati!
È stato davvero bello vederli e sentirli intorno a me per il resto della mattina, ascoltare le loro parole e i discorsi con mamme o papà.
A pensarci bene, in fondo i bambini sono un po’ come noi alberi, amano essere ammirati mentre crescono piano e adorano stare all’aperto, anche quando piove o nevica.
Sono convinto che ritorneranno volentieri in questo luogo speciale, speriamo presto perché qui la natura e le luci cambiano in fretta, non vorrei si perdessero qualcosa di speciale”.
*Il bagolaro(Celtis australis L., 1753, chiamato anche romiglia, spaccasassi o albero dei rosari) è una pianta spontanea appartenente alla famiglia Cannabaceae. La specie è nativa dell’Europa meridionale, Africa del Nord e Asia minore).