Un grazie di cuore a F, D e N.

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Thub06 è un progetto che in questi anni ha intercettato molte famiglie, creando legami e lasciando spazio per conoscersi e fidarsi. Negli anni l’obiettivo generale dell’intervento ha previsto un supporto alle famiglie, ai genitori e ai più piccoli a partire da due aspetti fondamentali: la presenza e l’ascolto. Tanto gli adulti quanto i bambini, negli snodi di Thub06, hanno trovato staff pronti ad accoglierli, dedicando un tempo e uno spazio pensato e curato appositamente per loro, considerando genitori e bimbi come interlocutori che portano argomenti e desideri differenti e ai quali provare a dare risposte su misura.

In Barriera di Milano, alla Casa del Quartiere di Via Agliè sono tante le storie che si sono intrecciate tra loro, creando nuove reti tra i genitori e amicizie tra i bambini. Una di queste storie ha come protagonisti F. e i suoi due bambini, D. e N.

Questa storia inizia più o meno a marzo del 2019 quando F, N e D sono approdati allo spazio gioco Nessun Pesciolino Fuor d’acqua alla Casa del Quartiere di via Agliè 9. Con estrema timidezza ma molta voglia di conoscerci questo primo incontro ha visto tanti sorrisi ma soprattutto molta gestualità perché F, D ed N sono cinesi e con la lingua italiana stanno ancora prendendo un po’ la mano. Il desiderio di giocare, partecipare, interessarsi alle attività è una spinta fortissima per mamma F che con il suo smartphone, senza paura, si aiuta con il traduttore tutte le volte in cui gesti e disegni non sono sufficienti. D ha 5 anni ed N 6, sono due maschietti con energia da vendere e sono contagiosi nei giochi più fisici, nel prendersi, nel rotolarsi, nel gioco della lotta che come classico non stanca mai. Richiedono un’attenzione continua, una presenza fisica costante a cui F non si sottrae mai riuscendo sempre a fare da ponte tra loro e il resto del gruppo. D ed N sono un po’ timidi e il gioco con il resto del gruppo non è immediato, ognuno ha i suoi tempi e il loro è lungo perché l’interazione tra pari non li mette molto a loro agio. Sono abituati a stare sempre con la mamma e il rapporto con i coetanei fatica a decollare anche per la difficoltà linguistica che rischia di isolarli in una miscela esplosiva dove si alimentano e stuzzicano senza sosta. F è l’unica mamma cinese del gruppo di via Agliè ma non fatica a instaurare relazioni con gli altri genitori che la sostengono soprattutto quando termina l’attività ed è il momento di tornare a casa, fase mai semplice spesso accompagnata da capricci e bimbi poco collaborativi.

Il rapporto con questa famiglia si fortifica soprattutto durante il primo lockdown, a marzo 2020, quando con i due bimbi a casa F si trova in difficoltà sia nell’intrattenimento che per la relazione a distanza che si cerca di mantenere con la scuola elementare di N e con la scuola dell’infanzia di D. Le famiglie di Nessun Pesciolino Fuor d’acqua per tutto il primo lockdown vengono coinvolte in giochi, letture su zoom, attività mantenendo forte il legame costruitosi negli anni. Si ascoltano le mamme stanche che non sanno più come gestire la nuova quotidianità in cui si è capitati, si preparano video e proposte da fare in casa con materiale facilmente reperibile, si tiene compagnia ai bimbi ascoltando le loro difficoltà e soprattutto le tante domande che hanno su questo strano 2020. F è tra le mamme che si occupano dei bimbi in tutto e per tutto, chiede di avere libri e audiolibri in italiano da poter vedere e ascoltare online mentre la scuola è chiusa perché è preoccupata per il livello di italiano dei suoi bimbi.

F non molla mai e quando a luglio ci rivediamo finalmente in presenza è visibilmente stanca, non ha più energie e i due bimbi, dopo 4 mesi di isolamento in casa, sono esplosivi, e con un’elettricità fisica che è difficile da gestire. Non si staccano un attimo dalla mamma, hanno paura ad allontanarsi da lei e la richiedono sempre vicino durante tutti i giochi all’aperto che proponiamo. Serviranno diverse settimane per tornare alla fiducia conquistata nei mesi precedenti. F sembra non riuscire a prendere fiato, non riesce ad avere spazi per lei e durante un incontro rivolto a tutti i genitori, condotto dalla psicologa che sta aiutando gli adulti a mettere sul piatto tutte le difficoltà emerse con il Covid, si espone scoppiando a piangere per il sovraccarico emotivo che sostiene da diversi mesi. Uno sfogo accolto da tutti i genitori con un abbraccio che fisicamente non ci poteva essere ma che era evidente: F non era da sola perché altre mamme e papà si sentivano esattamente allo stesso modo ma lei aveva dato il via a condivisioni importanti e molto intime. Il senso di solitudine e impotenza provato da molti genitori è uscito con tutta la sua forza in un orto nel cuore di Barriera di Milano in una calda mattina di luglio.

L’episodio di quella mattina è una tappa importante nella relazione che lo staff educativo di Nessun Pesciolino Fuor d’acqua ha con F, D ed N e a settembre, con la ripaertura delle scuole, c’è uno nuovo step per F da dover affrontare: D inizia la prima elementare alla scuola Aristide Gabelli e la cosa non sembra piacergli molto. Per nessun bambino o bambina che nel 2020 ha dovuto affrontare il passaggio da scuola dell’infanzia a scuola primaria di primo grado la vita è stata facile. Una buona parte del 2020 non l’hanno passata a scuola e un passaggio delicato come questo risulta essere ancora più delicato e complesso.

F chiede aiuto allo staff di Thub06 perché ormai da diverse settimane D ed N sono a casa da scuola e sembra non esserci verso di convincerli a tornare. Lo staff si adopera per sostenerla in questa fase prendendo tutto il nucleo in carico in un percorso con lo psicologo, attivo all’interno del progetto negli incontri rivolti alle famiglie. Da novembre 2020 a gennaio 2021 lo psicologo e le educatrici seguono F, D ed N per cercare di trovare insieme soluzioni possibili non solo per il rientro a scuola ma pìù in generale per aiutare F a trovare un equilibro nella gestione dei figli e nella salvaguardia della sua autonomia come donna e madre. E’ un lavoro lento che richiede pazienza, fiducia e collaborazione: è il lavoro di cura che chi lavora sui territori con le vulnerabilità conosce bene e che richiede uno sforzo collettivo di tutte le forze messe in campo. Un pezzo alla volta i nodi vengono sciolti, i bimbi vengono accompagnati a scuola da mamma F insieme all’educatrice dello spazio gioco che conosce così anche le maestre di F e D. Scuola e Casa del Quartiere, come spesso accade in Barriera di Milano, collaborano e le maestre vengono messe a conoscenza della rete che si è creata intorno a questa famiglia. Una rete fatta di persone, associazioni, realtà che collaborano e si adoperano per permettere a tutti di avere accesso non solo ai beni primari ma a un po’ di felicità e leggerezza di cui fare scorta per affrontare anche le giornate più buie. F finalmente sorride, è serena, persistono ancora paure e dubbi ma sembra esserci maggiore sicurezza in lei e il rapporto di fiducia è ormai reciproco e totale.

F a gennaio 2021 ha portato un’altra amica cinese, anche lei madre di 4 figli per farle conoscere la realtà in cui si è sentita accolta. Con lei frequenta un corso di cucito e di italiano che ha scoperto grazie a Thub06 all’interno del suo quartiere.

Se porti un amico in un posto che riconosci come significativo e dove ti senti a casa significa che sei stato bene e ti senti parte di una comunità. F a Natale mentre apriva una scatola con i dolcetti fatti a mano da lei ci ha confidato che per lei siamo come la sua famiglia in Italia.

La nostra gratitudine verso F e l’ammirazione sono immensi ed è per questo che le auguriamo avventure meravigliose insieme ai suoi piccoli.

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