PEDAGOGIA DEL DESIDERIO – Connessioni torinesi

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Grazie al progetto DOORS – porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale  – selezionato anch’esso da Impresa Sociale Con i Bambini – Fondo per il contrasto alla povertà educativa minorile con capofila il CIES ONLUS – alcuni operatori di Thub06 hanno fruito delle due giornate di formazione organizzate alla Casa del Quartiere di San Salvario sulla Pedagogia del Desiderio a cura di Projecto Axé Brasil e Progetto Axé Italia Onlus. Le connessioni tra progetti sono generative e aprono nuovi orizzonti: Chiara, la referente dello spazio gioco in Barriera di Milano ci racconta la sua esperienza.

A condurre i lavori sono stati il fondatore e presidente di Projeto Axé-Brasile Cesare de Florio La Rocca, educatore e formatore da più di 45 anni, e Marcos Antonio Candido, Cordinatore dell’area Arteducazione di Projeto Axé-Brasile e teorizzatore della Pedagogia del Desiderio, insieme a Rocco Fava, Direttore esecutivo di Progetto Axé-Italia.

La formazione ha coinvolto un gruppo di operatori ed educatori che si sono soffermati sul tema del Desiderio in relazione al lavoro che quotidianamente si svolge nei progetti di contrasto alla povertà educativa. Due sono stati gli aspetti chiave che Cesare de Florio La Rocca ha messo in luce: Ogni atto educativo è un atto politicointeso come atto inserito nella cittadinanza e volto a migliorare la presenza dell’individuo nella polis e Bisogna sempre distinguere tra desiderio e bisogno senza mai dimenticare che “siamo esseri desideranti”.

Marcos Antonio Candido racconta come “Il punto di partenza della pedagogia del desiderio sia stato il lavoro pratico e anche teorico che abbiamo fatto con Paulo Freire, il più importante educatore brasiliano del secolo scorso conosciuto molto anche in Europa.
Quando Paulo è tornato dall’esilio, negli ultimi anni della dittatura militare (fu costretto a fuggire perché i suoi metodi educativi erano osteggiati dal nuovo regime instauratosi nel 1964) ha cominciato a lavorare nuovamente all’educazione dei brasiliani più poveri
.”

Imparare a distinguere tra desiderio e bisogno ha permesso di sviluppare azioni improntando gli interventi sul concetto di Arteducazione, un unico termine per sottolineare come l’arte nella loro filosofia non sia uno strumento per educare ma è già educazione. Desiderare la bellezza, l’armonia, tendere verso il bello è un’aspirazione che ognuno sviluppa e che tutti hanno il dirtitto di soddisfare. Se Il bisogno prevede un appagamento concreto, il desiderio rimanda invece a una relazione con qualcosa che è fuori da sé e di cui si sente la mancanza, qualcosa a cui si tende ma che non si riesce a raggiungere, come spiega bene l’etimologia del termine, dal latino de-, che indica una privazione, e sidera, stelle: qualcosa di lontano che non si riesce a toccare. Questa perenne tensione verso qualcosa che è sempre aldilà e non può essere appagato è all’origine dell’agire.
Proprio perché è diretto all’altro da sé, il desiderio è per sua natura aperto e interpella la libertà di espressione del bambino come dell’adolescente che di fronte all’educatore si svela in tutta la sua preziosità e vulnerabilità.

Come ricorda Cesare nella chiusura dei lavori E’ il bambino a dirci cosa desidera, è nostro compito essere buoni ascoltatori e buone casse di risonanza per far vibrare il loro desiderio”.

Chiara rientra tra i bambini e le famiglie che frequentano lo spazio gioco di Via Agliè con una conoscenza teorica sulla Pedagogia del Desiderio che proverà a rielaborare e adattare alla comunità di Barriera di Milano.

Grazie al progetto DOORS – porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale e al lavoro di rete che sui territori produce occasioni importanti!

 

CONTATTI

Percorsi con i Bambini – DOORS – porte aperte al Desiderio come OppOrtunità di Rigenerazione Sociale

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