Questione di sfide e… di passione

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Le educatrici e gli educatori sono una delle colonne portanti del nostro progetto. La sperimentazione  e la prototipazione dei laboratori passano dalla loro creatività e competenza. È per questo che STEM*Lab sta attivando un percorso di comunità di pratiche, che li vede protagonisti per mettere a patrimonio comune la ricchezza delle loro esperienze che si diversificano a seconda del contesto geografico, sociale, culturale.

Prima di farli incontrare, però, abbiamo chiesto loro di raccontarci qualcosa in più rispetto al proprio coinvolgimento con il progetto in questi primi due anni.

Ecco la risposta di Matilde Passantino, educatrice dello STEM*Lab Sicilia e di PALERMOSCIENZA, un progetto nato dall’esigenza di sperimentare attività di divulgazione scientifica in situazioni informali, che è partner scientifico locale.

 

“Accettare o non accettare. Che cosa? La sfida!

Parola e concetto familiari a noi educatori che ci occupiamo di approccio STEM o ancora meglio STREAM. Noi infatti siamo sempre pronti a lanciare sfide ai nostri bambini/e e ragazzi/e per coinvolgerli, motivarli e stimolare la loro capacità di problem solving, il loro pensiero computazionale e pensiero divergente; e loro sono sempre pronti ad accettarle. Ma questa volta era diverso per noi e per loro.

Spesso noi educatori ci troviamo davanti a situazioni e scelte difficili soprattutto quando lavoriamo in contesti ad alto tasso di dispersione scolastica. Ma questa volta era diverso, davvero diverso.

Questa volta a lanciare la sfida è stata la pandemia che all’inizio ha colto tutti impreparati. Noi educatori per primi siamo stati sfidati a continuare il nostro ruolo a distanza, in condizioni veramente critiche e straordinarie. Alla fine abbiamo accettato, sicuramente con un po’ di incoscienza, ma soprattutto con molta determinazione, passione e voglia di riuscire anche questa volta a EDUCARE nel senso più etimologico ed efficace del termine.

Ecco che è nata una sfida nella sfida. Uno dei percorsi laboratoriali multi e interdisciplinari progettati e realizzati dagli esperti educatori della mia associazione PALERMOSCIENZA è stato quello di chimica e scienze naturali sulla “memoria”, tema dei laboratori STEM scelto dal Liceo Santi Savarino di Partinico, una delle tre scuole siciliane partner nel progetto STEM*Lab. In particolare, il percorso è stato sviluppato sulla “memoria del movimento e quella motoria” -ambito in cui io e la mia collega Elisa Gulli abbiamo scelto di declinare il tema generale- ed è stato svolto in modalità DAD durante il primo anno della pandemia e rivolto agli studenti di alcune classi prime del Liceo Santi Savarino. Considerata l’impossibilità di svolgere il laboratorio in presenza e di utilizzare strumenti come iPad e Kit di robotica e materiali come alcuni particolari reagenti chimici, abbiamo dovuto rimodulare adeguatamente le attività progettate prima dell’emergenza sanitaria cercando di non compromettere l’efficacia stessa dell’azione.

Mi piace sempre partire da una fase di coinvolgimento degli alunni sul tema dei laboratori da cui, in seguito, scaturiscono le fasi di brainstorming prima, ed esplorazione/scoperta poi, con progettazione e realizzazione di qualcosa che metta alla prova la loro capacità di problem solving a vari livelli. In questo caso ho creato uno strumento che si è rivelato molto efficace per il coinvolgimento degli studenti. Ho costruito Frogbot, una rana robot, programmato i suoi movimenti e le ho dato una voce, la mia camuffata, rendendola protagonista di un video promozionale del laboratorio. Frogbot si è rivolta agli alunni ponendo loro un quesito proprio sul tema della memoria. Da qui, poi, sono seguite le altre fasi del percorso laboratoriale.

Gli studenti, in risposta al lancio di una sfida da parte nostra, si sono cimentati nella progettazione e costruzione dapprima di un modellino didattico di braccio-avambraccio con sollevamento di avambraccio e, successivamente, di animali e piante tipici di un giardino urbano, in grado di eseguire ognuno uno specifico movimento che li caratterizzasse, utilizzando materiali più o meno riciclati di uso casalingo e/o ludico. Due ragazze hanno pure smontato e riadattato alcuni pezzi, come pannello solare e motore di un carillon, dei giocattoli dei loro fratelli più piccoli per far muovere i loro particolari robot artigianali (tinkering). Gli alunni, infine, hanno realizzato un video con questi speciali animali e piante rivolto ai bambini dell’I.C.S. “Rita Borsellino” di Palermo (altra scuola partner nel progetto STEM*Lab). Ecco il loro momento!

Il nostro impegno di educatori, in quanto guide di bambini/e e ragazzi/e, consiste anche nel riuscire a fare un passo indietro al momento giusto per dare loro tutto il tempo e lo spazio necessario all’esplorazione, alla scoperta e/o all’invenzione e goderne assieme le gioie e le emozioni, espressioni di una realizzazione personale e dell’intero gruppo di lavoro. Questo passo indietro non è spesso facile da compiere, ma è necessario e non è affatto un banale farsi da parte perché noi educatori continuiamo a esserci in modo più efficace e rispettoso dei tempi e modi di apprendimento altrui.

Gli studenti, infatti, accolta la sfida con entusiasmo, sono stati in grado di superarla con una straordinaria creatività che, alla fine, è diventata un fattore determinante dell’intero percorso laboratoriale. Altrettanto importanti e trainanti sono stati lo spirito di squadra, che si è creato nonostante la modalità DAD e si è via via rafforzato, come il senso di responsabilità comune nel portare a compimento il lavoro individuale e di gruppo.”

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