Prendi anche tu una sedia e stai con noi
di SottoSopra
Continuano le iniziative di sensibilizzazione sul problema del maltrattamento e dell’abuso sui minori organizzate da SottoSopra, progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile. Venerdì 14 luglio alle 17.30 a Potenza, nei pressi del parco giochi del quartiere Bucaletto, si terrà l’iniziativa “Prendi anche tu una sedia e stai con noi”: un momento aperto di discussione, di elaborazione e di confronto sul tema della violenza su bambini e adolescenti organizzato in collaborazione con il Cif – Centro italiano femminile Basilicata, con la Caritas diocesana di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo e con la locale parrocchia Santa Maria della Speranza.
In apertura dell’incontro, a cui tutti i cittadini sono invitati a partecipare e a prendere liberamente la parola senza gerarchie né scaletta, ci sarà la presentazione del manifesto del minore abusato. Il manifesto, elaborato nell’ambito di SottoSopra, funzionerà dunque da innesco “per dar voce ai partecipanti in modo che dal basso escano richieste, esigenze e difficoltà ad affrontare un tema così scottante e superare le resistenze che inevitabilmente si attivano”, come sottolinea Anna D’Andretta, presidente della cooperativa sociale Ethos, partner del progetto che gestisce il Servizio specialistico di valutazione, supporto e programmazione di SottoSopra. “Partendo quindi dalla conoscenza delle esigenze del minore abusato, – prosegue D’Andretta – ci poniamo l’obiettivo di informare e soprattutto di coinvolgere la comunità per provare ad arginare, insieme, il problema”.
“Quando si parla di maltrattamento e abuso minorile si affronta una vera e propria piaga sociale, che richiede azioni mirate e multidisciplinari per arginare gli effetti devastanti spesso procurati a bambini di pochi anni e talvolta addirittura di pochi mesi”, aggiunge Maria Ausilia Greco, presidente provinciale Cif Potenza. “Sia se parliamo di violenza fisica, che è più facile individuare per i segni visibili che lascia sul corpo del maltrattato, sia di fronte a una forma di trascuratezza o di violenza psicologica, sia ancora in presenza del reato più immorale e disumano immaginabile ovvero alla violenza per scopi sessuali, il Centro Italiano Femminile sente l’obbligo di testimoniare il proprio sdegno e la propria rabbia attraverso questi momenti di incontro – conclude la presidente Greco – consapevole della necessità di interventi idonei a rafforzare la prevenzione e il contrasto degli abusi”.
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