Progetto Scuola Corsara l’analisi e lo studio su abbandono scolastico. I risultati delle risposte degli studenti dell’IISS Aldo Moro di Trani.

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Al fine di verificare quale fosse la conoscenza del fenomeno della dispersione scolastica e povertà educativa, alla base del progetto ‘Scuola Corsara’ promosso da Legambiente Puglia e selezionato nell’ambito del Bando Adolescenza (11-17 anni) del Fondo Povertà Educativa, finanziato da “Impresa Sociale Con i Bambini”, avviato lo scorso 24 settembre, e che vedrà protagonista la comunità educante della città di,  sono stati intervistati 230  alunni della fascia di età 15- 16 anni appartenenti agli anni primo e secondo dell’I.I.S.S. Aldo Moro indirizzo IPSEOA di Trani.

Tra le domande sottoposte agli studenti troviamo: – Sai cos’è la dispersione scolastica? – Esiste nella tua classe e/o scuola?  Hai conosciuto/conosci qualcuno che ha lasciato la scuola prima del diploma? – Perché lasciano la scuola? – La scuola è a conoscenza del fenomeno della dispersione? – Potrebbe fare qualcosa per limitarlo?

Dopo aver introdotto le domande al gruppo di ragazzi intervistati, è stata data loro possibilità di esprimere la propria opinione liberamente; cosi è emerso che:

nella quasi totalità dei casi non sapevano cosa significasse l’espressione “dispersione scolastica” ma meglio la identificavano con il sinonimo “ritirarsi da scuola”. Ognuno di loro ha conosciuto almeno un altr* ragaz* che abbia rinunciato agli studi e sottolineano come nella loro scuola è un fenomeno molto diffuso.

Per quanto concerne i motivi per cui i ragazzi abbandonano gli studi, secondo gli stessi ragazzi intervistati sono: difficoltà economiche e famigliari, bocciature, vittime di bullismo, trasferimenti famigliari, cattive compagnie, orari e carico scolastico ingestibile e infine la scelta di lavorare piuttosto che studiare.

Inoltre la maggior parte degli studenti ha poca fiducia nell’istituzione scolastica, la maggior parte di loro la ritiene inutile e poco attenta e vicina ai loro bisogni, vedono le lezioni in classe noiose e poco utili, inevitabilmente questa sfiducia si riflette anche sul futuro vedendolo lontano e senza possibilità di realizzazione e successo.

Sempre secondo i ragazzi, inoltre, non c’è una correlazione tra l’abbandono scolastico e l’uso personale o per vendita di sostanze stupefacenti, ma pongono l’accento piuttosto sulle vittime di bullismo che, secondo loro, hanno più probabilità di abbandonare la scuola per vergogna o perché non si sentono accettati dal gruppo.

Secondo i soggetti intervistati, infine, sebbene la scuola sia a conoscenza del fatto che molti ragazzi abbandonano gli studi, essa non faccia abbastanza per arginare e contenere il fenomeno; per questo tra le soluzioni richiedono attività più pratiche, lezioni meno frontali e più sul campo in modo da catturare l’interesse di tutti. In una scuola in cui si fanno cose interessanti è più difficile che i ragazzi rinuncino per tanto suggeriscono progetti e attività pratiche e concrete dove possono imparare qualcosa “facendo” piuttosto che studiando.

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