IL NOSTRO FUTURO STA NEL CONTRASTO ALLA POVERTA’ EDUCATIVA
di associazionepassaggi
La costante crescita della povertà educativa in Italia è divenuta un tema di primaria rilevanza non solo in ambito formativo scolastico ma per l’intera tenuta del sistema paese.
La povertà economica e la povertà educativa infatti si alimentino a vicenda, in quanto la carenza di mezzi culturali e di reti sociali riduce nel lungo periodo anche le opportunità occupazionali e la capacità di diventare cittadini consapevoli ed impegnati.
Nella mappa le famiglie in disagio economico potenziale è più elevata in 4 regioni Campania 7,5% Sicilia 5,9%, Calabria 5,1% e Puglia 4,3% (FONTE: elaborazione openpolis – Con i bambini su dati Istat)
Il rapporto dell’ISTAT BES 2019 “Benessere Equo e sostenibile” ci fa capire meglio la portata del fenomeno.
La percentuale di giovani precocemente usciti dal percorso di formazione è aumentata in Veneto dal 6,9% del 2017 al l’11% del 2018, nel Mezzogiorno la quota di abbandoni supera il 20% in Calabria (20,3% nel 2018 contro il 15,7% nel 2016).
Nella mappa i livelli più elevato di abbandono scolastico
Il rapporto OCSE (Organizzazione per la Cooperazione e lo Sviluppo Economico) del 2019 riportano un quadro grave. I ragazzi di 15 anni che non raggiungono le competenze minime in matematica e lettura sono tanti, troppi.
Le differenza tra regioni sono molto significative, un ragazzo di 15 anni che vive nel meridione ha una maggiore probabilità di non raggiungere le competenze minime in matematica rispetto a un coetaneo della Provincia Autonoma di Trento.
Spiega l’OCSE che la Calabria ha percentuali di alunni in povertà cognitiva in matematica identiche a quelle dei paesi come Turchia e Bulgaria e si avvicina pericolosamente alla performance di paesi in via di sviluppo come Malesia e Messico.
La percentuale di studenti che in Calabria non raggiungono le competenze minime in matematica sono il 46% (media nazionale 25%) e in lettura del 37% (media nazionale 20%).
L’IMPRESA SOCIALE Con i Bambini per contrastare il fenomeno ha finanziato il progetto RIPARTIRE che nei tre anni del suo svolgimento ha l’obiettivo di rafforzare il ruolo dei/delle giovani, della scuola e della comunità educante attraverso la promozione di competenze civiche e sociali, e la sperimentazione di metodologie di cittadinanza attiva nella scuola e nel territorio.
L’intervento è coordinato da Action Aid Italia ed oltre ad essere attuato presso l’I.T.S G. Filangieri di Trebisacce (Cs) si sviluppa in analoghi istituti nei Comuni di Pordenone, L’Aquila, Ancona, e nel Municipio VI di Roma.
In evidenza la mappa della % di studenti che non raggiungono la competenze minime in matematica e italiano per provincia (FONTE: elaborazione INVALSI su dati ISTAT)
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