Ri-Belli, partecipazione attiva

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L'ultimo incontro del percorso di educazione all'affettività

Il laboratorio “Ri-Belli per volersi bene” prosegue la propria attività al servizio dei ragazzi partecipanti, in totale 10. Un confronto che vede una partecipazione attiva e consapevole, per il percorso di educazione all’affettività organizzato dall’Associazione Lauretana di Vittoria, come dimostra l’intervento della counselor, Maria Rita La Ferla.

“Lo scorso 4 giugno si è svolto il penultimo incontro del laboratorio degli adolescenti. Il 25 giugno è in programma, invece, l’ultimo incontro.

Nel corso degli ultimi appuntamenti abbiamo affrontato gli aspetti riguardanti la dimensione intellettuale e sociale.

Un particolare mi ha colpito: l’impegno dei partecipanti, sia nella presenza, sia nella partecipazione attiva e interessata.

Nonostante gli incontri non abbiano una cadenza settimanale, i ragazzi sono puntualmente presenti, senza bisogno di essere sollecitati o informati; anzi abbiamo saputo, che i ragazzi stessi, di loro spontanea iniziativa, hanno creato un gruppo su WhatsApp, nel quale, tra le altre cose si sollecitano a vicenda nella presenza al laboratorio.

Abbiamo pensato di chiedere cosa stiano suscitando in loro questi incontri e abbiamo ricevuto tanti feedback positivi.

Ognuno di loro ha detto delle cose particolarmente belle.

Hanno scoperto, ad esempio, tante parole che riguardano il sesso e la sessualità, che altrimenti non avrebbero mai potuto pensare. Hanno capito cosa sia importante per il rispetto reciproco e l’importante differenza tra omosessualità ed omofobia.

Quest’ultimo incontro in particolare è stato, anche per noi operatori, oggetto di discussione; pur essendo un argomento molto attuale, qualcuno di noi aveva paura di imprevisti ingestibili ed invece abbiamo trovato degli adolescenti disposti a parlare di questi argomenti, delle loro conoscenze e dei loro punti di vista.

Sono pienamente motivati a raccontarsi, e spesso siamo giunti alla fine degli incontri con tanto altro da dire…ma il tempo era finito e ci siamo dovuti salutare.

I ragazzi ci stanno stupendo e stanno motivando, ciascuno di noi, a dare il meglio.

Ad ogni incontro temiamo dei vuoti incolmabili, invece il tempo quasi non basta mai per i confronti; i ragazzi hanno voglia di parlare, hanno tanto da dire e gli piace esprimere il proprio punto di vista.

Si tratta di un gruppo eterogeneo e questo a volte suscitava qualche perplessità; invece è stato un punto di forza, perchè ognuno si sente libero di esprimersi, parla ed interviene con rispetto e senza vergogna, aprendosi anche su aspetti personali”.

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