Scuola e cultura, cose da “Ri-Belli”

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Foto di Andrea Piacquadio da Pexels

Un altro splendido momento di confronto con i ragazzi della terza media dell’istituto scolastico Volta di Acate. L’equipe di Ri-Belli ci racconta come è andata.

“E’ stato un altro bellissimo momento di confronto, con i ragazzi guidati dall’insegnante Giusy Pardi. Come equipe eravamo presenti Letizia Cascone, Ameni Bouali, Viviana Spada e Giuseppe Licitra. Purtroppo mancavano Alice Chilcos e Lorena Galesi, in quello che è stato un momento molto vivo, emozionante e partecipato con i ragazzi.

Si tratta di giovani ormai pronti per l’esame finale di terza media e che tra poco apriranno un nuovo ciclo della loro vita.

Quando siamo arrivati, uno dei ragazzi stava leggendo alla classe gli argomenti che tratterà nel suo elaborato e, guarda caso, si parlava di Don Pino Puglisi.

Così, l’insegnante Giusy Pardi, un vero vulcano, molto immediata con i ragazzi e capace di un confronto immediato, sincero e di altissima qualità, ha colto l’occasione per parlare di Mafia, di differenze culturali e di tutti i tipi di violenza, dall’omertà alla coercizione.

Da qui è partito un confronto con i ragazzi sull’inclusione, sulla sofferenza che tutti viviamo e che ci ha portato a parlare di pandemia. Alcuni ragazzi che tratteranno le Guerre Mondiali, hanno riflettuto sul fatto che le pandemie che si sono susseguite nella storia, hanno avuto uno sviluppo e un esito particolare.

Per quanto ci riguarda, hanno sottolineato i ragazzi, al di là della sofferenza patita in questi mesi, molti hanno trovato un appiglio, quasi un surrogato, nei social, contro la solitudine e l’esclusione, coatta, dalla socialità.

Così, la dottoressa Viviana Spada e il dottor Giuseppe Licitra, hanno affrontato questo argomento, così delicato, sottolineando come la fantasia e l’idealizzazione, in una società dell’apparire più che dell’essere, possono essere il rischio nascosto dietro i social, nonostante il loro ruolo anche positivo, come detto in precedenza. E hanno messo in guardia i ragazzi dal rischio di “dipendenza”, come estraniazione dalla realtà.

Poi, si è parlato, a ruota libera, seguendo gli argomenti proposti dai vari ragazzi nelle loro tesine, di donne vittime di tratta, di intercultura e di emarginazione. Un argomento che ha visto l’intervento di Ameni Bouali, sottolineando la necessità della condivisione e del dialogo.

L’insegnante, così, ha avuto modo di agganciarsi all’esperienza della multiculturalità, sottolineando come parole, luoghi e modi di dire siciliani, abbiano, spesso, un’origine straniera, frutto dell’incontro tra i popoli che proprio dalle nostre parti ha avuto esempi particolarissimi.

Un fuoco d’artificio, quest’ora in classe, che abbiamo concluso con un grosso augurio ai ragazzi in vista delle prove che sosterranno a breve, con la speranza che il loro nuovo ciclo di studi, sia così fruttifero come quello che ormai si sta concludendo”.

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