Le Doti Educative come intervento psicosociale
di ProgettoRespiro
Nel pieno della fase operativa del progetto Respiro in sostegno degli orfani di vittime di femminicidio, selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il contrasto della povertà educativa minorile, prende il via anche l’erogazione di Doti Educative per orfani e caregivers.
Le Doti Educative sono uno strumento trasversale a tutti i programmi di Save the Children, che negli anni, grazie all’esperienza maturata sui diversi territori e in collaborazione con diversi partners di progetto, ha sviluppato una metodologia specifica che guida la loro implementazione. Portare questa expertise all’interno di un progetto che prevede molteplici livelli di intervento, contribuisce a offrire agli orfani e ai loro caregivers una presa in carico integrata e sinergica.
La Dote Educativa si concretizza in un piano individuale che viene definito in base alle caratteristiche di ciascun bambino e bambina, ragazzo e ragazza, tenendo conto delle diverse fasce d’età, necessità e desideri di ciascun beneficiario/a allo scopo di promuovere la resilienza individuale e del nucleo e di valorizzare le potenzialità di ognuno. La caratteristica dello strumento delle Doti Educative è quella di inserirsi in una presa in carico più complessa, multidisciplinare e multi-agenzia, integrandosi con gli altri interventi messi a disposizione dei destinatari e delle loro famiglie.
Le Doti Educative offrono, quindi, a bambini e bambine, ragazzi e ragazze che si trovano in condizioni di vulnerabilità, la possibilità di tornare a investire sul proprio futuro. La peculiarità di questo strumento è data dalla capacità di intercettare bisogni e desideri specifici, vulnerabilità e talenti, e rispondere a essi in maniera puntuale, generando un meccanismo virtuoso capace di rafforzare la resilienza di ognuno.
In tal senso, gli interventi orientati al supporto psicosociale, tra cui rientrano le Doti, spostano l’enfasi dalla vulnerabilità degli individui a una visione degli stessi come agenti attivi di fronte alle avversità. Hanno quindi l’obiettivo di ripristinare, mantenere e migliorare il funzionamento personale e sociale attraverso la mobilitazione delle risorse individuali e l’attivazione di reti di supporto sociale.
All’interno di questa cornice, dunque, le Doti Educative si configurano come veri e propri dispositivi di intervento che si traducono in azioni volte a sostenere il benessere di bambini, bambine, ragazzi e ragazze e delle loro figure di riferimento. La dote rappresenta uno strumento di caring finalizzato a garantire l’accesso a esperienze positive di crescita, un patto educativo, in termini di alleanza per uno sviluppo il più possibile sereno, che si instaura con i destinatari e i loro caregivers.
Le doti prevedono interventi psico-socio-educativi, strutturati in percorsi personalizzati a seconda dell’età e di esigenze specifiche e possono rientrare in più dimensioni, attivabili in considerazione del progetto di presa in carico integrata in cui sono inserite, ciascuna con finalità specifiche:
–dimensione ludico-ricreativa: lo scopo è quello di promuovere, attivare e sostenere, all’interno di un clima sereno, risorse e potenzialità di crescita individuale, di relazione e di inserimento sociale attraverso il gioco (ad esempio laboratori creativi, centri ricreativi, gite ed esperienze educative etc.)
– dimensione psico-sociale: l’intento è quello di rispondere a bisogni specifici e supportare il benessere emotivo di bambini, bambine, ragazzi e ragazze e dei loro caregivers (possono esserne un esempio percorsi di arteterapia, interventi di psicomotricità e/o logopedia etc).
–dimensione formativa e scolastica: finalizzata alla promozione e al rafforzamento dei talenti, degli interessi e delle potenzialità di ogni bambino/a e all’accompagnamento nel percorso scolastico (kit scolastici, libri, attrezzature, iscrizioni a corsi sportivi o di musica, partecipazione a viaggi, corsi di studio e approfondimento etc.)
Le Doti Educative, quindi, possono rappresentare per bambini, bambine, ragazzi e ragazze e i loro caregivers l’opportunità di rifiorire, investendo su di sé e sulla loro relazione, sulle risorse personali e sui bisogni emotivi, educativi e sociali.
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