Superare il trauma del terremoto in sella a un pony
di Opera Soc. Coop. Sociale Onlus
Le pratiche ippoterapeutiche del Centro Ippico San Lorenzo, ad Amandola.
L’obiettivo dell’adesione al progetto Resiliamoci da parte del Centro Ippico San Lorenzo, ad Amandola, è quello di aiutare i bambini che hanno vissuto l’esperienza traumatica del terremoto a superare la persistente paura portata dal sisma, anche nelle sue forme regressive e claustrofobiche che possono causare l’enuresi notturna. Il sisma ha squassato le popolazioni del fermano in più occasioni, nell’agosto e ottobre 2016 e nel gennaio 2017.
Come Centro Ippico, abbiamo valorizzato la funzione emotiva del rapporto con il cavallo e con il pony, accresciuta dalla pratica ippoterapeutica. Il Progetto si è svolto nei mesi di luglio, agosto e settembre 2018 con attività ludo- ippoterapeutica. I giochi organizzati per i bambini, in questo periodo, sono stati incentrati sulla instabilità fisica – emotivamente ansiogena – che può turbare chi fra i più giovani ha subito lo choc del sisma. Una situazione che grazie all’attività ippoterapeutica e alla sua “seduzione ludica”, gradualmente viene contenuta e compensata. Le attività di gioco con i pony e con i cavalli generano una desensibilizzazione al senso di precarietà e deprivano lo stato d’allerta della funzione ansiogena.
La relazione con il cavallo e con il pony assicura vari benefici: l’emergere del graduale processo di superamento della paura grazie al contatto con l’animale; l’emergere della dimensione emotivo-affettiva; l’allenamento a sostare in un doppio stato, quello della instabilità e precarietà posturale vinta con la concentrazione, l’autocontrollo e l’autodisciplina e quello della rassicurazione nella instabilità, data dal dondolìo proprio dello stare sul cavallo/pony che evoca –inconsciamente- il rassicurante dondolìo della culla, delle braccia materne e, prima ancora, della fase intrauterina.
Oltre all’ippoterapia che ha preso forma nel rapporto con pony e cavalli, il progetto ha visto anche l’attività in barca al lago di San Ruffino ed i giochi di gruppo fra bambini, che hanno incentivato il senso di appartenenza più che della competizione. Il sentirsi appartenente a una comunità assume funzione ansiolitica, aumenta l’autostima e la sicurezza individuale.
Gli utenti del progetto sono stati i bambini tra i 6 e i 12 anni, d’ambo i sessi, abitanti nei paesi del cratere sismico Sibillini Est, cioè nei comuni di Montefortino, Amandola, Smerillo, Monte S. Martino, Falerone, Servigliano, Montegiorgio o di altri paesi che hanno avvertito le numerose scosse sismiche. Riteniamo infatti che i bambini siano i più fragili ed esposti all’azione traumatica, ma anche i più sensibili e ricettivi alla ristrutturazione cognitiva ed alla elaborazione dei vissuti con possibile risoluzione del trauma.
Ogni “campo” ha avuto la durata di una settimana per un massimo di 25 bambini ed ha impegnato animatori, istruttrici pony, istruttori FISE, l’ippoterapeuta Anire e groom. Il “campo” si è svolto al Centro Ippico “S. Lorenzo” di Amandola, in provincia di Fermo, in un’area di assoluta sicurezza per i bambini e con la continua sorveglianza degli operatori.
È stato previsto un servizio di pulmino per il trasporto da un luogo all’altro. Con inizio alle ore 9,00 e termine delle attività alle 17,00, dal lunedì al venerdì. Tra luglio, agosto e settembre. Il pasto caldo completo –fornito da una Ditta di catering – è stato consumato presso il B&B adiacente il Maneggio S. Lorenzo, mentre le merendine del mattino e del pomeriggio sono state consumate sul luogo di svolgimento dell’attività. Il materiale didattico, ludico o d’uso è fornito dall’organizzazione del “campo”.
Particolarmente significativa la giornata dei genitori, gestita principalmente dai bambini stessi. Qui le mamme e i papà hanno potuto vedere la funzione degli educatori del Centro, cioè il loro ruolo di accompagnatori e facilitatori dell’espressione dei figli e della cooperazione tra loro.
Le schede di valutazione pervenute confermano ampiamente la soddisfazione dei ragazzi, ma non meno l’apprezzamento dei genitori che hanno notato cambiamenti positivi nelle condotte dei figli, i quali, prima del centro estivo rivelavano paure di abbandono o insicurezze relazionali.
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