Jasmina: un percorso emancipativo sostenuto
di Società Dolce
Il progetto Rapporti Corti prevede la presa in carico di nuclei familiari residenti in Bolognina, con l’obiettivo di accompagnarli in un percorso emancipativo sostenuto, co-progettando interventi personalizzati, avvalendosi di azioni di mediazione all’abitare, sostegno genitoriale, opportunità educative e culturali, insegnamento della lingua italiana.
Ogni percorso tailor made dura un anno, nel corso del quale le famiglie sono accompagnate dal case manager e dal mediatore abitativo nella varie fasi progettuali: partendo da una analisi dei loro bisogni e delle loro risorse e con l’obiettivo finale di promuovere un cambiamento positivo e strutturale del contesto di vita dei minori.
A conclusione della prima annualità di Rapporti Corti condividiamo l’esperienza diretta di uno dei protagonisti di questo percorso.
La famiglia di Jasmina, di origine marocchina, è composta da padre, madre e due bambini. Al colloquio motivazionale ci racconta che lei e il marito lavorano e che hanno due figli, di cui uno con difficoltà di apprendimento. Jasmina è una donna sorridente, che ha voglia di fare delle esperienze di condivisione perché, nonostante gli anni a Bologna, non ha instaurato molte relazioni. Decidiamo di proporle di aderire al progetto e fissiamo un incontro per definire insieme il patto sociale e educativo, che sancisce le attività e gli obiettivi del progetto.
Concordiamo le attività per potenziare le relazioni che la sua famiglia intrattiene sul territorio e così cominciamo: i bambini frequentano con costanza e determinazione il corso di basket, tutta la famiglia partecipa settimanalmente agli spettacoli al Teatro Testoni e agli eventi di comunità.
Durante un colloquio intermedio, Jasmina prende coraggio e ci racconta delle difficoltà di relazione con i vicini di casa, che la accusavano di fare rumori in casa tutto il giorno, anche se in realtà durante la giornata nessuno fosse in casa. Questa situazione causava preoccupazione e stanchezza a lei e alla sua famiglia. Concordiamo l’attivazione di un percorso di mediazione abitativa per sostenerla, sia nella comunicazione con i vicini di casa che nelle relazioni con Acer (Azienda Casa dell’Emilia Romagna), gestore dei caseggiati di edilizia popolare in cui Jasmine risiede.
Alla fine del progetto, la incontriamo per capire insieme i progressi fatti: oggi Jasmina ha ampliato le occasioni di relazioni sociali, ha capito l’importanza delle attività per i figli nella loro crescita, tanto da rinnovare l’iscrizione al corso di basket a proprie spese, le difficoltà con i vicini restano ma le affronta con più tranquillità e coraggio. Il percorso di autonomia è ormai avviato e Jasmina sa che può ancora contare sulla nostra presenza, partecipando alle attività di Rapporti Corti aperte alla cittadinanza. Ancora oggi, infatti, continua a frequentare lo spazio considerandolo un punto di riferimento.
(photo @wayhomestudio)
Ti potrebbe interessare
La mediazione necessaria
di Società Dolce
A cura di Università di Bologna – Dipartimento di Sociologia e Diritto dell’Economia Come avete conosciuto Giulia? Vi ha suggerito qualcuno di...
Noi siamo qui: un percorso di comunità
di Società Dolce
A cura di Seneca Impresa Sociale Un percorso di orientamento sociale: ecco di che cosa si occuperà il facilitatore di comunità nel...
Un Punto di ascolto come luogo di accoglienza e supporto
di Società Dolce
A cura di Arca di Noè Cooperativa Sociale Nell’ambito del progetto Rapporti Corti, una delle principali azioni riguarda la mediazione sociale e...