Tutti vorremmo avere un mediatore di comunità nel nostro condominio
di Società Dolce
A cura di Arca di Noè Cooperativa Sociale
Nei contesti di edilizia popolare ci si trova spesso di fronte a situazioni di fragilità socio-economica che creano tensioni e disagi dentro e fuori le residenze. Queste situazioni richiedono l’avvio di azioni per potenziare le relazioni di prossimità e la coesione sociale, nonché forme di responsabilità solidale nella collettività. L’obiettivo che si pone una figura di mediazione di comunità è quello di facilitare i legami e rinsaldare i rapporti nel e con il quartiere, migliorando la qualità del vivere e dell’abitare di tutti.
Il progetto multisettoriale Rapporti Corti propone questo tipo di modello ai residenti dei caseggiati di edilizia popolare ACER situati nel cuore della Bolognina, della prima periferia bolognese. Si tratta di contesti abitativi protetti che ospitano nuclei famigliari fragili, nei quali la conflittualità è un elemento costante e spesso intrecciato a condizioni di marginalità o di disagio sociale.
La Cooperativa Arca di Noè sin dal 2001 agisce con un approccio multisettoriale per la creazione di percorsi di inclusione sociale di categorie svantaggiate e a rischio di emarginazione partendo da una domanda fondamentale: cosa significa nella pratica fare lavoro di comunità e qual è il ruolo della mediazione sociale?
Il mediatore sociale e abitativo vuole favorire l’emersione dei bisogni e delle risorse degli abitanti e dei nuclei familiari, attraverso un lavoro maieutico di valorizzazione di forme di cooperazione e solidarietà che sono già presenti ma che necessitano di essere rafforzate e maggiormente riconosciute dagli abitanti del territorio.
Più nella pratica, questo significa accompagnare gli abitanti al corretto utilizzo dei servizi del territorio; promuovere azioni di contrasto alla morosità inconsapevole; diffondere una cultura di convivenza sostenibile per ridurre gli attriti attraverso il contatto e l’accettazione reciproca delle differenze. Il tutto orientato al cogliere nel conflitto una forma di cambiamento, facilitando la comunicazione e intervenendo per creare una trasformazione.
In sintesi, non si tratta solo di un intervento di gestione dei conflitti di vicinato nei momenti di litigio o in situazioni emergenziali. Nella visione di Arca di Noè il mediatore sociale ha specifiche competenze nell’ambito della relazione e dell’ascolto attivo, gestione dei conflitti, animazione di comunità, lavoro di rete, politiche e servizi abitativi e gestione condominiale.
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