Roma. Una festa di comunità: finalmente insieme, finalmente allegri
di cemeadelmezzogiorno
Roma. Lo scorso sabato 26 marzo nel cuore di Torpignattara, in V Municipio, si è svolta La Festa della Comunità. che è stato inserito nelle iniziative dell’evento Insieme per il Bene Comune – Good Deeds Day. L’iniziativa cittadina viene organizzata ogni anno dal CSV Lazio e riunisce per un week-end sui vari municipi di Roma le attività e le feste di territorio, in cui diverse associazioni si riuniscono per mostrare e valorizzare le buone pratiche sviluppate, coinvolgendo famiglie in eventi conviviali. La manifestazione culmina poi nella giornata della domenica, in cui si svolge la stracittadina, una maratona di 5 km che termina al Circo Massimo, in cui vengono allestiti stand dimostrativi delle associazioni romane.
Il progetto Radici di Comunità aveva già organizzato un’iniziativa simile nella primavera del 2019, prima del ovid, sempre a parco Sangalli, poi per la pandemia le occasioni di incontro sono purtroppo diminuite drasticamente…
Quest’anno, con l’arrivo della primavera, ci voleva proprio una bella festa, in cui ritrovarci con le associazioni che, nell’ambito del progetto, hanno collaborato per tre anni sul territorio del V Municipio! Sono stati contattati gli organizzatori del mercato contadino dell’Agro Romano, che da anni riunisce contadini locali ogni sabato mattina, i referenti del Comitato spontaneo Acquedotto Alessandrino, che da anni si occupano della cura del parco e con il gruppo di lavoro delle associazioni partner di progetto, attive in V Municipio, siamo partiti con l’organizzazione. Il tema: il ritorno della primavera!
Il risultato è stata una bellissima festa di comunità, che si è svolta dalle ore 10:00 alle 13:00 con un sole intenso, quasi estivo, che ha dato modo di partecipare a tante famiglie del quartiere e a più di 50 tra bambini e ragazzi, con altrettanti genitori che hanno potuto approfittare della bella giornata per sperimentare le attività proposte. La festa è stata organizzata grazie alla partecipazione di 8 operatrici, 3 tirocinanti e una volontaria del servizio civile.
Il Cemea del Mezzogiorno ha allestito una postazione di laboratorio per la costruzione di giochi e oggetti volanti con i più piccoli, che in alcuni casi sono stati aiutati dai genitori. Tra aquiloni e palle comete (anche dette “boulas” nella giocoleria), il cielo si è riempito di colori e il sole ha reso la giornata di incontro all’aria aperta ancora più speciale. Per festeggiare la primavera abbiamo costruito fiori di carta riciclata e colorata, abbiamo disegnato anche a terra con i gessi… Esprimersi nella decorazione del proprio oggetto volante, correre e giocare ha dato ai partecipanti un nuovo senso di libertà!
Il CERF ha presentato un laboratorio dal titolo “Immagini ed emozioni”, in cui a partire da carte narrative con immagini evocative, ai bambini e alle bambine è stato chiesto di esprimersi creativamente con un disegno che rappresentasse e facesse emergere le proprie emozioni. Nel laboratorio sono stati convolti 10-15 bambini e bambine.
Il Semaforo Blu ha proposto delle “letture sotto l’albero”: un’operatrice itinerante ha creato diverse postazioni di lettura per cercare di intercettare i bambini e le bambine presenti e poter leggere loro delle storie. A seconda della fascia d’età, sono stati letti albi illustrati adatti all’uditorio. I libri scelti avevano tutti in comune la tematica ambientale, racconti di natura e di animali, di corrispondenze fra mondo vegetale ed esseri umani, ed avevano illustrazioni coerenti con la cornice del parco. Il risultato dell’attività è senz’altro positivo: le bambine ed i bambini si sono lasciati coinvolgere con entusiasmo, hanno prestato attenzione e risultavano particolarmente ben disposti, anche grazie al clima generale di festa e di fermento.
Ruota Libera Teatro, all’interno della festa di comunità, ha proposto tre attività che si sono svolte in contemporanea: sono state allestite tre postazioni, per poter estendere le possibilità di partecipazione ad un target dai 2 ai 99 anni: la postazione face painting dedicata al pubblico più giovane, la postazione laboratoriale del “Bonseki” a cui possono partecipare tutti ( secondo le proprie possibilità e le proprie capacità), e l’angolo del video box, per raccogliere le testimonianze dei partecipanti.
Laboratorio “Bonseki” (Giardino Zen): Utilizzando materiali di riciclo i partecipanti sono stati invitati a creare il proprio Bonseki ( Giardino zen da tavolo). Coperchi di scatole, sottovasi o contenitori in disuso, sono diventati gli sfondi per sabbia/sale, su cui ognuno ha sistemato sassi, rametti, conchiglie e propri manufatti. In seguito con stuzzicadenti e tappi di sughero sono stati creati dei piccoli utensili, utili per tracciare le linee sul substrato granuloso. Questa attività, che viene considerata una vera e propria pratica di meditazione, ha aiutato i partecipanti a concentrarsi sulla sabbia e sulle figure che sono riusciti a realizzare, e sul piacere estetico e compositivo che ne deriva entrando in uno stato di calma, serenità e pace interiore.
“Faccia fiorita” (Face Painting): angolo di face painting dove i bambini hanno potuto farsi dipingere per sentirsi protagonisti dell’evento. La postazione è stata gestita in sicurezza, con mascherine ffp2 e sterilizzando i pennelli del trucco facciale dopo ogni utilizzo.
“Le risposte della memoria” (Videobox): angolo dedicato alle testimonianze di coloro che hanno voluto dire la loro sull’evento, sulle attività di aggregazione, sulle possibilità vissute o immaginate tra il pre ed il post pandemia. Con l’intento di raccogliere testimonianze video tra giovani e non, per poi creare un breve video documentario dell’evento e del momento.
Questa festa della comunità ci ricorda come il senso profondo del progetto Radici di Comunità sia quello di generare occasioni, siano esse ponti fra professionisti del Terzo settore e famiglie, conoscenza, stima e collaborazione fra diverse realtà lavorative, capaci di creare azioni complementari e per questo più efficaci ed incisive, gettare le basi per una coscienza comune, che percepisca come necessità farsi comunità educante in tutte le sue parti, perché ognuno, nel proprio ruolo, sia esso generazionale o di competenza, ha qualcosa da insegnare, qualcosa da apprendere e molto da donare.
Le fotografie sono di Carlalberto Mattaroli
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