Subiaco. Il bilancio positivo del progetto “Radici di Comunità”

di

di Sarah Parisi
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Si è svolto il 10 giugno nella biblioteca comunale di Subiaco (Roma) “Raccontiamoci”, l’evento di chiusura del progetto “Radici di Comunità”, cui ha partecipato anche il sindaco Domenico Petrini, che ha ringraziato per i risultati raggiunti e si è detto disponibile a dare continuità alle azioni più riuscite e necessarie per il territorio, tra cui lo sportello di ascolto psicologico.

Sono stati tanti gli interventi e denso il dibattito. Maria Sole La Torre, vice presidente della cooperativa la Fonte 2004, che ha fatto l’introduzione iniziale e presentato la giornata.

Nolia Ricci, dell’istituto dell’I.C. di Subiaco e membro della Funzione area inclusione e sostegno, ha ricordato l’importanza per la comunità educante di abbracciare ogni diversità. La scuola ha puntato al Ben-Essere  degli alunni come base per costruire gli apprendimenti ed edificare la personalità. I saluti della DS Fubelli hanno fatto emergere come l’attenzione alle emozioni e all’effettività siano la chiave del successo educativo.

Poi Maria Cristina Brugnano, presidente del Cemea del Mezzogiorno, capofila di progetto “Radici di Comunità”, ha presentato la metodologia dell’educazione attiva dei Cemea e ricordato la grande sfida che ci si è trovati ad affrontare quando la pandemia ha costretto a ripensare gli incontri formativi a distanza.

Sarah Parisi, responsabile e coordinatrice del progetto Radici di Comunità per il Cemea del Mezzogiorno, ha fatto una panoramica dei territori, dei partner e delle azioni previsti dal progetto. Ha fatto un ringraziamento speciale per il grande impegno alle insegnanti referenti della scuola, alle operatrici di La Fonte 2004, ma anche degli altri partner che si sono messi in gioco su questo territorio pur venendo da Roma… Le attività svolte non sono state tantissime, soprattutto a causa del Covid, che ha impedito che i percorsi intrapresi nel primo anno (2019) fossero portati avanti in continuità… Ma il confronto e il rapporto tra i partner e la scuola è rimasto sempre vivo: si è ragionato su come poter ripensare le attività, nell’attesa di poterle riprendere, facendo riferimento a spazi all’aperto e al lavoro in piccoli gruppi. Molte ore sono state rimodulate a favore soprattutto dello sportello d’ascolto psicologico, rafforzandolo e mettendolo a disposizione oltre che della scuola, anche del Comune tutto, attivando un numero telefonico dedicato durante il lockdown.

Enza De Roma. di La Fonte 2004, che è stata la persona che più è entrata nel dettaglio nella descrizione del lavoro dello sportello d’ascolto, fornendo un riscontro specifico con dei dati di persone partecipanti: si è riscontrato un incremento sempre crescente, che porta alla conclusione di quanto sia un’azione fondamentale da sostenere per il futuro. L’intervento ha anche raccontato gli inizi del progetto, facendo emergere la sua flessibilità, mostrando come  ciò che ha rappresentato l’inizio dell’attività sia poi stato continuamente rivisto e rimaneggiato per poter rivedere quello che non stava funzionando e aggiungere altro  per riadattarsi alle ricadute che la pandemia aveva portato e anche lasciato. Fondamentale per questo è stato il lavoro di rete continuo con la scuola e il Comune. A testimonianza di ciò, nell’ultimo anno scolastico il progetto “Radici di Comunità” è stato coinvolto nel progetto “Emozioniamo…ci”, fortemente voluto dalla Dirigente dell’ I.C.: all’interno di esso è stato dato un supporto oltre che una formazione sulle emozioni ai genitori della scuola dell’infanzia e della scuola primaria.

Anna Romani, insegnante della primaria nonché membro della Funzione area inclusione e sostegno dell’I.C. Subiaco, ha sottolineato le caratteristiche dell’istituto in termini di numeri (18 plessi, distribuiti in 5 Comuni, alunni che provengono da un gran numero di paesi limitrofi, presenza di un numero elevato di alunni con disabilità e DSA). Per le caratteristiche di eterogeneità dell’istituto, fondamentale è stata la creazione di una rete con gli enti locali, i servizi sanitari e i servizi sociali, per raggiungere l’obiettivo di essere un punto di riferimento sul territorio per le famiglie e per i bambini. Il progetto di Radici di Comunità ha quindi trovato un terreno fertile in un istituto che crede fortemente nell’inclusione e nel lavoro di rete. Lo sportello d’ascolto è diventato supporto e risorsa, i laboratori hanno accompagnato in classe il ritorno alla normalità e la forte volontà di continuare ad offrire questa opportunità ai bambini è stata la carta vincente del lavoro di rete e di dialogo che ha caratterizzato questo progetto.

Alessandra Raineri del CERF ha parlato poi del lavoro del Comitato Locale Integrato sul territorio di Subiaco: innescare un processo che «coinvolga bambini, genitori, insegnanti, amministratori, operatori sociali e strutture sociali e istituzionali nelle quali agiscono», è operazione complessa, che richiede consapevolezza e tempi adeguati.  Il Comitato locale integrato è alleanza tra i soggetti della comunità educante, consapevoli del valore dell’agire comune, della cura del proprio territorio e della sua comunità – in particolare verso bambini e ragazzi, tutti e soprattutto i più fragili. Il Comitato Locale Integrato di Subiaco è un esempio di impegno e lavoro che, possiamo dire, al termine di Progetto, sembra aver prodotto sinergie e azioni di grande rilievo.

Prima della pandemia, tra l’altro era stata lanciata una proposta, quella di «creare in link tra le scuole di Subiaco e l’istituto Uruguay, nel 3° Municipio a Roma: due territori collegati dal fiume Aniene che le collega. Si potrebbero costruire scambi tra ragazzi, in modo che possano a turno accogliere e presentare il proprio territorio agli altri e andare a visitare quello dell’altra scuola…Oltre alla storia dell’arte, la storia, la geografia, si potrebbe dare più risalto alla parte naturalistica, con l’apporto dell’associazione Amici dei Monti Simbruini e dell’associazione Ethea, che gestisce con i volontari il polo museale e organizza altre attività sul territorio». Questo, forse, sarebbe il momento giusto per riprendere la proposta.

Così come sarebbe il momento per costruire una serie si incontri frequenti – ovviamente online – con tutti i Comitati Locali Integrati dei vari territori, per provare a pensare insieme il futuro di una scuola che non si è ancora ripresa dai problemi creati dalla pandemia.

Intanto, unico esempio su tutti i territori di Radici, l’IC di Subiaco lascerà sempre aperta la scuola allo Sportello di Ascolto in presenza gestito da La Fonte, nella consapevolezza di quanto sia fondamentale fornire a ragazzi, genitori e insegnanti uno spazio di ascolto in un momento così delicato, per arginare le ansie e prevenire disagi maggiori. Lo Sportello scolastico lavora molto, accoglie chi viene lì indirizzato dall’assistenza sociale del Comune e funziona da ponte anche verso il Servizio ASL materno infantile: è percepito come servizio di maggiore prossimità per agganciare situazioni problematiche.

Mariella Procacci de Il Semaforo Blu ha condiviso la buona riuscita dei percorsi di letture portati avanti con continuità per i tre anni di progetto con i bambini e le bambine della primaria e culminato nell’ultimo periodo con un percorso sul libro “Zelda Mezzacoda” della casa editrice romana L’Altracittà media e arti, che ha visto la sua conclusione con un incontro a cui hanno partecipato l’autore del libro Filippo Golia e l’illustratrice Valentina Marino, rivolto a tutte le cinque classi coinvolte quest’anno.

Una grandissima sorpresa sono stati i bambini che hanno partecipato all’evento e hanno preso la parola per raccontare e dare testimonianza di quanto questo percorso li abbia arricchiti. In modo particolare, Mattia ha mostrato il lavoro che ha fatto in questi mesi, come del resto i suoi compagni e le sue compagne, guidati dall’Insegnante Federica Ciocchetti: un diario ispirato al libro, per raccogliere pensieri e parole attorno all’esperienza della lettura in classe e alla storia di Zelda, una cagnolina che racconta il periodo del lockdown dal suo punto di vista.

Giusi Marruzzo di SPIGA (Società di Psicoanalisi Interpersonale e gruppo Analisi) ha presentato il laboratorio “Identità e appartenenza”, che si è svolto in collaborazione con alcune insegnanti della scuola secondaria, tra cui Iole Tollis e Rita Troja, e ha coinvolto nel primo anno di progetto due classi, che hanno dato vita all’evento di ottobre 2019, grazie agli approfondimenti alla storia l’arte e le tradizioni della ricchissima cultura di Subiaco. Quest’anno il laboratorio si è svolto in una prima e ha coinvolto i ragazzi e le ragazze in un percorso più introspettivo, per promuovere il linguaggio emotivo. Anche in questo caso c’è stata a sorpresa la testimonianza diretta di alcuni dei ragazzi e le ragazze che hanno partecipato al percorso che si è svolto nell’arco dei tre anni, dove ancora una volta sono stati protagonisti e soggetti attivi delle esperienze che li hanno coinvolti.

Maria Rosaria D’Agostino del Cemea e l’insegnante Rita Troja hanno infine raccontato il laboratorio “La scienza: un gioco da ragazzi”, che si è svolto nei mesi di ottobre e novembre 2021, coinvolgendo due classi della secondaria di primo grado per 5 incontri da due ore l’uno.

Le classi hanno partecipato con interesse alle attività e, in particolare con la classe prima, è emersa la necessità di lavorare sul piano relazionale, della gestione emotiva e del confronto tra pari, componenti che hanno certamente risentito dei 2 anni di restrizioni legate alla pandemia.

Ai laboratori hanno preso parte le insegnanti di matematica e scienze delle due classi, con le quali c’è stato un confronto costante sia rispetto ai contenuti che alle dinamiche emerse nel corso degli incontri.

 

 

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