A Roma, scuola aperta e sinergie per costruire comunità educante
di cemeadelmezzogiorno
di Laura Cardia (Associazione Aurora) e Giuseppina Marruzzo (Associazione S.P.I.G.A)
Venerdì 31 gennaio nell’IC Uruguay nel III Municipio di Roma, c’è stata la presentazione delle attività extra-scolastiche finalizzate al coinvolgimento della comunità educante a partire dall’infanzia/adolescenza e dagli spazi della scuola aperti al territorio. Questi ultimi sono stati individuati nel plesso Bartali e da febbraio 2020 saranno teatro delle attività in cui mondo degli adulti e mondo dei ragazzi entreranno in sinergia per creare percorsi di crescita.
Gli spazi per la comunità educante
Grazie a questa iniziativa è stato possibile aprire la scuola in orario del primo pomeriggio al territorio, potendo condividere uno spazio dedicato per il coinvolgimento della comunità educante, in cui «il mondo adulto si ritrova, si attiva ed evolve intorno all’infanzia, riconoscendola radice dello sviluppo integrato della comunità».
All’interno del Plesso Bartali ci sarà uno Spazio Laboratorio della “Comunità Educante”, punto di incontro delle iniziative che gli attori sapranno e vorranno mettere in campo per “interagire ed evolversi intorno ai bambini,” attivando iniziative di socializzazione educativa dentro e fuori della scuola. Ci riferiamo ad insegnanti, genitori, anziani, educatori, AEC, associazioni locali e tutti quegli adulti interessati a contribuire alla realizzazione del progetto, nell’obiettivo comune di contrastare la povertà educativa, attraverso azioni di coinvolgimento e di sostegno alla scuola e al territorio.
Le sinergie con Unicef
Nella stessa giornata, la presentazione delle attività del progetto Radici di comunità, a cura di Sarah Parisi, si è intrecciata con una delle attività del progetto UNICEF, Lost in education, coordinato dal community manager David Mannini. Si tratta di un progetto multiregionale approvato attraverso il Bando Adolescenza, che coinvolge adolescenti dagli 11 ai 17 anni, iniziato da un anno su varie regioni italiane con l’intento di contrastare la povertà educativa e la dispersione scolastica. I due progetti, Radici di Comunità e Lost in education, hanno molti punti in comune su cui si possono costruire delle sinergie e una comunità educante, attraverso incontri e laboratori partecipativi misti.
Un obiettivo comune è quello di collegare le associazioni, le persone e le realtà del territorio costruendo e intensificando la rete di relazioni: vanno create delle occasioni di incontro e di scambio, affinché le persone possano comprendere come poter agire insieme per migliorare il proprio contesto territoriale, in un’ottica di costruire dei progetti e delle ulteriori azioni sostenibili anche dopo la fine del progetto.
Verso il Comitato Locale Integrato
Scopo condiviso del progetto Radici di Comunità è anche quello di costruire un Comitato locale integrato, coinvolgendo il territorio anche fuori dalla scuola, che si potrebbe mettere in rete con i laboratori di attivazione territoriale proposti dall’Unicef. In questo modo si potrebbero organizzare degli incontri di confronto e riflessione, a partire dai bisogni del territorio per individuare strategie e progettualità ed incidere modificando positivamente queste condizioni, anche ponendole all’attenzione delle istituzioni locali.
Sulla base di questi intenti condivisi, si è iniziata a creare una prima mappatura della comunità e delle realtà territoriali del III Municipio, secondo la prospettiva di tutti i presenti, piccoli e grandi. Nella giornata, infatti, sia gli alunni e le alunne, sia insegnanti e genitori hanno individuato su una mappa i punti vivi e vitali del territorio, in quanto aggregazione e scambio di relazioni e i punti potenzialmente vivibili, ricchi di risorse educative. Come auspicato dalla referente di plesso, la professoressa Paola Strano: «È importante la conoscenza e la consapevolezza degli spazi, dove si possano cioè costruire incontri non casuali, ma significativi e una comunicazione efficace».
Con queste premesse auguriamo a tutti e tutte un buon viaggio!
Ti potrebbe interessare
Supportare gli insegnanti è importante: anche loro sono sotto stress
di cemeadelmezzogiorno
ROMA. Supportare gli insegnanti, perché i bambini imparino meglio. In un periodo storico in cui ci si sente spesso limitati o chiusi...
Roma. Un centro estivo creativo e… sostenibile
di cemeadelmezzogiorno
«Io sono felice di stare al centro estivo il primo giorno ho pianto, poi mi hanno fatto vedere una cosa in segreto poi...
All’Università di Cassino un master per studiare la povertà educativa
di cemeadelmezzogiorno
di Di Eleonora Di Maggio