Lo sviluppo della comunità ha le proprie radici nei bambini
di cemeadelmezzogiorno
Il progetto “Radici di Comunità” vuole contrastare la povertà educativa, da una parte aiutando i bambini a scoprire le proprie capacità e potenzialità, dando loro strumenti e fiducia per crescere, e dall’altra sostenendo i genitori nel difficile compito di educare (e magari di crescere insieme ai propri figli).
Si tratta di un progetto selezionato da Con i Bambini nell’ambito del Fondo per il Contrasto della povertà educativa minorile. Ha durata triennale ed è stato ideato da una rete di associazioni, enti non profit e istituti scolastici, che condividono un’idea di fondo: per rispondere al problema della povertà educativa occorre rimettere in gioco e costruire un’alleanza tra tutti i soggetti della comunità educante, che restituisca ad ognuno il valore educativo e culturale della propria presenza. Per questo coinvolge, oltre ai bambini stessi, genitori, insegnanti, amministratori, operatori sociali e le strutture sociali e istituzionali nelle quali agiscono.
Gli obiettivi
Il mondo adulto si ritrova, attiva ed evolve intorno all’infanzia, riconoscendola radice di sviluppo integrato della Comunità. In particolare, gli obiettivi del progetto sono:
- Riappropriazione della scuola e degli spazi comuni
- Sostegno della genitorialità e coinvolgimento delle famiglie
- Coinvolgimento e allargamento della comunità educante
- Promozione delle competenze cognitive e non dei minori
I destinatari
Destinatari diretti del progetto sono 5.600 minori tra bambini e bambine della scuola primaria e preadolescenti della secondaria di primo grado e le loro famiglie, gli insegnanti e tutto il personale delle scuole coinvolte.
Destinatari indiretti sono tutti i bambini, le bambine e i preadolescenti dei territori coinvolti e le loro famiglie, ma anche scuole, istituzioni locali, terzo settore e attività produttive. In sintesi, la comunità educante.
La strategia
Il progetto adotta le metodologie dell’educazione attiva, prevedendo un fare condiviso e aperto alla partecipazione degli attori locali. Tutto questo sarà accompagnato da azioni di riflessività che attivino le famiglie, gli insegnanti e le comunità locali nel riorganizzare il pensiero e i “luoghi comuni” intorno alle questioni educative.
L’obiettivo di riattivare la comunità educante non può ignorare che essa non è disgiunta dalla comunità politica e che la capacità di gruppi di famiglie di pensare ai propri figli come attori del territorio, oltre a sviluppare Beni Comuni territoriali, richiede ascolto e scelte da parte delle amministrazioni, scolastiche e locali, per riprendere il filo di una politica della comunità che sappia vivere insieme con fiducia.
I territori
Il progetto coinvolge tre macro-aree:
- Roma città, in particolare il Municipio 3 con i quartieri Cinquina, Settebagni, Bufalotta e Porta di Roma e il Municipio 5, in particolare con la zona di Centocelle e Tor De Schiavi;
- provincia di Roma e Litorale Sud, in particolare Subiaco, Anzio e Nettuno;
- Latina, in particolare i quartieri di Nuova Latina e Nascosa.
Le azioni
Il progetto si articola in azioni molto diverse tra loro.
Attività nella scuola e negli spazi comuni. Attraverso le “Iniziative di socializzazione educativa”, le scuole si apriranno al territorio e diventeranno sede di alcune attività del progetto.
Famiglia. Per aiutare i bambini a costruire relazioni di fiducia con i genitori, verso il contesto e verso se stessi, il progetto prevede la costruzione di Spazi di ascolto per i genitori e di Corsi e laboratori di potenziamento delle competenze genitoriali.
Comunità educante. Verranno attivati Comitati integrati con insegnanti, genitori e operatori della rete locale. I Comitati saranno i centri organizzativi delle attività di animazione territoriale e il luogo degli scambi metodologici, finalizzati a produrre proposte per affrontare difficoltà via via individuate. Verranno inoltre proposte attività per la scoperta del territorio: gite, uscite e iniziative di socializzazione in piazze e cortili.
Promozione delle competenze cognitive e non. Il progetto prevede una serie di attività differenziate per coinvolgere i bambini in percorsi di conoscenza, per accompagnarli nello sviluppo di relazioni, per permettere loro di acquisire competenze cognitive. In particolare ci saranno azioni di prevenzione al bullismo, sull’apprendimento e il riconoscimento delle proprie emozioni, sulla salute (nel senso di una educazione ad una alimentazione sana ed equilibrata), sulle capacità di lettura, sulla padronanza della lingua, per la riduzione del gap digitale, l’apprendimento del coding e delle discipline STEM. Non mancheranno il sostegno e orientamento nei passaggi scolastici.
I partner
Il progetto nasce dal lavoro per lo sviluppo di partnership del progetto Territorio Europa (TEU), promosso dal CSV del Lazio, di cui Cemea del Mezzogiorno è socio e partner.
Sono partner del progetto, oltre a Cemea che ne è capofila: Acli Provinciali di Latina, APS Con_tatto, Associazione Centro Ricerche per la Famiglia, Associazione di volontariato Raccontarsi Raccontando, Associazione Pontireti onlus, APS Aurora, Auser di Latina, Cammino, CSV Lazio, Comune di Latina, Comune di Subiaco, Confraternita delle Stimmate di Cisterna, APS Fantasticart, Associazione di Volontariato Filobus 75, Focus- Casa dei Diritti Sociali, I.C. Artemisia Gentileschi (ex Tor De schiavi), I.C. Uruguay, I.C. Don Milani (Latina), I.C. Anzio III, I.C. Nettuno I, I.C. Subiaco, La Fonte 2004, Cooperativa sociale Progetto 2000, Cooperativa sociale Ruotalibera, SPIGA (Società di Psicoanalisi Interpersonale e Gruppo Analisi), Associazione Il Semaforo Blu, Studio Ros (RisorseObiettiviStrumenti).
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