Leggimi forte. Le fiabe sono vere?
di natiperleggere
La mia prima e ultima filosofia, quella a cui credo con incrollabile certezza, l’ho imparata nella mia stanzetta di bambino…le cose a cui credevo di più allora, e a cui credo di più oggi, sono quelle che vengono chiamate fiabe
(Bruno Bettelheim da “Il mondo incantato”)
Narrata inizialmente attorno a un focolare come momento di ritrovo oppure durante lavori comuni che non impegnavano particolarmente la mente, la fiaba era una forma letteraria che non apparteneva esclusivamente alla categoria dei bambini, ma veniva apprezzata ugualmente anche dagli adulti come piacevole intrattenimento. Con il passare degli anni il diritto di fiaba, che prima apparteneva a chiunque, venne segregato al mondo dei più piccoli: con l’avvento della scrittura e dei libri si perse anche il senso dell’oralità che le fiabe avevano sempre portato con sé.
La voce però, “rimane l’elemento del contatto più intimo, più antico, più ravvicinato”, lo scambio vivo e corporeo fra chi narra e chi ascolta.
Le fiabe hanno una natura sociale, sono il collegamento unico tra realtà e immaginazione e il primo canale e metodo elementare per la presentazione della società al bambino. Gran parte della conoscenza di un bambino viene acquisita, dunque, attraverso le fiabe: i bambini apprendono, ad esempio, le caratteristiche del mondo naturale, dei vari animali della foresta e le abitudini e caratteristiche della vita; imparano come i pesci respirano e si muovono, il cambiamento delle stagioni e l’alternarsi di vento e nuvole. I bambini comprendono anche le più semplici relazioni interpersonali della vita sociale, imparando a distinguere verità, bontà e bellezza della vita da falsità e cattiveria. In molte fiabe vengono utilizzati simboli e metafore per insegnare alcuni preziosi valori della vita, facendo emergere comportamenti di inganno, abuso e violazione per evidenziare i metodi per affrontare questo tipo di azioni malvagie.
La fantasia è il nucleo e la vita delle fiabe.
Da sempre, infatti, tutte le fiabe più riuscite utilizzano una fantasia spiccata e meravigliosa che vince i piccoli lettori: è dinamica, positiva, salutare e allo stesso tempo in accordo con i loro tratti psicologici. Per le loro caratteristiche distintive psicologiche e fisiologiche, i bambini amano particolarmente questo genere letterario per la storia, la trama, i personaggi e la ricchezza delle soluzioni. Se da un lato, la fiaba riesce a riflettere i tratti caratteristici dello sviluppo psicologico dei bambini, adattandosi ai bisogni di tale fase; dall’altro accetta i limiti del livello di sviluppo psicologico stesso. Di conseguenza questo genere di opere viene accettato e compreso maggiormente dai bambini, sopra i 3 anni d’età.
Le fiabe dunque, usate al momento giusto, aprono a nuove germinazioni. Contengono, infatti, prove, sconfitte, vittorie, rinascite, agnizioni, quindi contraddizioni, dolori, sofferenze, suspense, gioie, sollievo, amarezze…tutto. Pongono domande. Proprio come i bambini. E, come i bambini, può succedere che facciano paura agli adulti.
Eccoci con qualche consiglio:
Jacob e Wilhelm Grimm – Tutte le fiabe – A cura di Camilla Miglio. Con 24 tavole di Fabian Negrin -Donzelli editore
Questo volume con le straordinarie illustrazioni di Fabian Negrin, riporta alla luce per la prima volta in traduzione italiana le 156 storie originarie raccolte dai Grimm duecento anni fa: più vicine al sentire del popolo, e dunque dirette, quasi teatrali, adatte insomma ad essere lette ad alta voce, proprio come i fratelli le trascrissero da raccontatrici e raccontatori, ascoltandoli accanto al focolare, in giardino, nei momenti di riposo dei giorni di festa. È dunque con questa raccolta che essi diedero vita al mondo delle fiabe così come noi oggi lo conosciamo, ricco e luccicante nelle vesti sfarzose di re, principi, regine e principesse, ma anche misero eppure autenticamente vivace nel popolo di pescatori, minatori, contadine, sempliciotti e astuti che percorrono in lungo e in largo boschi e campagne. E poi animali di ogni genere, di terra, d’acqua e d’aria, che bisticciano, combattono, si aiutano e si amano proprio come i loro padroni, quando poi non si rivelano dotati di parola o addirittura umani imprigionati in un corpo di bestia per via di un incantesimo.
Fiabe per occhi e bocca di Roberto Piumini e illustrate da Emanuela Bussolati – Einaudi ragazzi
C’era una volta Cappuccetto Rosso, C’era una volta Cenerentola, C’era una volta Hansel e Gretel, C’era una volta un gatto con gli stivali: quattro classici C’era una volta in forma di ballata. Racconti che si fanno magici di riga in riga grazie alla musica delle parole, al loro suono divertente, o spaventoso, e alla più affettuosa delle rime possibili: quella baciata. Racconti che si fanno immagine, letteralmente, di riga in riga, con i piccoli disegni deliziosi di Emanuela Bussolati. Quattro Ballate scritte in rima baciata da Roberto Piumini pubblicate nella collana “Le letture” nei primi anni ’90.
Fiabe sonore, A mille ce n’è…
Alzi la mano chi non torna di colpo all’infanzia alle note di “A mille ce n’è nel mio cuore di fiabe da narrar…”. Dalla prima pubblicazione su dischi a 45 giri negli anni Sessanta, realizzata con i migliori sceneggiatori e attori del tempo, le Fiabe Sonore sono un classico intramontabile. Questa nuova edizione propone le storie più amate nella registrazione originale, con dialoghi, rumori del bosco e degli animali, melodie e canzoni, in due CD accompagnati da illustrazioni d’epoca. Una raccolta per far felici i più piccoli e far tornare bambini i più grandi. Per entrare in un mondo fatato, come dice il cantafiabe, “basta un po’ di fantasia e di bontà”.
Fiabe italiane – Fiabe per i più piccini di Italo Calvino – Mondadori
C’era una volta un gallo che andava girando per il mondo…Così inizia la favola di Gallo Cristallo e del lupo che, come ogni lupo che si rispetti, è sempre affamato. E c’era una volta un branco di Ochine, costrette a difendersi da una volpe, molto molto astuta. E poi Il bambino nel Sacco, Pierino Pierone, “alto così”, preso di mira dalla Strega Bistrega, e Cecino, un bambino piccolo come un cecio, tanto da entrare in una tasca. E c’erano, infine, anche I due Gobbi, che speravano di disfarsi, una buona volta, della loro gobba… Cinque racconti della tradizione, per piccini e non, incastonati nelle illustrazioni di Giulia Orecchia.
Le mini fiabe di Attilio- Lapis ed.
Le mini fiabe di Attilio si chiamano così perché a realizzarle è il famoso illustratore, pittore e designer genovese Attilio Cassinelli, nato nel 1923 e molto attivo nella scena editoriale fino agli anni Novanta. Con queste pubblicazioni d’autore rivolte ai piccolissimi Attilio ritorna nelle librerie dopo tanto tempo, riportando in auge il suo segno inconfondibile e il suo delicato umorismo che in passato gli sono valsi premi e apprezzamenti internazionali. Immagini essenziali, forti, dalla prospettiva singolare, prive di fronzoli, che comunicano in maniera diretta con i loro giovanissimi interlocutori, parlando la loro stessa lingua e non omettendo quel velo di inquietudine che è propria delle narrazioni fiabesche. Immagini fatte per essere osservate e per essere capite. Semplicità e misura si ritrovano anche nei testi, che raccontano in modo conciso e chiaro le fiabe, senza perdersi in descrizioni e dettagli superflui. Testi sintetici e privi di sbrodolature che rendono efficace e convincente la lettura ad alta voce e che si rivolgono ai loro destinatari in modo sobrio e genuino. I libri della collana, pubblicata da Lapis Edizioni, hanno pagine di cartoncino bianchissimo dagli angoli curvi e il formato quadrato. Sono belli da guardare e da toccare, resistenti e comodi da sfogliare. Adatti fin da piccolissimi. I titoli finora usciti sono: Cappuccetto Rosso, I tre porcellini, Il brutto anatroccolo, I musicanti di Brema.
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